Quattro dei piloti impegnati nella gara mondiale di enduro trascorrano un’ora nell’antico maniero carpinetano. I campioni mondiali italiani Thomas Oldrati, Alex Salvini, Andrea Verona, e il campione giapponese Tomoki Ogami sono stati accolti da figuranti in costume del Melograno e coinvolti in un breve tour che li ha portati alla scoperta di una delle principali bellezze del territorio appenninico.
Novecentotrenta sono gli anni trascorsi da quando Matilde di Canossa ha convocato a Carpineti le persone più illustri dell’epoca per decidere assieme se proseguire o meno la lotta contro l’imperatore Enrico IV proiettando così il castello posto sul Monte Antognano nella storia. Ancora oggi, come nel 1092, il castello di Carpineti ospita personaggi importanti. Fortunatamente le motivazioni del convegno odierno sono di tutt’altra natura. Gli atleti hanno scelto di visitare le antiche pietre che dominano dall’alto l’abitato di Carpineti per farsi un’idea di cosà c’è oltre i tracciati fettucciati che vedranno sfrecciare i loro bolidi.
I graditi ospiti sono stati accompagnati dal vice sindaco Mirco Costetti che ha seguito in prima persona la preparazione della gara: “Manca poco: ormai ci siamo. Sto assistendo ad una mobilitazione generale del paese che mai si sarebbe potuta pensare. L’occasione è questa per ringraziare a nome dell’Amministrazione che rappresento tutti coloro che si sono messi a disposizione a qualunque titolo per far si che l’evento si potesse mettere in piedi. Parto dai dipendenti degli uffici della casa comunale per arrivare al complesso del
movimento associazionistico del mio paese passando attraverso gli esercenti. Ho visto un intero comune che assieme da settimane ha lavorato pancia a terra per far si che Carpineti si potesse presentare con il suo abito migliore. Parlo delle persone che con le loro professionalità e qualità stanno mettendo in evidenza il tratto distintivo che le accomuna riassunto nello slogan coniato per l’occasione ‘Enduro mondiale – Carpineti ospitale’. E’ da anni che siamo impegnati in questo progetto. All’inizio era solo un sogno e oggi è realtà. Penso che questo mondiale per Carpineti, ma non solo, direi per l’intera montagna, è un’occasione unica per promuovere il nostro bellissimo territorio. La gara mondiale è senza dubbio una boccata d’ossigeno per l’economia provata da anni di difficoltà. Ancora ma non da ultimo mi preme dimostrare riconoscenza agli organizzatori, con a capo Claudio Cocconcelli, che hanno creduto nelle potenzialità di un paese di sole 4.000 anime ma con potenzialità che si sono dimostrare in tutta la loro eccellenza”.
Claudio Cocconcelli, presidente del Moto Club Crostolo, così si esprime circa l’approssimarsi dell’inizio gara previsto per le ore 17 del 24 giugno: “Ho una bellissima impressione dell’ambiente che ci ospita. Il paese è bello: c’è vita, c’è movimento. Se ne sente il pulsare. Non posso tuttavia nascondere che l’organizzazione è stata impegnativa. Abbiamo dovuto superare diversi ostacoli burocratici armandoci di molta calma e pazienza. Ora incrociamo le dita affinché possano trascorrere nel migliore dei modi i due giorni e mezzo di gara che abbiamo davanti. Le previsioni meteo sono perfette e questo è uno degli elementi fondamentali per determinare l’esito dell’evento. Ci aspettiamo un importante afflusso di pubblico. Il percorso è veramente difficile e questo è già stato evidenziato anche dai piloti che lo hanno visionato. Voglio sottolineare che i promoter portoghesi della manifestazione hanno definito questa zona fantastica: un territorio splendido a far da cornice all’evento”.
Il microfono passa agli atleti presenti che volentieri si raccontano in poche battute.
