Home Cronaca Le buone pratiche: un mulino a pietra a Casina

Le buone pratiche: un mulino a pietra a Casina

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Marzia Benassi

Il nastro è stato tagliato a fine maggio e dopo quasi un secolo Banzola ha di nuovo un mulino a pietra.

Siamo a Casina, nella frazione di Banzola, dove ha sede l’azienda agricola Molino Marchesi ed è proprio la titolare Marzia Benassi che ci racconta una storia di amore per la tradizione e per il territorio.

“Da alcuni anni io e mio marito eravamo alla ricerca di un progetto che ci consentisse di avere un’attività nel nostro territorio e che nel contempo mi permettesse di dedicare maggior tempo alla gestione dei bambini. Questo si è concretizzato nel 2017 quando era ancora aperto il bando di finanziamenti europei Psr per l'avvio di una nuova impresa agricola. Abbiamo quindi deciso di provare ad accedere ai finanziamenti possedendo già i terreni di proprietà di mio suocero.”

Grazie al programma di sviluppo rurale Marzia ha creduto e investito sul territorio abbracciando la pratica biologica e salvaguardando la biodiversità. Da qui l’esigenza di dotarsi di un mulino a pietra nel pieno rispetto della lavorazione tradizionale. E per il futuro le porte sono aperte alle giovani generazioni per mostrargli un ritmo e un tempo in armonia con la natura circostante.

“Premetto che io non sono originaria di Casina ma di Montecavolo, – continua Marzia - mi sono trasferita qui a seguito del matrimonio in quanto mio marito è originario del posto. Abitare in collina è una scelta non semplice per chi non è nato in questi posti ma sicuramente permette di avere uno stile di vita più sano, più attento a quello che ci circonda, vivere fuori dalla città consente di avere ritmi non frenetici e in particolare per i bambini di vivere esperienze che diversamente andrebbero perse. Ho accolto alla fine di maggio la sezione della scuola infanzia l'Albero delle farfalle di Montecavolo. La visita ha riscosso molto successo quindi sicuramente il prossimo passo sarà quello di presentare la mia azienda alle varie istituzioni scolastiche per visite didattiche”.