Si ripropone il problema dei campeggi abusivi in Appennino; solo alcuni giorni alcune persone erano intente a grigliare in riva al lago Calamone.
Sul tema abbiamo rivolto alcune domande al comandante dei Carabinieri forestali, Giuseppe Piacentini.
Con il periodo estivo dilaga il campeggio selvaggio e abbiamo già visto casi di tende e grigliate, cosa dice la legge a riguardo? Quali sono le sanzioni previste? Quali strumenti avete per contrastare il fenomeno?
Bisogna distinguere situazioni differenti. Nel Parco Nazionale il campeggio è vietato, ma, almeno nelle zone di protezione secondaria (zone 2 e 3) rimane permesso il "bivacco" dal tramonto alla mattina. Questo significa che i frequentatori itineranti ed attrezzati con tende portatili possono montarle alla sera e smontarla al mattino dopo, naturalmente senza lasciare rifiuti od altro sul posto. Nei luoghi particolarmente delicati o dove il bivacco potrebbe creare problemi per eccessivo affollamento (si pensi alle rive dei laghi), deve essere vietato espressamente anche il bivacco, ma lo si deve fare in modo esplicito da parte del Parco o del sindaco, come avviene - ad esempio - sul pianoro sommitale della Pietra di Bismantova. Naturalmente appositi cartelli devono avvisare l'utenza. Per quello che riguarda le grigliate, d'estate, cioè nel periodo di grave pericolosità, sono permesse solo a 200 metri dal bosco (in pratica vietate quasi ovunque) e sono consentite solo nei luoghi appositamente attrezzati, con eccezioni solo per gli scout, che seguono appositi corsi ed hanno deroghe al proposito. Sui fuochi le sanzioni sono piuttosto elevate, e sono immancabili quando c'è l'inizio di un incendio e si deve intervenire a spegnerlo.
I cittadini lamentano assenza di controlli ma è pur vero che il territorio è vasto, cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione?
Spesso si lamenta questo, e soprattutto sui social: le giuste lamentele nei confronti del comportamento delle persone rimbalzano sui controllori, dei quali, almeno per il Parco ed almeno per i Carabinieri, io sono il Comandante. Per migliorare il nostro servizio, che ovviamente non è come mettersi sulla strada a controllare i veicoli che passano, abbiamo attivato varie collaborazioni con le guardie volontarie, con i Carabinieri Forestali di Busana e Castelnuovo, e mobilitiamo pattuglie nei festivi e prefestivi anche con il personale del Reparto, coinvolgendo gli addetti alle cose amministrative. Naturalmente ci aspettiamo e tutti ci dobbiamo auspicare che i comportamenti scorretti o sbagliati siano quelli solo di una piccola minoranza di persone che frequentano la montagna.
Gli abitanti e i frequentatori dell’Appennino possono giocare un ruolo importante nel contrasto al fenomeno, cosa bisogna fare se ci si imbatte in situazioni del genere?
Sono utilissime le comunicazioni degli stessi utenti, che invito, prima di scrivere sui social, a segnalare eventuali problemi al 112, che attiverà la nostra pattuglia di emergenza ambientale in servizio dalle 8 alle 20. Sabato scorso abbiamo risolto un problema di campeggio abusivo verso mezzogiorno e sui social hanno continuato a commentare la cosa fino a sera, lamentando la mancanza di controlli e l'assenza dei forestali ...
Spesso nei commenti sui social si prende ad esempio il Trentino e lo stesso comune di Ventasso, denunciando l’ennesimo episodio, si chiede come mai non si vedono scene simili lì. La domanda è d’obbligo: cos’ha il Trentino che noi non abbiamo? È una questione culturale o di leggi?
Il Trentino ha deciso una chiara ed evidente promozione di un turismo di massa in un territorio splendido, offrendo tuttavia servizi articolati per ogni tipo di utenza, regolamentazione minuziosa dei comportamenti e pagamenti in cambio dell'offerta. In questo modo anche l'utente sprovveduto è indotto a fruire in modo corretto il territorio. Per ottenere questo (e a patto che lo si voglia ottenere) ci vuole uno sforzo strutturale e logistico che non si costruisce in poco tempo. Si potrebbe partire dalla realizzazione di aree pic nic, percorsi dedicati alle e-bike con punti di ricarica, parcheggi in prossimità dei luoghi di sosta, ed altro, ma sono iniziative che la nostra montagna sta già almeno in parte intraprendendo.
Campeggio selvaggio?? I cittadini lamentano? Ma chi?
A me due tende in un campo non sembrano un problema così grave… anzi, mi pare assurdo non si possa fare.
Discorso diverso ovviamente per rifiuti e fuochi in estate.
DM
Giuste le osservazioni del comandante Piacentini ma per ottenere il rispetto delle regole c’è sicuramente da darsi molto da fare. Un esempio di ciò che succede lo abbiamo potuto vedere domenica scorsa a Pian Vallese. Auto parcheggiate ovunque, nei boschi e sui prati, anche oltre a dove, fino a qualche tempo fa, c’era la sbarra ed il cartello di divieto di transito. Numerosi camper sostavano nei parcheggi ed erano qui da giorni, questo nonostante al Rescadore, pochi chilometri prima, ci sia un’area predisposta ai campeggiatori. C’erano tende montate sotto i faggi che delimitano i prati e bracieri a terra pronti per essere accesi, auto circolanti sull’erba secca, con la stessa disinvoltura utilizzata nel parcheggio asfaltato di un centro commerciale, per poi venire parcheggiate più vicino possibile ai luoghi scelti per trascorrere il pomeriggio al fresco. Il tutto nonostante il periodo di massima all’erta per gli incendi e nella totale incuranza del rispetto di un luogo naturale da preservare e non da consumare. A loro scusante si evidenzia la mancanza di cartelli che vietino certi comportamenti e di pannelli che informino sulle regole fondamentali da tenere in questi territori, territori dove la natura dovrebbe essere tutelata poiché possa essere goduta anche in futuro. Dove sono gli enti preposti all’informazione, alla cura e alla tutela di luoghi come questo ? Mancano controlli e segnaletica e ben vengano i turisti, se consapevoli di recarsi in luoghi che richiedono tutela e rispetto e che non sono lì per uso e consumo indiscriminato. lo stesso discorso vale per il Golfarone, le Fonti di Piano, tutti quei luoghi che la natura ha reso magici e che tali andrebbero mantenuti. Serve un impegno maggiore da parte degli enti, comuni, Unione e Parco, per produrre una maggiore informazione e investimenti nella prevenzione diffusa in tutto il territorio. Usare il Trentino Alto Adige come termine di paragone diretto è improponibile ma possiamo sempre cominciare ad imparare qualcosa. Ad onor del vero va detto che i turisti del fine settimana hanno lasciato Pian Vallese, pulito, senza gli abbandoni di rifiuti che in passato erano la normalità. Questo è già un buon segnale di un cambiamento, dal quale si può partire per migliorare il rapporto tra turismo e natura.
Antonio D. Manini
Molto d’accordo con l’intervento di Antonio Manini.
Vogliamo che la montagna venga fruita in modo corretto e con buon senso, e che venga preservata la bellezza e qualità dei luoghi naturali.
A noi e ai nostri amministratori il compito di stabilire le regole, comunicarle e farle applicare.
SC