Sta per partire la 50^ edizione della Granfondo Matildica. L' appuntamento è per il 17 luglio.
In avvicinamento all’evento, tanti sono gli eventi organizzati: si è già svolto un meeting giovanile al quale hanno preso parte 300 giovanissimi e sono previsti la Cronoscalata della Pietra di Bismantova (giovedi), ed in piazza della Vittoria altre iniziative per i giovani (sabato pomeriggio) ed un talk show in piazza della Vittoria (sabato sera) dedicato al tema della sicurezza dei ciclisti sulla strada. Sono stati resi noti anche i dettagli dei 3 percorsi, rispettivamente di 159, 125 e 77 km, ed i particolari relativi alla sicurezza sanitaria, ai controlli sui percorsi, all’assistenza meccanica e dei ristori presenti lungo tutto il percorso; i partecipanti oltre che italiani sono provenienti da altri 14 paesi.
La presentazione della manifestazione è avvenuto in conferenza stampa nella Sala Rossa del municipio di Reggio Emilia, con l’assessora allo sport Raffaella Curioni, il presidente della ASD Cooperatori e organizzatore della Matildica Roberto Camorani, Mauro Rozzi presidente della Fondazione per lo Sport di Reggio Emilia, Giammaria Manghi Capo della segreteria politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna e Fausto Giovanelli presidente Parco Appennino Tosco-Emiliano, la presidentessa dell’associazione NonDaSola; da remoto era presente Enrico Della Casa presidente UEC.
Queste le parole che Roberto Camorani ha pronunciato per presentare la Granfondo Matildica e per ricordare Valentino Iotti: “Oggi tocca a me salutare, ringraziare e presentare questa competizione perchè succedo con tanto orgoglio e con un velo di tristezza a Valentino, che per tanti anni ha fatto da timoniere alla società e alla manifestazione e che tanto si era speso in quest’ultimo anno per fare in modo che la Granfondo Matildica tornasse dove tutto era cominciato.
Voglio ringraziare Valentino, perché quest’edizione avrà un significato particolare: non solo avverrà il grande ritorno a Reggio Emilia, ma quest’anno la Granfondo è stata aggiunta ad una delle più importanti competizioni amatoriali a livello internazionale, cioè il Campionato Europeo di Granfondo e medio fondo, che quest’anno a sua volta festeggerà la sua quarta edizione proprio nella città del tricolore. Quest’edizione, il cinquantennale, sarà per la “Matildica” e per la Cooperatori non un punto di arrivo ma un punto di partenza, per un futuro della manifestazione sempre più centrale e sempre più integrata con il territorio, valori che la competizione unisce nell’attraversamento di importanti comuni della provincia di Reggio Emilia e dell’Appennino, che ci accoglie ci abbraccia con il suo verde e le sue montagne”.
Camorani ha, infine, ringraziato sponsor, volontari e comuni ospitanti, ed ha rivolto un pensiero e un ringraziamento al compianto Valentino Iotti, ex presidente della ASD Cooperatori a cui è stata dedicata la 50esima edizione e la maglia celebrativa. Importante punto di orgoglio per la Granfondo Matildica sono la presenza e la partecipazione alla gara del testimonial ufficiale Gilberto Simoni e degli ambassador Luisa Isonni, Kristi Kuldkepp e Pietro Dutto.
Raffaella Curioni, assessora allo sport del Comune di Reggio Emilia, ha voluto sottolineare l’impegno della città di Reggio Emilia per lo sport: “Dopo il successo del Giro d’Italia maschile e femminile, Reggio Emilia si prepara ad ospitare un altro evento nazionale e internazionale di sport, che accoglieremo con entusiasmo e con una rodata capacità organizzativa. Sarà un bellissimo evento di promozione dello sport e del territorio, con un’attenzione particolare alla solidarietà vista la preziosa collaborazione con l’associazione Nondasola e alla sostenibilità ambientale. Un grazie di cuore va a tutte le persone coinvolte nell’organizzazione, con un ricordo particolare alla figura di Valentino Iotti, uno dei grandi dirigenti sportivi del nostro territorio, al suo impegno e alla sua passione sportiva”.
