Ammontano a 229.249,11 € le risorse in arrivo all’ Istituto Nelson-Mandela per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, finanziato dall'Unione Europea.
In totale, sono oltre 3 milioni e 737 mila euro i fondi che arriveranno sul territorio provinciale con lo scopo di contrastare, appunto, la dispersione scolastica e la povertà educativa, ovvero l'impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni. Questa cifra rappresenta il 12% dei 30 milioni totale che sono arrivati su tutta la Regione Emilia – Romagna: questo dato rappresenta in maniera proporzionale la percentuale degli studenti sul territorio reggiano rispetto al totale regionale.
Sono 23 scuole finanziate in totale in provincia sono 14 le superiori, delle quali 8 a Reggio Emilia (oltre il Mandela di Castelnovo ne' Mont, Nobili, Galvani-Iodi, Filippo Re, Motti, Chierici, Scaruffi-Levi-Tricolore, Zanelli e Secchi) e 6 dei distretti (il D'Arzo di Montecchio, il Corso e l'Einaudi a Correggio, il Gobetti a Scandiano e il Carrara a Guastalla). A queste si aggiungono 9 scuole medie, 2 a Reggio Emilia e 7 dalla provincia: San Martino in Rio, Poviglio, Campagnola, Castelnovo di sotto, Gualtieri, Fabbrico e Correggio.
I criteri seguiti per la distribuzione tra regioni dei 500 milioni di euro totali a disposizione sono stati: il tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione nella fascia di età 18-24 anni (indice ELET – Early Leavers from Education and Training), per il 65% del punteggio; il numero di studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione di riferimento, per il 20%; il tasso di presenza della popolazione straniera, per il 5%; il tasso di popolazione priva di diploma di scuola secondaria nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni, per il 5%; il tasso di famiglie con cinque o più componenti, per il 5%. Dopo questa divisione regionale, le risorse sono successivamente ripartite fra le istituzioni scolastiche statali medie e superiori presenti in ciascuna regione, seguendo due criteri: il primo, che pesa il 70% sulla valutazione, è il tasso di fragilità degli apprendimenti calcolato dall’Invalsi, ovvero la cosiddetta dispersione implicita che è la percentuale di studenti che in entrambe le materie, italiano e matematica, ha conseguito un risultato molto basso. Il secondo, il 30% della valutazione, è il numero di studentesse e studenti iscritti nell’istituzione scolastica.
“La scuola deve essere prima di tutto un luogo di benessere, dove stare bene, costruire la comunità – afferma vicepresidente della Provincia con delega alla scuola Ilenia Malavasi – e promuovere azioni volte alla prevenzione e al contrasto del disagio giovanile, causato anche da due anni di pandemia e segregazione sociale. Questa deve essere la nostra mission. Portare avanti sperimentazioni come l'apertura delle scuole al pomeriggio è necessario per accompagnare gli studenti in un percorso di riconoscimento nella comunità scolastica.”