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Calcio femminile, un talento di nome Samantha Dolci

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Il campionato europeo di calcio femminile 2022 si sta ormai avviando alla conclusione, Inghilterra Svezia Francia e Germania si giocheranno la vittoria del trofeo continentale. Voi direte, e l'Italia?
L'Italia, purtroppo, è stata eliminata durante la fase a gironi dove, ahimè, ha rimediato due sconfitte contro Francia e Belgio ed un pareggio contro l'Islanda.
Della spedizione azzurra ad England 2022, diretta dalla C.T Milena Bertolini nata e cresciuta a Correggio, faceva parte anche Samantha Dolci di Palarino, dell'attuale Comune di Ventasso.
Samantha, 48 anni, vive a Reggio Emilia, ma tutti i fine settimana rientra nella sua Palarino, dove la famiglia Dolci risiede attualmente; ex calciatrice di Reggiana e Sarzana, una volta appese le scarpe al chiodo, intraprende la carriera di allenatrice, inizia con la Reggiana femminile guidata da Betty Vignotto e poi cinque anni con il Sassuolo femminile in qualità di vice-allenatore; stagioni nelle quali il Sassuolo conquista due promozioni, passando dalla serie C alla serie A, diventando di fatto una delle squadre più rappresentative della categoria. Samantha prosegue il suo percorso tecnico diventando vice-allenatrice della nazionale Under 17, ed in seguito, viene aggregata alla nazionale maggiore nel ruolo di assistente tecnico, proprio in vista dell'impegno per il campionato continentale.

Rientrata in Italia qualche ore fa Samantha, nonostante gli impegni previsti, ci ha dedicato alcuni preziosissimi minuti.

Samantha innanzitutto complimenti, raccontaci brevemente come è andato il tuo campionato europeo e quali sono state le sensazioni da bordo campo.
" Per me è stata una emozione difficilmente descrivibile, indossare la maglia azzurra è un grande onore e non ci si abitua mai ad ascoltare l'inno di Mameli. In nazionale ho trovato un gruppo di persone accoglienti,
competenti e curiose, dallo staff alle giocatrici. Poter condividere il campo con i migliori talenti italiani, poterle osservare, carpire le loro impressioni e riuscire a trasmettere loro qualcosa, è stato il massimo. Il
campionato Europeo è una manifestazione meravigliosa, per pubblico, interesse mediatico e livello tecnico; credo che solo il mondiale possa essere messo a confronto con questa competizione e sono molto
soddisfatta di avervi preso parte. Il torneo, purtroppo per noi, non è andato come si sperava, le aspettative erano, da parte di tutti, abbastanza elevate dopo la bella performance ottenuta al mondiale del 2019.
L’esordio contro la fortissima Francia non è stato dei migliori, la tensione, il livello delle avversarie e senz'altro l'emozione di giocare davanti a migliaia di spettatori hanno contribuito al fatto che la nostra compagine sia scesa in campo abbastanza contratta, subendo una sconfitta pesante proprio all’inizio del torneo. Successivamente credo che questo abbia lasciato il segno e tolto quella tranquillità che avevo apprezzato al nostro arrivo in Inghilterra. Purtroppo anche nelle due partite giocate contro Islanda e Belgio non siamo riuscite ad esprimerci come volevamo, ma credo che comunque sia, nonostante l'eliminazione ai gironi, vada considerata una esperienza positiva, analizzando gli eventuali errori commessi per non ripeterli in futuro. Sono sicura che le ragazze, che sono fortissime, da domani lavoreranno ancora più
duramente con lo stesso impegno e passione mostrate fin qui; il gruppo, quindi, non potrà che crescere ancora e farà crescere anche le nuove leve sulle quali nutro grandi prospettive.

Tu "montanara" purosangue, la C.T. Bertolini nata a Correggio, una nazionale diretta da due Reggiane DOC, oltre a Martina Lenzini in campo, 23 anni di Fanano(MO), insomma a questo europeo l'Emilia Romagna era molto presente; quale è il segreto per creare coesione in un gruppo di campionesse che giocano in squadre diverse durante l'anno e che devono dare il loro meglio, in una competizione così breve giocata a fine stagione?
"Innanzitutto ho portato con me, oltremanica, i valori che sin da piccola mi hanno trasmesso la mia famiglia e la mia terra; la lealtà, la passione ed lavoro ripagano sempre, e poi semplicemente la cura delle
relazioni ed un attenzione molto elevata nell'occuparsi del gruppo, lo spirito di squadra che, detto così può sembrare semplice e banale, ma che è fondamentale. La preparazione è iniziata a giugno, di cui, due
settimane ad Appiano Gentile, una a Coverciano e successivamente a Castel di Sangro per poi volare in Inghilterra dove, sia le ragazze che lo staff, hanno dato tutto per poter ben figurare.

E' di pochi giorni fa la notizia che il calcio femminile è diventato professionistico, tradotto, fare la calciatrice da oggi Italia è a tutti gli effetti un lavoro. Che cosa cambia in campo, e quali benefici potrà portare questo cambiamento, ad un movimento che, negli ultimi anni, ha fatto molti passi in avanti.
"E' vero, dal 1° Luglio 2022 in Italia è stato riconosciuto il professionismo, una vera rivoluzione culturale. Basti pensare che nazioni vicine a noi come Francia e Spagna hanno il triplo delle nostre tesserate, ma questo cambiamento rappresenta un notevole tassello per la crescita del calcio femminile in Italia. Dal 2015 le società di calcio hanno iniziato ad investire sul settore femminile, e da qui la crescita dei settori giovanili, strutture, strumenti e livello tecnico, che alla fine, porta una maggiore visibilità. Avere vissuto il campionato Europeo e poter apprezzare dove è arrivato il calcio femminile in Italia ripaga tutte le persone, me compresa, dei tanti sacrifici fatti; allenamenti dopo il lavoro, ore sottratte alla vita privata per poter organizzare trasferte, riordinare, pianificare.. tralasciando volutamente i problemi etico-morali che ancora
oggi alcune persone hanno verso le donne del calcio.

Un' ultima domanda, quali sono i tuoi programmi per il futuro, continuerai a gravitare nell'orbita della nazionale oppure no?

"Ancora questo non te lo posso dire, ma so per certo che a settembre si giocheranno le due partite decisive per poter partecipare al Campionato del Mondo che si svolgerà in Australia e Nuova Zelanda nel 2023.
A questo punto permettimi di ringraziare in primo luogo la FIGC e Milena per la fiducia che hanno riposto in me, ed in secondo il mio responsabile lavorativo Mauro Zannoni ed il presidente Ginetto Donati per avermi concesso due mesi di permesso per poter partecipare al Campionato Europeo.