Un libro in cui la storia del nostro territorio riaffiora dalle ricerche di un nobile garfagnino, il Conte Gualtiero Boni de' Nobili, trasferitosi nel Comune di Ventasso alla ricerca di un erede, anche lontanissimo, a cui poter lasciare il sapere maturato negli anni. I protagonisti di "Fraora, il rumore del silenzio" riprendono dove li abbiamo lasciati nel precedente libro di Giordano Simonelli, "La casa di Adelasia", alla Pasqua dell'anno 2019. I fatti narrati hanno uno sviluppo temporale limitato, l'arco di un anno, e si intrecciano alla cronaca dei nostri tempi fino a raccontare l'inizio dell'emergenza pandemica a marzo 2020.
Tra i protagonisti ritroviamo anche Jago e Marina, i due quasi-sedicenni legati da una indissolubile amicizia che li lega uno alla vita dell'altro come fossero due calamite orbitanti nello stesso spazio di attrazione. In loro, il conte Gualtiero vede la possibilità di continuare la sua di storia, lasciando ai due giovani non solo i propri beni materiali, ma la promessa di perseguire un piano di vita che egli crede più giusto per loro.
Il libro si sviluppa su due binari. Il primo riguarda le ricerche del Conte e il suo tentativo di farvi appassionare i ragazzi, soprattutto Jago; il secondo, la relazione che intercorre tra i due adolescenti che, in un crescendo rossiniano, si trasforma in un grande, seppur travagliato, amore. Oltre alle difficoltà che incontrano nello stare insieme a causa della diversa origine religiosa dei ragazzi, i due si ritrovano a condividere il peso di questa scelta prepotentemente entrata nella loro vita senza possibilità di replica e che ora gli chiede di rispondere con un sì o con un no.
Sullo sfondo (ma neanche troppo nascosto) l'altro protagonista si fa largo tra le pagine, rivelando tutte le sue bellezze paesaggistiche, la sua storia millenaria e affascinante, la sua cultura, i suoi tesori agroalimentari, la sua cucina. All'interno del romanzo troviamo fitte descrizioni dell'Alto Appennino, dal passo di Lama Lite, all'Abetina Reale alle nostre vallate, come la Val d’Ozola; dettagli sulla conformazione vegetativa e curiosità sulla toponomastica dei luoghi. Seguendo i protagonisti lungo il corso di un'estate, gli autori ci accompagnano tra i siti più riservati della montagna reggiana, come la grotta nascosta in una parete di gessi triassici che, complice un violino, regala al lettore una delle pagine più emozionanti del libro, oltre che la sua copertina.
Fraora è un libro verosimile, dove la storia di un territorio si unisce alla narrazione frutto dell'ingegno degli autori. i quali hanno saputo colmare il vuoto con la loro immaginazione. "Se i documenti non esistono cercherò di dimostrare quanto ho già ricostruito; se la storia di quei luoghi non è ancora stata scritta la scriverò io e dovrò riempire i buchi esistenti. Come? Inventando". Così afferma il conte Gualtiero, simulando l'intenzione narrativa degli autori stessi, per spiegare come il libro non abbia presunzione di elevarsi a saggio o trattato storico ma, nell'essere romanzo, di raccontare alcuni aspetti del nostro magnifico territorio, tanto da riproporne fedelmente le coordinate geografiche e i nomi propri dei luoghi.
I due autori, Armido Malvolti e Giordano Simonelli saranno presenti a Casina, domani martedì 26 luglio alle ore 21, per la prima di una serie di serate in cui presenteranno "Fraora, il rumore del silenzio". I due avevano già avuto modo di lavorare insieme. Malvolti aveva infatti scritto la prefazione de "La casa di Adelaise", prequel di "Fraora", la cui lettura propedeutica non risulta però necessaria per capire il senso di questo secondo libro, scritto ora a quattro mani. "Fraora" vanta inoltre la preziosa prefazione del professore e critico letterario Marino Biondi, che da oltre trentacinque anni insegna letteratura all'Università di Firenze.
Gli appuntamenti a seguire
- lunedì 1 agosto, Castelnovo P.zza delle Armi, ore 21,00
- sabato 6 agosto, Busana Sala Croce Verde, ore 20,30
- giovedì 11 agosto, Succiso Valle dei Cavalieri, ore 17,30
- mercoledì 24 agosto, Collagna Biblioteca, ore 20,30
- giovedì 25 agosto, Poppi (AR) Castello, ore 17,00
- sabato 3 settembre, Cinquecerri Sala Polivalente, ore 18,30
Congratulazioni per il nuovo libro! Credo non sia facile scrivere in due, eppure Armido lo ha fatto anche altre volte con successo.
Angela Pietranera