“Omicidio compiuto con delle modalità ancora in corso di accertamento”: è questo il capo di imputazione mosso dagli inquirenti nei confronti della moglie, della figlia e del genero di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne ritrovato in fondo a un pozzo vicino casa, 8 metri di profondità pieno d’acqua e chiuso con una pesante botola che faceva da coperchio, all’interno della proprietà di Cerrè Marabino, in cui l'anziano viveva con la famiglia. Lo stesso pozzo da cui attingeva l’acqua per irrigare il suo orto.
È stato il cane molecolare Bayla, specializzato nella ricerca di cadaveri, a segnalare la sua presenza.
Ieri sera, nel corso della trasmissione Quarto grado, andata in onda su Rete4, si è ripercorsa questa macabra vicenda che ha sconvolto, non solo la comunità di Toano, ma tutta l’Italia. Nel corso della serata sono state mandate in onda interviste ad alcuni vicini e al nipote Flavio.
Da queste testimonianze emerge il ritratto di Giuseppe: un uomo perbene e schivo, dedito al suo orto ma che era cambiato da quando la figlia e il genero erano andati a vivere con lui; c’erano tensioni in famiglia, dovute forse anche a problemi economici. Sembra che l’anziano non ricevesse più visite di amici e parenti e in paese gira voce che il compagno della figlia è 'una persona da cui stare alla larga'; addirittura temuto da qualcuno.
La moglie, il figlio e il genero, indagati per omicidio e soppressione di cadavere, si dicono innocenti anche si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: non hanno spiegato perchè non hanno denunciato la scomparsa del familiare e perchè ai vicini raccontavano che restava a casa per problemi di salute.
La morte di Beppe porta con sé un’altra tragedia, come ha sottolineato lo stesso conduttore di Quarto Grado, Gianluigi Nuzzi, quella delle “‘vittime collaterali”: la sorte del nipote che per il momento è affidato ai servizi sociali dell’Appennino.
Sono tanti i punti oscuri di questa vicenda. Quale potrebbe essere il movente? Da quanto tempo il suo cadavere giaceva lì dentro, a pancia in giù? Rispetto alla sparizione dell’anziano perché nessuno dei conviventi ne ha mai denunciato la scomparsa ai carabinieri. Sono gli interrogativi ai quali gli investigatori dei carabinieri stanno cercando di trovare le risposte.
Lunedì si svolgerà l’autopsia che potrà chiarire tanti dubbi e fare luce sugli ulti istanti di vita di Beppe. Invece, l’interrogatorio di garanzia degli indagati è previsto, probabilmente, per giovedì prossimo.