La recente notizia della morte a Maranello di una 35enne per un’assistenza estetica a domicilio ripropone il problema dell’’abusivismo della professione: non si tratta solo di illeciti da un punto di vista fiscale, in alcuni casi, come il campo dell'estetica, si ricorre a comportamenti ed attività che possono esporre le persone ad un concreto e grave rischio per la salute.
Nella lotta all’ abusivismo della professione scende in campo anche il Comune di Castelnovo, insieme ad altri otto comuni della provincia di Reggio Emilia e lo fa impegnandosi ad intraprendere un’azione informativa per invitare i cittadini a utilizzare solo imprese regolari.
A tal fine è stato istituito un punto di raccolta delle segnalazioni di eventuali attività esercitate senza il rispetto delle vigenti disposizioni legislative; insieme a Castelnovo anche i comuni di Reggiolo, Correggio, Gualtieri, Scandiano, Castelnovo Sotto, San Martino in Rio e Cavriago.
Purtroppo, ci troviamo di fronte a una situazione in cui, a causa anche delle restrizioni imposte dalla pandemia, l’abusivismo ha tratto linfa vitale dai lockdown. Si tratta di una pratica da contrastare perché in palio c’è davvero la salute delle persone. L’estetica può contribuire anche al benessere fisico, ma non può sostituirsi alla medicina. Il concetto di fondo è: affidarsi sempre a professionisti per evitare guai che, come dimostra questa vicenda, possono anche essere tragici.
“Gli operatori professionisti sono in possesso di abilitazione conseguita a seguito di un percorso di qualifica professionale e sono soggetti a rigidi controlli sanitari proprio a garanzia dei clienti – commenta Teresa Salvino, responsabile Unione Cna Benessere e Sanità – Non sappiamo se questo sia il caso ma, in tutti i modi, affidarsi a operatori sprovvisti di un’adeguata preparazione può risultare più economico nel breve periodo, ma può provocare danni gravi e permanenti nel lungo”.
“Il fenomeno dell’abusivismo nel settore dei servizi alla persona, specialmente nel campo dell’acconciatura e delle cure estetiche – spiega la funzionaria Cna - in Italia viene calcolato attorno al 40% delle prestazioni e sta assumendo dimensioni preoccupanti anche nella nostra Regione. Le attività irregolari, esercitate nelle case private o in sedi prive delle necessarie autorizzazioni, non solo generano pesanti ripercussioni economiche alle imprese che lavorano regolarmente, ma possono comportare pesanti danni alla salute dei consumatori a causa dell’utilizzo di prodotti scadenti e per la mancanza di preparazione professionale degli operatori”.
Vanno in questa direzione gli sforzi di Cna, che solo a marzo dell’anno scorso, in piena emergenza sanitaria, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sui social contro l’abusivismo e porta avanti dal 2015 (insieme alle altre associazioni di categoria) la sottoscrizione di un protocollo antiabusivismo sul territorio provinciale.
Altre azioni intraprese nel corso degli anni, riguardano già nel 2012 un accordo con la Guardia di Finanza per promuovere il contrasto all’esercizio abusivo delle attività di servizio alle persone; nel 2014 è stata lanciata la campagna “Chi lavora abusivamente, abusa di te”, in collaborazione con le associazioni provinciali dei consumatori Federconsumatori e Confconsumatori e con la Guardia di Finanza.
L’opporsi al “lavoro nero” – secondo l’espressione che introduce il titolo di queste righe – risponde ad un principio ineccepibile, ma nel prefigurare le azioni volte a contrastare tale fenomeno andrebbero verosimilmente fatti dei distinguo, ad esempio tra lavoro nero e abusivismo della professione, oltre a chiedersi se vi siano cause del cosiddetto “sommerso” che possono essere in quale modo rimosse.
Vi sono infatti situazioni che possono prevedere collaborazioni del tutto occasionali e sporadiche, vedi nel campo dei lavori domestici, per fare un esempio, eventualmente fornibili dalla “vicina di casa” o dal “vicino di casa”, ai quali potrebbe semmai tornar bene anche una piccola integrazione di reddito, e a mio sommesso parere sarebbero forse utili in proposito strumenti “snelli” come i Voucher di un tempo.
P.B. 01.05.2022
P.B.