Riceviamo e pubblichiamo
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Borghi non perde lo spirito, ma fare ironia su un refuso è più semplice che dare risposte ai cittadini. Dispiace perché dalle sue risposte dipende il benessere di tanti anziani e delle loro famiglie.
A metà Marzo 2018 ho partecipato alla manifestazione dei sindacati in difesa dell'Asp Don Cavalletti. In quel momento non si parlava di azienda speciale, ma del progetto di Borghi di privatizzare l'Asp e di affidare il servizio alle cooperative. L'ipotesi di privatizzazione è stata sul tavolo per anni, ma in quel momento sembrava cosa fatta. Io quella battaglia la rivendico, credo che fosse giusta, e mi fa piacere aver contribuito ad evitare una scelta sbagliata che avrebbe portato a un monopolio del sistema privato nell'assistenza agli anziani in montagna. Chi ha seguito da vicino la vicenda del Don Cavalletti queste cose le conosce bene. Chi non le ricorda, può leggere i giornali dell'epoca.
In questa consiliatura Borghi ha cambiato idea, e ora l'orientamento è quello di andare verso una Asc. Su questa ipotesi, che incontra il favore dei soci del distretto, non abbiamo opposto resistenze perché mantiene il Don Cavalletti nel dominio pubblico.
Borghi i problemi se li è creati da solo quando ha avviato il percorso per realizzare il passaggio in Asc e ci fa sorridere il tentativo di allontanare da sé qualunque responsabilità. Prima la scelta è stata quella della confluenza di Asp in Asc Teatro. In seguito si è pensato di costituire un'Asc per il solo Don Cavalletti. Infine, si è tornati all'idea originale. Si sono persi così mesi importanti e ora il timore è che questa incertezza nel prendere decisioni e nel portarle avanti non consenta di chiudere entro fine anno il passaggio del Don Cavalletti in Asc Teatro.
Il Pd di Carpineti non chiede tanto. Ci basta sapere quale sia il cronoprogramma che porterà alla trasformazione dell'Asp in Asc Teatro, e cosa si pensa di fare in caso di problemi nel traguardare quella data. Solleviamo ora il problema perché c'è ancora un po' di tempo per pianificare le attività e per controllare che tutto proceda in modo regolare. Queste sono cose semplici, cose normali, cose a cui un amministratore dovrebbe pensare. Non credevamo di mettere in difficoltà il Sindaco per così poco. Se non è stata fatta un minimo di pianificazione e di analisi dei rischi non ci resta che incrociare le dita e sperare in un po' di fortuna.
Dario Bottazzi, segr. Pd Carpineti