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Si ferma il rally dell’Appennino, quest’anno non avrà luogo

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Dopo 41 anni il rally dell’Appennino non verrà svolto. Nessuna comunicazione da parte dei canali ufficiali ma è ormai assodato che la gara non si terrà.

Un anno non è un tempo sufficiente a consolare il profondo dolore causato dalla morte di due giovani ragazzi a seguito dell’uscita di strada di un’auto in gara. Nell’edizione dello scorso anno, infatti, la peugeut 208 del modenese Claudio Gubertini e del reggiano Alberto Ialungo uscì di strada volando su una collinetta adiacente al percorso e travolgendo Davide Rabotti e Cristian Poggiolo.

I sindaci di San Polo e Canossa confermano di non aver ricevuto richieste da parte dell’organizzazione e considerati i tempi burocratici è ormai certo che la kermesse non verrà disputata.

"A noi come amministrazione comunale del comune di San Polo non è pervenuta alcuna richiesta per quelle che sono le materie di nostra competenza, per essere parte attiva di un’organizzazione di un evento di questo tipo. Nemmeno noi come amministrazione del comune di Canossa abbiamo ricevuto alcun tipo di richiesta per poter organizzare il rally”. (ndr fonte il Resto del Carlino)

Da quella tragedia ne uscirono indagate nove persone coinvolte nella gestione e tutt’ora l’inchiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia per omicidio colposo è in corso a causa di una perizia che non è ancora stata consegnata.

Nello scorso settembre, infatti, il pubblico ministero Claudio Santangelo aveva richiesto un accertamento tecnico per far luce sulla dinamica dei fatti ma quella perizia non è ancora stata depositata nonostante il termine di 120 giorni dunque l’indagine risulta ancora aperta.