Con l'avvento della primavera la natura si è risvegliata. In particolar modo il mese di maggio è famoso per la rapida crescita dell'erba. "Non si fa in tempo a tagliarla che è già ricresciuta", si sente spesso dire in questo periodo. A cui fa eco: "Nessuno si occupa di mantenere il verde! L'erba è talmente alta che non si vede nulla. L'amministrazione dovrebbe essere più presente". "In verità nelle comunità agro silvo pastorali di un tempo l’erba era una ricchezza come nutrimento degli animali domestici o di allevamento - ha scritto in un post su Facebook Fausto Giavanelli, presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-emiliano -, non rimaneva certo intonsa e veniva caso mai rubata. Adesso è una sorta di nevrosi, un costo pubblico da pagare, con le imposte naturalmente".
Un'opinione quella di Giovanelli che ha acceso un dibattito tra gli abitanti della montagna che va al di là un'aiuola ben curata. C'è chi ha espresso preoccupazione per la biodiversità e l'impollinazione, chi non ha idea di come smaltire i residui d'erba e alcuni hanno proposto rasature differenti a seconda delle esigenze.
Tanti commenti hanno volto l'attenzione verso il mondo animale, la cui fonte di vita riguarda, soprattutto in montagna, sono l'erba e i fiori: i greggi al pascolo che brulicano, le api ed il polline oppure gli insetti che si nascondono tra i fili verdi. Tutto porterebbe a dire che si tratta di "un problema, non problema". L'estetica e l'occhio vogliono la loro parte come hanno segnalato alcuni abitanti, l'erba alta dà l'idea di disordine, di noncuranza; al contempo c'è chi ha ribadito che la natura debba essere lasciata libera e non sottostare ogni volta alle esigenze dell'uomo.
Quella che si è creata su Facebook è una discussione dai lati costruttivi: all'insorgenza di opinioni e problematiche si è cercato di dare soluzioni. Le alternative sono state varie. Una delle più gettonate è stato il taglio dell'erba in prossimità di parchi per bambini, manti stradali, strutture, abitazioni e ristoranti, e il suo mantenimento nei campi e nei parchi-natura. Tra il bianco e il nero, però, c'è anche il grigio. In questo caso potrebbe essere paragonato alla manutenzione dei sentieri, non una rasatura cosiddetta "all'inglese", ma un taglio per evitare che vengano celati. Ciò su cui tutti si sono trovati d'accordo è stato il fatto che questo piano di lavoro debba essere deciso dall'amministrazione o dalle associazioni competenti seguendo un calendario preciso, inquadrando le necessità e i bisogni di uomo e natura.