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L’Olimpia Viano pattinaggio organizza galà benefico a favore dei rifugiati ucraini

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Domenica 8 maggio, alle ore 20.30 al Palahockey G. Fanticini di Reggio Emilia, la nota società sportiva di pattinaggio Olimpia Viano asd, sollecitata dalle necessità espresse dal Coordinamento Provinciale della Protezione Civile di Reggio Emilia per i profughi ucraini che si sono rifugiati nel territorio, organizza un evento di raccolta fondi per l'emergenza umanitaria in corso.

Alla realizzazione di quello che nel pensiero degli organizzatori è destinato a diventare un evento di grande portata, sia culturale, che sportiva, che solidale, hanno partecipato anche il Comune di Reggio Emilia e la Uisp Regione Emilia Romagna.

Si tratta di un galà benefico che vedrà in campo spettacoli di pattinaggio artistico, musica e danza, sotto la direzione artistica di Marco Guion.

I fondi ricavati dall'evento saranno interamente devoluti alla Protezione Civile per sostenere concretamente l'accoglienza dei rifugiati ucraini nel nostro territorio.

La presidente di asd Olimpia Viano, Federica Razzola, ricorda che la società sportiva è una realtà storica nel comune di Viano, fondata nel 1986 dal padre Peppino Razzoli, nativo di Villa Minozzo, uomo dalla grande passione sportiva. Ora della società, che all'inizio accoglieva solamente una squadra di volley, fanno parte moltissimi bambini, ragazzi ed adulti che praticano diverse discipline sportive.

"Ci siamo detti che potevamo fare anche noi la nostra parte e abbiamo subito pensato ad uno spettacolo, perché è quello che sappiamo fare meglio. E - prosegue la presidente Razzoli - abbiamo osato, credendo che potevamo andare oltre il saggio di Natale e di fine anno, che potevamo fare ancora di meglio e che dovevamo concretamente provarci. La raccolta fondi in denaro, che viene promossa da diverse associazioni è importantissima, ma rischia di diventare riduttiva e dispersiva e non volevamo creare un inutile doppione. Abbiamo pensato ad una raccolta fondi che unisse la solidarietà all'arte ed allo spettacolo. "

Federica Razzoli