Storie di cantoniera in Cantoniera: potremmo intitolare così la serata del 5 luglio ai Martedì alla Cantoniera di Casina. Alle 21 verrà infatti presentato il libro di Silvia Tedeschi “Una manciata di mattoni rossi e di pallide parole” ambientato proprio in una cantoniera del nostro Appennino, diroccata e sperduta come è la maggior parte, ma capace di accogliere l’impiegato comunale Ermete e molti altri ospiti e di rinnovare le loro storie grazie all’ambiente incontaminato e ai ritmi lenti della natura in Appennino, in villeggiature che sono anche rinascita.
L’opera, vincitrice della quinta edizione del premio Silvio D’Arzo la scorsa primavera è arricchita dalle fotografie di Elisa Pellacani ed edita da Consulta, “una casa editrice reggiana che ospitiamo sempre volentieri perché molto attenta agli scrittori e alla storia dell’Appennino” osserva Giovanna Caroli curatrice della rassegna estiva del Comune di Casina e degli Amici della Cantoniera.
La professoressa Silvia Tedeschi, di Carpineti, insegna lettere al “Dall'Aglio” di Castelnovo ne' Monti. Nella motivazione del premio si legge:
"Il testo di Silvia Tedeschi è decisamente apprezzabile per il livello stilistico d'ottimo profilo, dal lessico alla sintassi, e per l'accuratezza di una narrazione che conduce per mano il lettore. Ma se all'inizio può sembrare che queste siano le principali qualità del racconto, procedendo ci si accorge che non mancano le sorprese, innanzitutto strutturali: da racconto filato in terza persona (dietro il protagonista in fuga esistenziale pressoché eremitica nella casa cantoniera di una località appenninica) la narrazione diviene "a racconti in prima persona" dei visitatori. Racconti dentro una cornice, dunque. Poi, però, la struttura si modifica ulteriormente, rivelando, con l'ultima visitatrice, una "vicenda a due" e filtrando forse la voce stessa della narratrice con connotati probabilmente autobiografici. Frattanto i contorni del paesaggio e la situazione son diventati, via via, sempre più riconoscibili, sull'onda di allusioni, agnizioni, citazioni; fino a che, con l'ultimo disvelamento, spunta dietro tutto questo, in rapido profilo, la persona di una consapevole insegnante di lettere innamorata della letteratura: in particolare, pur senza alcuna velleità di imitazione, proprio di D'Arzo”
Ed è proprio dai racconti dei visitatori che emergono sollecitazioni a credere nella vita e nel prossimo, rendendo avvincente la permanenza in un mondo in cui si è "a dozzina".
In caso di maltempo la serata si svolgerà nello spazio coperto della stessa Cantoniera, in via Roma.