Ha trentadue anni il bergamasco Thomas Oldrati che dice: “Al mio quinto compleanno ha ricevuto in regalo la mia prima moto. Tre anni dopo ho iniziato con le prime gare di minicross. Ho provato l’enduro a quattordici anni quando ha potuto pendere la patente visto che questa disciplina prevede il rispetto del codice della strada. Mi è piaciuto ed ora siamo qua… Dopo aver vinto il campionato del mondo junior nel 2008, sono arrivato per due volte secondo al mondiale e due volte terzo. Mi è sempre sfuggito il primo posto, la ciliegina sulla torta. Nei prossimi giorni di gara non mancheranno le emozioni. L’enduro test si preannuncia molto bello e suggestivo anche solo percorrendolo a piedi: sarà necessario stare concentrati e prestare attenzione”.
E’ stata una Lem 50 la prima moto posseduta da Alex Salvini. A questa è seguita una Pm 80. Ha iniziato a maneggiare il mezzo a due ruote a undici anni, facendo la sua prima gara a dodici. Ai microfoni risalta la simpatia del personaggio bolognese, emiliano doc: “Ho trentasei anni: sono un po’ datato, sono il più vecchio della pattuglia. Qui mi sento proprio a casa: sono il pilota professionista che abita più vicino alla sede della gara. Partecipare al Gp d’Italia è sempre un’emozione. E’ uno dei più sentiti per il fatto che ci sono tantissimi teams e tantissime sono le aziende coinvolte nel mondiale. E soprattutto perché ci sono molti piloti che appartengono alla ‘top ten’ del mondiale. L’enduro è uno sport difficile, di sacrificio però regala tante emozioni. Da la possibilità di scoprire luoghi davvero incredibili e suggestivi appunto come questo che ci ospita ora. Non rimanendo chiusi nel percorso ma potendo esplorare il territorio, l’enduro diventa dunque anche uno sport di avventura”.
Andrea Verona, ventitreenne veneto di Piovene Rocchette che abita a Crespano del Grappa, riferisce di aver guidato la sua prima moto a tre anni e mezzo e aver di aver fatto la prima gara a sette anni. E’ stato più volte campione del mondo: due volte a squadre con l’Italia, sei volte campione italiano. “Questa è per me la gara di casa, dunque la migliore che ci sia. Ci sarà il mio pubblico. Il tracciato è davvero bellissimo. Le prove speciali sono state fatte davvero molto bene”.
Tomoki Ogami, giapponese, classe 1993, si rivela come segue in un inglese perfetto: “Ho iniziato la mia esperienza con le moto da trial all’età di dieci anni proseguendo in quella disciplina sino ai diciassette. Ho iniziato le gare di enduro a ventidue divenendo poi campione giapponese. Ora sono al quinto posto del ranking stagionale. Mi piace Carpineti: è un luogo perfetto per una gara di enduro”.
Il gruppo lascia il Castello per scendere in paese. Diversi bilici delle squadre di motociclisti presenti popolano da giorni l’area artigianale di San Prospero dove è allestito il paddock. Nei locali non è facile trovare posto per pranzi o cene: sono presi letteralmente d’assalto dai piloti e dai membri dei loro staff che scorrazzano per Carpineti. Gli idiomi stranieri pervadono quell’aria. I social vedono scorrere foto di esercenti che si dicono operativi per accogliere atleti e supporter per un evento che ha davvero poco di ordinario trattandosi per l’appunto di una impensabile e irripetibile gara mondiale. Pare essere davvero tutto è pronto: tra poche ore si parte.
Foto di Massimo Santillo
Complimenti Sinceri a TUTTI gli organizzatori per questo magnifico evento , portare una competizione di questo calibro nel nostro appennino ,sicuramente non sarà stato facile ma TUTTI UNITI siete riusciti a farlo ,raddoppio i complimenti e vi dico BRAVI BRAVI BRAVI !!!!
Marco
Da ex pilota di regolarità ….emh di enduro (molto ex dall’alto dei miei 66 anni) , mi emoziono sempre nel vedere le moto nei boschi e nei sentieri, ripensando a tutte le volte che ho gareggiato in sella alla mia amica KTM 125 gs (anni 74-75-76-77-78-79) .
Dai ragas ch’andom
glauco