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Banzola fu palazzo ducale. Appello al Comune di Casina per il recupero

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Riceviamo e pubblichiamo

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Il borgo di Banzola, ultimo insediamento abitativo sito nel Comune di Casina, a nord-est, ai confini con quello di Vezzano sul Crostolo, lo si incontra salendo la strada provinciale da Pecorile a Casina.

Nel XVIII secolo detta strada era chiamata anche strada ducale o strada ducale di Lunigiana. Era questo un percorso appenninico irregolare e di antica origine, sicuramente un antico percorso viario che, in epoca romana, collegava l’Emilia alla Toscana. La sistemazione definitiva e parzialmente carrozzabile della strada ebbe inizio solo nel XVIII secolo quando il duca di Modena e Reggio Ercole III D’Este incaricò l’ingegnere Lodovico Bolognini della  realizzazione della strada ducale di Castelnovo ne’Monti, che si sarebbe collegata alla Lunigiana e da qui al Mar Tirreno.

Il progetto venne presentato nel 1785. Il cantiere si interruppe nel 1796, con l’avvento di Napoleone e gli eventi politici connessi alla dissoluzione del Ducato. La strada era stata sistemata fino al tratto Reggio - Busana. Dopo il Congresso di Vienna, la restaurazione e alterne vicissitudini tra gli staterelli interessati, nel 1831 la strada era in buna parte terminata.

“Banzola, località nella quale la famiglia Da Banzola possedeva un castello, che nel 1182 si assoggettò al Comune di Reggio. Il castello se ne rese indipendente nel 1237; dai reggiani fu assediato e distrutto. Di fronte a Banzola oltre il torrente Campola, la piccola frazione di Casola Canossa presenta un vecchio fabbricato, molto rimaneggiato, già appartenente ai conti Parisetti. La tradizione locale gli attribuisce antiche funzioni di difesa.”  (Tratto da Maria Bertolani Del Rio  -  I CASTELLI REGGIANI  -  p. 137, Reggio Emilia 1959)

Ebbene, proprio a Banzola, percorrendo la suddetta strada, si incontra un antico fabbricato (vedi foto), di proprietà comunale, che da diversi anni giace ormai in stato di desolante abbandono. Probabilmente pochi sanno che risale all’epoca ducale. Era una locanda per i viaggiatori; punto di sosta per il cambio dei cavalli (detta parte è crollata) e stazione per il servizio postale che ebbe inizio proprio sotto il ducato estense. In anni a noi più recenti, parte dei locali interni, servirono anche come aule didattiche a una scuola di formazione professionale. Divenne successivamente proprietà di privati e a seguito di varie vicissitudini ritornò a tutt’oggi di proprietà del Comune di Casina. Non dimentichiamo poi che a pochi chilometri, in località La Basina, era presente la residenza di caccia del duca di Modena e Reggio. Tutte queste emergenze storiche, forse poco conosciute, qualificano il nostro territorio a fini storici, culturali, turistici e anche residenziali.

L’ associazione culturale “Amici di Sordiglio” già da diverso tempo ha presentato precise richieste presso l’ente locale (tra l’altro molto sensibile ai beni storici!) ai fini di un congruo e fedele recupero architettonico, raccomandando almeno la messa in sicurezza del tetto per salvaguardare lo storico palazzo e arrestarne il definitivo degrado. (Ci sono leggi e finanziamenti!). Con successivi e ponderati stralci di interventi, attivando sinergie tra Comune, Associazione e privati, si potrebbe giungere, nel tempo, ad un completo recupero architettonico con: 1) Incremento del patrimonio comunale; 2) Riqualificazione del borgo di Banzola; 3) Utilizzo dei locali a fini civici, biblioteca, salette espositive, luoghi di aggregazione per giovani e anziani, ecc; 4) Luogo deputato a sede per l’attivissima Associazione Culturale “Amici di Sordiglio” e naturalmente anche di Banzola.

In qualità di docente (anche se in pensione), come membro della Sezione di Storia Locale, che l’attuale Amministrazione Comunale di Casina, a cui esprimo infinita gratitudine, ha voluto riconoscentemente intitolare a mio padre prof. Arturo Montruccoli. Con diverse pubblicazioni ha divulgato e promosso la storia della frazione e quella comunale! Sono, con la presente lettera aperta, a sostenere la lodevole iniziativa dell’Associazione Culturale “Amici di Sordiglio” anche a titolo personale.

Nella certezza di agire soprattutto in nome della storia e della nostra pregevole e qualificante cultura locale, per il bene comune e nell’interesse dell’intera Comunità.

Ubaldo Montruccoli