Mauro Rozzi, presidente della Fondazione per lo Sport di Reggio Emilia, ha aggiunto poi: “La Fondazione per lo Sport è vicina alla società Cooperatori, ne condivide i valori legati ad un’attività sportiva che oltre ad essere agonistica deve rappresentare una opportunità educativa, rivolgendo l’attenzione ai più fragili, alla sostenibilità dell’evento e alla promozione del territorio. La Granfondo Matildica è un punto di arrivo, un traguardo, raggiunto grazie al lavoro quotidiano messo in campo da una società sportiva radicata sul territorio e con la capacità di coinvolgere, oltre agli sportivi, i volontari che rendono possibile una manifestazione così importante”.
L ‘ Appennino deve dire GRAZIE a Valentino Iotti che non è più tra noi . Ma ci sarà domenica a pedalare con molte maglie a Lui dedicate nella gran fondo ciclistica sulle strade della nostre colline e montagne .Moltissimi non lo hanno conosciuto e non lo sanno ma è grazie al suo impegno continuo di ideatore promotore e organizzatore tuttofare che migliaia di reggiani di pianura amanti della bici hanno conosciuto le curve i tornanti le discese e le salite delle strade di Appennino .E poi si sono affezionati, ci sono tornati da ciclisti da turisti da padri di famiglia o in compagnia avendo respirato i luoghi,il paesaggio e le emozioni indelebili che lascia la sana e ricercata fatica della bicicletta . Con l’ edizione di quest anno siamo a 50 . E di essa si può dire che sta al ciclismo in Appennino come la marcialonga sta allo sci di fondo in val di Fassa. Per nostro territorio più importante del Giro d Italia.
La vecchia Granfondo dell’Appennino Reggiano,giustamente ribattezzata “Matildica” non invecchia.Anzi ..diventa campionato europeo..E ancora importante per il territorio
La bicicletta, un tempo mezzo di spostamento dei poveri,utile soprattutto per la pianura, è oggi simbolo di buon vivere e salute, di sport e benessere, di mobilità sana ed efficace. L’introduzione della Mountain Bike e delle e-bike hanno segnato un salto impressionante. Ora c’è una vera Bike-Economy in crescita.
I più grandi centri turistici marini e soprattutto montani fanno a gara per organizzare manifestazioni e competizioni ciclistiche; città e valli alpine dai nomi altisonanti si impegnano per inaugurare corsie e percorsi ciclabili.
Abbiamo recentemente ospitato a Castelnuovo ne’ Monti un passaggio del percorso di Appennino Bike-Tour, una manifestazione mirata a far crescere i valori turistici ambientali e culturali dell’uso della bicicletta anche in montagna e in tutto l’Appennino italiano.Ma c’è anche, chi è chiuso nel chiuso del proprio guscio o ente è sordo a tutto questo . Il Parco Nazionale incontra ancora molte difficoltà e incomprensioni ogni volta che propone di riservare una parte della sede stradale a ciclisti e pedoni . Le città si comportano meglio. A Cerreto Laghi, alle fonti di Poiano, attorno alla Pietra di Bismantova,luoghi di turismo,sono in cantiere , non con poche difficoltà, percorsi ciclabili e pedonali.
In Svizzera, Austria e Olanda vengono realizzati di regola lungo le strade questi percorsi pedonali e ciclabili con il consenso e anzi sotto la sollecitazione degli abitanti.Qui molto cammino resta da fare.
Tuttora in Appennino, a parte alcune tratte, la viabilità ordinaria è sufficientemente libera da carichi di traffico da poter ospitare bene il passaggio di ciclisti.
Servirebbe almeno una diffusa e buona segnalazione ,l’obbligo di rispetto delle distanze di un metro e mezzo nel superamento dei ciclisti. Ci dovrebbe essere per questo una segnalazione diffusa come alcuni comuni e province hanno cominciato a fare.
La Granfondo di quest’anno 2022,nel suo 50° compleanno, unica prova del campionato europeo,ha i titoli per essere testimone e promotore di quest’ appello.
Le strade di Appennino sono bellissime per ospitare i passaggi di ciclisti, cicloturisti provenienti da vicino e da lontano. Facciamo in modo di accrescere accoglienza sicurezza e anche rispetto. Devono sentirsi a casa loro, in un ambiente che li rispetta, in un paesaggio che li rispetta dove è rispettato chi per turismo, per diletto , per benessere fisico o per amore dello sport usa questo ultramoderno mezzo di spostamento: la bicicletta.
Fausto Giovanelli