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Michele Sensi e la sua passione per la fotografia

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Foto che sembrano dipinti, dove la natura viene ritratta in ogni sua forma e nella sua straordinaria bellezza. Dall’altra parte dell’obiettivo c’ è Michele Sensi, originario di Casalgrande, sempre in giro per fare belle foto. Anche in Appennino. Ogni foto ha la sua storia: è frutto di ricerca, attesa, un pizzico di fortuna e un po’ di intuito. La stampa di alcune di esse è realizzata "con materiali speciali, innovativi e indistruttibili e non hanno bisogno di cornici, sono gli stessi materiali che usano all’esterno per insegne pubblicitarie con la qualità di attrarre la luce e di mandarla indietro”, dice Michele.

Come è nata la passione per la fotografia?

Direi che è innata. Ho sempre avuto amore per gli scatti ma poi l’ho messa da parte per dedicarmi allo sport; dopo essermi infortunato, ho deciso di riprendere in mano la macchina fotografica. E'  stato come se non l’avessi mai lasciata. Da qui ho deciso di abbandonare lo sport e rirendere a fare le fotografie.

Nei suoi scatti vediamo ritratta la natura, nei suoi vari aspetti e in tutto il suo splendore…  

Sono foto di un particolare effetto. Ogni scatto ha la sua storia particolare. Premesso che fotografo animali, tramonti, albe, quello che proprio mi affascina sono i temporali. In questo caso, cerco sempre di fare gli scatti giusti al momento giusto. Ci vogliono ore e ore per riuscire a ritrarre fenomeni atmosferici particolari, come i fulmini, o il tramonto in determinate condizioni. Occorre quindi individuare luci perfette, l’attimo giusto e che ci vuole comunque una piccola dose di fortuna. Il risultato è frutto di tanto lavoro e tanta pazienza. La tenacia non manca.

E la passione

E’ quello che mi accompagna e mi sprona. Le racconto un aneddoto: ero al ristorante con mia moglie ed osservavo il mare, cielo sereno, dalla finestra vedevo tutto il luccichio. Fremevo, mi è passata anche la fame, per fortuna mia moglie ha capito e mi ha accompagnato sulla spiaggia. Il mare ero uno spettacolo, è venuta una foto magnifica.

Quanti scatti bisogna fare per riuscire ad avere queste immagini che sembrano così ‘reali’?

Dipende dall’oggetto e dal genere. Per i fulmini è diverso perché non sai mai quando arrivano.

Usa effetti particolari per le foto?

No. Alcune foto vengono tagliate, si aggiunge un po’ di contrasto, si rendono nitide. Ma c’è da dire che intorno a noi ci sono tante cose belle, bisogna imparare a guardare quello che ci circonda. Io con la macchina fotografica vado a cogliere una parte di un tramonto, un particolare; c’è uno studio delle proporzioni, dell’armonia dei volumi di quello che in quel momento sto osservando.

Dopo aver scattato la foto, se e quali interventi vengono effettuati al computer?  

Si, vanno comunque perfezionate perchè non riusciremo mai ad avere un orizzonte diritto, foto tagliata nel modo giusto: per alcune foto questo lavoro di postproduzione è indispensabile.