I venti di guerra che da oltre due mesi si fanno sentire in Europa, la spirale pandemica che ancora ci preoccupa, il costo della vita che ci opprime sempre di più sono ingredienti che stanno mettendo a dura prova tutti noi.
I giorni festivi che non si distinguono da quelli feriali, le strade semideserte tranne il passaggio di qualche auto, le porte delle case chiuse a chiave spesso prima dell’imbrunire stanno trasformando Sologno in un paese fantasma che sta perdendo gradualmente quelle qualità della vita comune che è sempre stata una prerogativa della nostra comunità.
Dobbiamo a mio avviso recuperare il senso dello stare insieme che i nostri vecchi ci hanno sempre dimostrato di saper fare pure in una realtà più povera ma ricca di contenuti. Usciamo di casa, partecipiamo alle iniziative che la Proloco, il gruppo culturale Fuori dal Coro, il Centro Socialità di Sologno ci propongono: sono iniziative che richiedono sforzi e tempo.
Le iniziative che vengono proposte non hanno l’ambizione di piacere sempre e comunque a tutti, ma la partecipazione deve superare anche queste difficoltà consapevoli che ad altri possono piacere e interessare consci che lo scopo primario è quello dello stare insieme.
Fortunatamente in mezzo a questo grigiore ci sono segnali di ritorno alla normalità e sta a tutti noi coglierli. Il bar che riparte con impegno e normalità, le pizze che al sabato sera ritornano sulle nostre tavole, tavolini apparecchiati all’interno dove traspare evidente nelle persone la voglia di fare due chiacchiere. Il pomeriggio di Pasqua in festa tra gare di rudlin e scoccino con la vittoria beneaugurante dei bimbi, Isabel e Leonardo che hanno resistito e battuto la ferrea difesa di Dante Rabacchi e del Mitico Moreni Alberto, il pranzo al PalaSologno per l’inaugurazione della cucina nuova che ha radunando ai tavoli 80 persone sono segnali di ripresa che riporteranno gradualmente Sologno ad essere il fulcro principale dello stare bene insieme in tutta la Val Luccola.
Il Centro Socialità di Sologno sta realizzando belle cose da dare in beneficenza, coordina corsi di ginnastica personalizzata e raduna ad oggi tante presenze con l’ambizione di trasformare partecipazioni saltuarie in presenze continue.
Questo mio articolo non vuole essere un monito o un rimbrotto ad alcuno ma sono sentimenti e opinioni personali, che scaturiscono anche dal mio ruolo di presidente della Proloco paese di Sologno che ho l’onore di ricoprire: conosco gli sforzi disinteressati dei miei collaboratori e in modo particolare delle donne che lavorano nella cucina e non solo.
Remo Silvestri, La Piazza