Home Cronaca Incendio a Cerreto: mancava l’acqua agli idranti

Incendio a Cerreto: mancava l’acqua agli idranti

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E' in corso il processo per il rogo avvenuto il 29 ottobre 2016 nella palazzina di legno ‘Palaghiaccio 1’ a Cerreto Laghi. Non vi furono feriti perché gli appartamenti erano vuoti ma la palazzina andò distrutta. Nell'udienza di ieri sono stati sentiti davanti al giudice come testi del pm, tre pompieri e l’ex comandante dei carabinieri di Collagna.

A processo per incendio colposo c’è Vittorio Prato, legale rappresentante della ditta che curò la sostituzione della stufa. Secondo la ricostruzione del pm Giacomo Forte, si trattò di un’installazione errata. Nella scorsa udienza il consulente nominato dalla Procura aveva riferito che la canna fumaria "non era stata oggetto di intervento durante la sostituzione della stufa". La difesa, invece, sostiene che  la causa dell’incendio sarebbe dovuta alle criticità riscontrate dai vigili del fuoco nel loro intervento.

Un pompiere ha infatti riferito che gli idranti al Cerreto non erogavano acqua perché Iren ,durante i mesi invernali, provvede a chiudere per evitare il congelamento. potevano quindi usare solo l’acqua delle loro autobotti nell’attesa che arrivassero i vigili da Reggio che, per la distanza, tardarono ad arrivare.

Il giudice Michela Caputo ha rinviato l’udienza al 6 ottobre perché ieri mancavano tre testi e tra questi il carabiniere di Collagna che eseguì i  sopralluoghi. La testimonianza del militare sembra fondamentale, soprattutto, perchè redasse un fascicolo relativo a un profilo Facebook dove furono postate tutte le fasi di lavorazione del camino, che secondo l’accusa provocò l’incendio.   (fonte stampa locale, ndr)