Il tribunale della Libertà di Bologna, a cui si era rivolta la procura reggiana che coordina le indagini dei carabinieri, impugnando l’ordinanza del gip, ha disposto la custodia cautelare in carcere per la figlia e per il genero di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne trovato morto lo scorso mese di maggio nel pozzo ubicato vicino alla sua abitazione a Cerrè Marabino. L' uomo era scomparso da qualche tempo ma i familiari non ne avevano denunciato l'allontanamento.
La figlie e il genero di Pedrazzini hanno l'obbligo di firma e di dimora. Per i giudici bolognesi, la misura più afflittiva deve applicarsi non solo sui reati di truffa e soppressione di cadavere, ma anche per sequestro di persona.
Nei confronti della vedova rimane l’obbligo di firma e di dimora, ma anche per lei si estende al sequestro di persona.
Le misure cautelari sono sospese e non esecutive fino a quando non diventano definitive, cioè fino a una decisione della Cassazione su un eventuale ricorso delle difese.
La vedova tempo fa ha dichiarato che l'anziano è deceduto per cause naturali e che poi la figlia e il genero avrebbero gettato il corpo nel pozzo, chiudendolo con una lastra pesante. Qualunque sia la causa del decesso l’unica certezza sembra essere che i familiari abbiano taciuto per un interesse economico, come sottolineato dal Gip nell’ordinanza dello scorso 16 maggio.
(fonte stampa locale)
Che tristezza infinita…vicinanza ai famigliari che volevano davvero bene a Giuseppe
Giordano