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Deciso il nuovo calendario venatorio

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Caccia aperta dall'ultima settimana di settembre al 19 o 30 gennaio, a seconda delle specie in questione. Caccia al cinghiale possibile solo un'ora prima dell'alba a un'ora dopo il tramonto. Divieto di caccia per moriglione e pavoncella, in attesa di un piano nazionale per questi volatili.

Parere favorevole al calendario venatorio 2022-2023 da parte della commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini.

"Questa proposta di calendario venatorio tiene presente quello che è il parere di Ispra, oltre alle norme vigenti in materia di biodiversità sia animale sia vegetale. Direttive che reputano la caccia un'attività legittima all'interno di precise regole", spiega l'assessore all'Agricoltura Alessio Mammi, che ricorda come le norme sui cinghiali sono state riformulate in modo da aumentare il numero di capi abbattuti ("Si tratta di animali il cui numero può essere pericoloso per la popolazione e arrecare danni all'agricoltura").

La proposta della giunta regionale viene bocciata in maniera netta dal centrodestra: "Escludere moriglione e pavoncella è un errore, il Partito democratico ha scelto una posizione di non dialogo", spiega Massimiliano Pompignoli (Lega), che sottolinea come sono aumentati i danni, ma calati i rimborsi.

"Serve un'audizione di tutti i soggetti interessati e serve una revisione complessiva delle norme regionali in materia di caccia", sottolinea Marco Mastacchi (Rete Civica)che ricorda anche come "sta calando la selezione degli animali più dannosi per l'agricoltura e l'ambiente".

"Come presidente di questa commissione vi assicuro che l'anno prossimo non accetterò che i consiglieri siano chiamati a decidere sul calendario venatorio senza un rispetto dei tempi previsti e opportuni: questo vale per chi deve presentare le documentazioni a Ispra e perla stessa Ispra che deve inviare i pareri (da poco arrivati)", spiega Rontini, che assicura tutele per i diritti di tutti i consiglieri e apre alla richiesta di un'audizione formulata da Mastacchi.

Rontini chiede poi all'assessore Mammi di analizzare i temi sollevati dalle varie forze politiche in vista dell'approvazione definitiva del calendario venatorio. Richiesta accolta dall'assessore: "Fateci pervenire le varie proposte per iscritti e le valuteremo serenamente".

"Il calendario venatorio va redatto solo quando si ha già il parere di Ispra: ci siamo trovati a discutere di argomenti senza avere i pareri previsti, non è questione di lana caprina ma fatto serio, il partito di maggioranza ci ricorda sempre che la forma è sostanza, questo è uno dei casi in cui ai dovrebbe passare dalle parole ai fatti", taglia corto Giulia Gibertoni (gruppo Misto), per la quale "la Regione vuole delegare la tutela dell'ambiente ai cacciatori: questo è sbagliato". Gibertoni lancia anche l'allarme "turismo venatorio", ovvero cacciatori che vengono in Emilia-Romagna da altre regioni.

Soddisfazione del divieto di caccia per moriglione e pavoncella viene espressa da Silvia Zamboni (Europa Verde), che sottolinea però come nel calendario venatorio ci siano altri aspetti critici che gli ecologisti non concordano. "Esprimiamo i nostri dubbi con grande serenità perché la caccia non era nel patto di maggioranza che abbiamo sottoscritto con le altre forze politiche che sostengono la giunta regionale", ricorda la consigliera verde, che anche quest'anno, per il terzo anno consecutivo, vota contro al calendario venatorio.

Netta la posizione di Massimo Bulbi (Pd) che si complimenta con l'assessore Mammi: "Lo stanno criticando da una parte e dall'altra (ambientalisti e cacciatori, ndr) e questo vuol dire che sta amministrando bene". Nel merito del calendario venatorio, Bulbi conferma il parere favorevole del Partito democratico.