Ieri mattina, nella splendida cornice del Teatro Bismantova, accompagnati dalle note musicali dei musicisti dell’Istituto Merulo, si è concluso l’iter per il gemellaggio con Kahla, cittadina della regione tedesca della Turingia dove furono deportati molti montanari nel 1944, e dalla quale non fecero ritorno i castelnovesi Inello Bezzi, Roberto Carlini, Anselmo Guidi, Renato Guidi, Pierino Ruffini, Francesco Toschi, Ermete Marzio Zuccolini.
La cerimonia è stata condotta e presentata dal vicesindaco Emanuele Ferrari; è intervenuta Erica Spadaccini, consigliere provinciale; mentre Lucia Manfredi, assessore ai Gemellaggi di Castelnovo, insieme all’assessore di Kahla Michael Gauer hanno letto il patto di gemellaggio. Erano presenti molte autorità, cittadini, rappresentanti di scuole e associazioni, delle delegazioni arrivate da Kahla, ma anche dagli altri paesi gemellati con Castelnovo, Illingen (GER) e Voreppe (FRA).
Il patto di gemellaggio tra Castelnovo e Kahla è sancito su una pergamena, realizzata a mano dall’artista, calligrafo e incisore castelnovese Ugo Viappiani.
Tra le autorità, è intervenuto anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “Non avrei mai creduto – ha detto – di celebrare il 25 aprile con una guerra in corso nel cuore dell’Europa. Noi ci auguriamo che le diplomazie portino il prima possibile alla pace, ma guai a mettere sullo stesso piano un Paese che viene invaso e bombardato, l’Ucraina, con chi sta invadendo e bombardando un Paese democratico e sovrano. Se non lo dicessimo verremmo meno ad onorare la memoria di chi in Italia ha lottato per liberarci da chi si era reso protagonista di crimini ed eccidi. Sono venuto questa mattina perché credo sia importante testimoniare questa bella storia di amicizia, dialogo, pace e solidarietà. Quello che state facendo è la dimostrazione che non si deve cedere all’odio ma è necessario provare sempre a costruire la pace. La base è coltivare la memoria, perché conoscere il proprio passato significa non riviverne le pagine peggiori. Grazie ai Comuni, alle associazioni e ai famigliari di chi non è tornato: avete costruito qualcosa di grande e importante”.
Ha detto invece il sindaco di Kahla Jan Schönfeld: “Sono molto grato verso tutti coloro che hanno collaborato alla costruzione di questo percorso, al sindaco Bini, il vicesindaco Emanuele Ferrari, gli assessori, don Giovanni Ruozi e i ragazzi che insieme a lui sono venute a trovarci in ottobre. In particolare voglio ringraziare proprio i giovani: il futuro è nelle loro mani. L’obiettivo, condiviso tra le diverse generazioni, deve essere costruire un mondo più accogliente. Dobbiamo essere vicini ai ragazzi, in un momento in cui vivono una paura che non conoscevano: la guerra in Europa. Dobbiamo insegnarli l’accoglienza e l’aiuto verso chi vive questa tragedia”.
Il sindaco Enrico Bini ha aggiunto: “Grazie ai sindaci di Kahla, a Jan e a chi lo ha preceduto, ai Sindaci di Illingen e Voreppe che sono qui con noi, e ai sindaci di Castelnovo prima di me, Ferruccio Silvetti, Leana Pignedoli, Gianluca Marconi, che hanno visto i primi passi di questo percorso. Oggi ricordiamo la fine di un conflitto terribile, che ha insanguinato l’Europa e che eravamo convinti ci avesse lasciato un monito indelebile, invece ci siamo trovati di nuovo con un teatro bellico in Europa, alle porte di casa, che ha avuto ricadute significative nella nostra vita di tutti i giorni. Ci piace pensare che oggi i caduti di Castelnovo Monti a Kahla ci guardino con benevolenza e con un sorriso, nella consapevolezza che il loro sacrificio abbia portato fino a questo traguardo. Dalle macerie della guerra è sorto il progetto di una Europa nuova, basata su ideali di pace, di democrazia, solidarietà, cultura, capacità di comprendersi e vedere negli altri prima quello che ci accomuna di quello che ci divide. Valori alti, che dobbiamo coltivare con continuità e che ormai davamo forse per scontati. Invece dobbiamo impegnarci ogni giorno per difendere e tramandarli”.
.
Ho partecipato alla giornata con profonda commozione, pensando a quanto hanno costruito l’amore e la tenacia di figli che hanno voluto rintracciare e onorare il luogo di sepoltura dei padri strappati loro dalla guerra, quanto ha portato lontano la capacità di Amministrazioni che nel tempo hanno saputo ascoltare e fare propria la richiesta dei cittadini, dandole seguito e crescita costante.
Tutta la mia ammirazione e gratitudine di cittadina di un mondo reso migliore da gesti come quelli che ieri hanno portato a (un primo) compimento.
Claudio, Carmen, Pierluigi (altri che non conosco?) sono stati davvero l’orgoglio dei padri, i figli che tutti vorrebbero avere e alla fine padri dei loro padri cui hanno dato nuova vita. Siano finalmente pacificati nel loro cuore, naturalmente… attivamente pacificati!
Grazie di cuore a quanti hanno lavorato così bene per la buona riuscita dell’evento.
Giovanna