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Due milioni di euro per la “Montagna del Latte 2.0” dell’Appennino reggiano

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Due milioni di euro per la “Montagna del Latte 2.0” dell’Appennino reggiano, il progetto scelto dal ministero degli Affari regionali e le autonomie come progetto pilota per la strategia nazionale delle Green Communities e modello per il prossimo bando del Pnrr che dovrà individuare sul territorio nazionale 30 nuove “Comunità verdi”.

Il finanziamento ministeriale, previsto da un decreto pubblicato nei giorni scorsi, servirà in particolare a finanziare un piano operativo per un progetto di sviluppo sostenibile, il cui soggetto attuatore sarà l’Unione dell’Appennino reggiano,  prevede tre linee di lavoro: gestione integrata e certificata del patrimonio forestale, gestione energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili, gestione sostenibile delle colture e zootecnia.

Il progetto Montagna del Latte 2.0, presentato dalla Regione Emilia-Romagna, è uno dei tre scelti a livello nazionale dal Ministero, insieme a quelli “Terre del Monviso” e “Parco Regionale Sirente Velino” delle Regioni Piemonte e Abruzzo, ognuno dei quali ricevere un analogo finanziamento di 2 milioni di euro.  Le Green communities sono comunità locali che dovranno elaborare piani di sviluppo sostenibile da un punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

Un progetto, quello de “La Montagna del Latte 2.0”, nasce come evoluzione di una precedente esperienza di successo realizzata nell’ambito della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) nel 2018.

“Il riconoscimento de ‘La montagna del Latte’ come modello di riferimento nazionale- ha sottolineato l’assessora regionale alla Montagna e programmazione territoriale Barbara Lori - è un traguardo importante che valorizza il lavoro di un’intera comunità. Lavoro che ora, grazie a questo finanziamento, potrà iniziare a tradursi in azioni concrete. Sono convinta che proprio da questo territorio possa scaturire un nuovo modello di sviluppo, più attento alle risorse naturali, più equo e inclusivo, in grado di contrastare lo spopolamento. Creando per tutti, ma in particolare per i giovani, nuove opportunità di vita e di lavoro”.