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La Regione garantisce la stabilizzazione dei sanitari e socio-sanitari assunti durante l’emergenza Covid

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E' notizia di ieri che, a seguito di un confronto sindacale con Cgil, Cisl e Uil per dare continuità all'accordo sottoscritto il 22 aprile scorso, che impegnava la Regione Emilia Romagna a dare il via alle stabilizzazione previste dalla legge di bilancio 2022, l'assessore Raffaele Donini e il direttore generale Luca Baldino hanno garantito l'uscita per la prima settimana di ottobre dei bandi per la stabilizzazione dei precari assunti per l'emergenza Covid.

Saranno stabilizzati con procedure concorsuali i precari del ruolo sanitario e socio-sanitario del comparto e della dirigenza assunti a tempo determinato che hanno maturato al 30 giugno 2022 alle dipendenze di un ente del Servizio sanitario nazionale almeno diciotto mesi di servizio, anche non continuativi, e che hanno prestato servizio per almeno sei mesi nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.

“Una grande vittoria – commentano Fp Cgil-Cisl Fp-Uil Fpl Emilia Romagna - che permette di garantire un lavoro a tempo indeterminato alle persone che hanno dato un contributo fondamentale alla gestione dell'emergenza Covid nella nostra Regione e che al tempo stesso garantisce il mantenimento delle esperienze maturate per la garanzia del diritto alla salute di chi si rivolge alle strutture sanitarie dell'Emilia Romagna. Difficile quantificare, ma contiamo che vengano stabilizzate più di mille persone, dando continuità al percorso di confronto tra Regione e organizzazioni sindacali confederali che ha permesso ad oggi la stabilizzazione di quasi 4000 precari”.

“Dopo questo accordo regionale – commenta da Reggio Emilia Gennaro Ferrara, responsabile Cisl Emilia Centrale per la sanità – partirà in questi giorni una richiesta di incontro con i vertici dell’azienda Ausl di Reggio Emilia per capire quante persone sono coinvolte in questo percorso di stabilizzazione sul territorio provinciale. Questo non esclude comunque che ci possa essere una ulteriore carenza del personale sanitario”.

Per i sindacati restano comunque irrisolti alcuni temi, a partire dalle risorse dei fondi contrattuali, per garantire continuità stipendiale al personale, nonché rispetto alle carenze di personale legate ai nuovi servizi da garantire in relazione all’emergenza pandemica in corso, al recupero delle liste di attesa ed alle progettualità del Pnrr e dunque ad un chiaro piano di riordino e di rilancio della nostra sanità sul territorio.

“Dopo gli accordi sottoscritti dalla Regione con i medici convenzionati ci aspettiamo pertanto, sin dall’inizio di settembre, che la Regione investa ulteriormente sul proprio personale dipendente”.