Il 25 aprile, è il giorno della Liberazione.
Anche Villa Minozzo, Medaglia d’Argento al Valor Militare, festeggia questa importante ricorrenza.
Unitamente all’orazione di Monsignor Giovanni costi, e alle parole di di Giammaria Manghi, capo della segreteria politica e della presidenza della regione Emilia Romagna, è nelle parole del Sindaco Elio Ivo Sassi che echeggia forte la memoria, con i fatti di ieri che si intrecciano a quelli di oggi.
Riportiamo per intero il suo discorso.
"Porgo il saluto dell'Amministrazione comunale e mio personale e a tutti i presenti : cittadine e cittadini di questa comunità, agli appartenenti delle Associazioni Partigiane ANPI RE -ALPI APC RE- ISTORECO, associazioni (ANC Carabinieri, Alpini, Croce Verde ) Autorità Civili, Amministratori e Consiglieri Comunali, appartenenti alle forze politiche all’oratore ufficiale Giammaria Manghi capo segreteria politica e della presidenza regione Emilia Romagna, rappresentanti delle forze dell’Ordine Carabinieri. Reverendo Monsignor Giovanni Costi e Arciprete don Fernando Imovilli, in questa piazza, che non a caso è dedicata alla Pace, in questi giorni in cui, in Europa, in terra Ucraina, purtroppo è scoppiata una nuova guerra.
Anche quest’anno 25 aprile 2022 ci ritroviamo, qui in Villa Minozzo, a celebrare la Resistenza e la riconquistata libertà, dopo i duri mesi della guerra patriottica contro il fascismo e dopo gli orrori dell’occupazione dell’Italia da parte dei tedeschi ed il tradimento della patria da parte di residui nostalgici fascisti loro sostenitori.
L’animo e l’intenzione sono quelli di sempre: ricordo dei fatti, recriminazione dell’accaduto, insegnamenti per il futuro. Insegnamenti per il futuro, appunto.
Villa Minozzo ha pagato con un grave tributo di sangue e immense sofferenze la battaglia per la Libertà. Appartenente alla Repubblica Partigiana di Montefiorino, il nostro territorio è stato insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Il 25 aprile di settantasette anni fa le forze alleate e partigiane che operavano in Italia si unirono nell’abbraccio forte della vittoria, dopo la battaglia congiunta e sanguinosa contro l’occupazione nazista.
In quella lotta decisivo fu anche il contributo dei civili, delle donne e degli uomini che con coraggio, con eroismo e con generosità seppero mettere al primo posto il bene della propria Patria, la dignità dell’uomo, i propri ideali di Libertà e Giustizia.
Ma quei fatti che potevano sembrare a tanti italiani e a troppi giovani così lontani, sono oggi tornati realtà. La guerra c’è oggi. La violenza su bambini, su uomini e donne c’è oggi. I forni crematori leggiamo che sono stati riaccesi oggi.
Cosa dicono oggi quelli che criticano manifestazioni come questa o le ritengono superate, inutili, coloro che non danno importanza al 27 gennaio, il giorno della memoria, al 10 febbraio, il giorno del ricordo, al 25 aprile e al 2 giugno.
Nel 2022 in Europa uno stato potente invade politicamente e militarmente un altro stato sovrano.
L’aggressione della Russia alla Ucraina e i fatti di sangue e di orrore, una popolazione in fuga fatta di donne, bambini e anziani, è la realtà di oggi.
Anche in queste ore, in Ucraina, la popolazione è messa a dura prova dal conflitto scatenato dalla Russia o, meglio, da un dittatore senza scrupoli.
Noi siamo col popolo Ucraino, (OdG Consiglio Comunale Unanimità) - come ricordato nelle scorse ore dalla senatrice a vita Liliana Segre - non significa essere contro il popolo russo, anch’esso vittima “delle decisioni disumane del suo leader”.
Non possiamo ignorare in questo ricordo odierno tutto ciò e non esprimere tutta la nostra condanna per l’aggressione gratuita ad uno stato sovrano e per una guerra provocata da un falso e antistorico revanscismo russo, provocato per ricostruire un imperialismo e un condizionamento del mondo, favoriti a suo tempo da un’ideologia superata dalla storia.
La ricorrenza della Liberazione ci offre ogni anno l’occasione per approfondire gli aspetti morali, culturali ed umani della Resistenza e ci invita a mantenere vivi i valori di Libertà, Giustizia, Pace e Democrazia.
Rivolgiamo il nostro pensiero ed il nostro omaggio a quanti sacrificarono la loro vita per un’Italia libera e democratica, e a quanti, oggi, si stanno sacrificando per gli stessi valori in Ucraina.
Doveroso e naturale è per noi, patrioti ed eredi dei partigiani, l’auspicio per la fine delle ostilità e per la vittoria del diritto internazionale.
Saremo sempre fedeli a questo spirito.
Viva la libertà, viva la Pace, viva l’Italia democratica e viva l’Europa".