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Ventasso, il ritorno dei giovani in Appennino: a Ca Bracchi apre il ristorante-pizzeria “Molino Vecchio”

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Sono tanti i giovani che per contrastare lo spopolamento in Appennino decidono di investire qui il loro futuro.

C’è chi decide di ‘tornare alle origini’ dopo aver maturato esperienze altrove; c’è chi è alla ricerca di una vita lontano dalla città. E chi prova ad investire per non andar via. E che decidano di fare un investimento in agricoltura o in una nuova attività commerciale, il comun denominatore è lo stesso: la voglia e la speranza di ripopolare l’Appennino.

A Ca Bracchi, nel Comune di Ventasso, ha aperto il ristorante pizzeria “Molino Vecchio, dove è possibile anche alloggiare. Il locale, chiuso ormai da più di dieci anni, è stato rilevato da un giovane che ha deciso di investire il suo futuro proprio in montagna.

Lui è Lorenzo Bertacchi, originario dell’Appennino ma che ha vissuto a Correggio. La passione per la cucina è nata presto e dopo aver lavorato in diversi ristoranti reggiani e non solo, ha deciso di lanciarsi in un’attività in proprio. Dopo il taglio del nastro, avvenuto lo scorso 3 luglio, Lorenzo ci racconta la sua scelta: perchè investire il suo futuro in Appennino?

“E' una decisione maturata pian piano, nel tempo. Nel mio piccolo provo ad invertire un po' la tendenza dello spopolamento qui in Appennino. Quindi eccoci qua”.

Può sembrare un gesto coraggioso visto il periodo storico in cui viviamo ma Lorenzo ha l’entusiasmo e la positività di un giovane che crede nel futuro. Il suo.

“Certo prima il covid poi la guerra, insomma quello che succede nel mondo preoccupa – ci racconta - In particolare mi frenava anche il reale aumento dei costi delle materie prime, alla fine sei costretto ad aumentare i prezzi e a risentirne è anche il consumatore finale. Dopo un po’ di incertezza mi sono detto: o adesso o mai più. Siamo originari di Ca Bracchi, poi ci siamo traferiti a Correggio. Qui a Ca Bracchi ho rilevato un’attività chiusa da ormai 10 anni e per non perdere quello che rappresenta il ‘passato’, le origini, ho lasciato il nome del vecchio ristorante. Così, per dare un senso di continuità”.

Lorenzo afferma che la sua filosofia è che "i soldi devono restare in Appennino. E’ importante incentivare le realtà del territorio per valorizzare le risorse della montagna. Ecco perché i prodotti che uso sono scelti con cura e sono tutti di origine locale. Quindi acquisto dai produttori qui in montagna; per esempio latte e formaggi dai pastori locali, così come la carne dal macellaio, giusto per fare qualche esempio".

E conclude: “Dopo il covid vedo che c’è tanta gente che sta tornando. Si parla della necessità della voglia di voler ripopolare la montagna e di rilanciare le attività economiche. Io ci provo”.

 

2 COMMENTS

  1. Complimenti e un augurio sincero di buon lavoro. La passione premia sempre. Cà Bracchi non si smentisce mai e poi con dei meravigliosi vicini quali sono l’Angela, Rino e Stefano si può dire che il quadro è completo!

    Paola Bizzarri

    • Firma - Paola Bizzarri
  2. Da quanto qui si legge è stata una decisione ponderata – casomai con un soppesato pizzico di azzardo, come del resto avviene ogniqualvolta si avvia una nuova attività – presa da un giovane dalle radici montanare, il cui “ritorno”, similmente ad eventuali altri, rappresenta una importante e lodevole, nonché concreta, risposta allo spopolamento di cui soffre da tempo il nostro territorio.

    Una concretezza non priva altresì di valore simbolico, se la rapportiamo ai tanti bei discorsi sulla montagna che abbiamo ascoltato negli anni, anche di fonte istituzionale, e che non di rado sono poi rimasti soltanto attraenti parole. Forse basterebbe puntare di più sulla iniziativa privata, adeguatamente supportata, vedi ad es. la defiscalizzazione (e ovviamente dentro a precise regole generali).

    P.B. 16.07.022

    P.B.

    • Firma - P.B.