Rilanciare la sanità partendo dai professionisti, entro il 15 giugno chiediamo risposte vere e concrete, altrimenti scenderemo in presidio sotto la sede della Regione nel mese di luglio.
Che la Regione Emilia-Romagna onori gli impegni sottoscritti. Si trovino le risorse per garantire la nostra sanità pubblica o si continueranno a tagliare i servizi e gli stipendi dei professionisti. Ci fa piacere che la Fp Cgil Emilia-Romagna oggi condivida l’urgenza e la priorità.
Il 13 gennaio è stato sottoscritto un verbale, al quale si era giunti dopo l’annuncio del presidio del personale del Ssr, in via Aldo Moro, indetto dalla sola Cisl Fp Emilia-Romagna per il 18 gennaio, nel quale veniva ribadito l’impegno allo sblocco delle assunzioni, alle stabilizzazioni e all’implementazione delle risorse, queste ultime almeno per garantire al personale almeno lo stesso stipendio del 2018, senza considerare il pagamento di due anni di straordinari effettuati per la gestione dell’emergenza, le progressioni economiche bloccate e i percorsi di valorizzazione professionale non applicati.
A seguito del blocco delle assunzioni, operato per oltre 4 mesi, per evitare il peggioramento dei conti già in rosso, il timore è che la garanzia dei servizi e ancor di più lo smaltimento delle liste di attesa passino in secondo piano a fronte dei vincoli di bilancio da rispettare. In quest’ottica a pagarne le spese sarebbero ancora una volta i cittadini e il personale coinvolto.
Le promesse si stanno trasformando in illusioni, servono azioni concrete se si vuole potenziare o anche solo garantire la sanità pubblica. La garanzia del nostro “sistema salute” deve passare dall’investimento sul personale e sulla qualità dei servizi, sgombrando il campo da soluzioni che possano continuare a cedere pezzi di sanità pubblica al privato.
Le dichiarazioni da un lato di potenziamento della sanità pubblica e ampliamento della sanità territoriale, dall’altro di assenza di risorse e investimenti sul personale e sulla qualità dei servizi sono in contraddizione.
Bisogna operare delle scelte e mettere in campo azioni concrete, chiediamo pertanto alla Regione di darci risposte vere entro il 15 giugno, perché di tempo non c’è né più. Se queste risposte non le avremo, nel mese di luglio, la Cisl Fp sarà in presidio sotto la sede della Regione Emilia-Romagna, per chiedere il giusto rispetto e riconoscimento per coloro i quali in questa pandemia sono stati a garanzia e presidio della salute pubblica, ed è proprio da questi professionisti che dobbiamo ripartire per rilanciare il sistema sanitario nella nostra Regione.