Riceviamo e pubblichiamo
Zona Pastorale di Felina
24.04.2022 - Domenica in Albis o Divina Misericordia - Anno C
Introduzione alle letture
La chiesa apostolica cresce.
Salmo responsoriale Sal 117,1-4; 22-24; 25-27a:
Il Salmista ci invita a raccontare i prodigi del Signore.
Seconda Lettura: Ap 1,9-11a.12-13.17-19:
Cristo si presenta come colui che era
morto ma che ora vive per sempre.
Vangelo: Gv 20,19-31:
Il Signore ci sprona a credere in lui e a incontrarlo nella fede.
Calendario settimanale
Sabato 23 Aprile Festa di san Giorgio
A cui è dedicato l’oratorio di Fariolo
Domenica 24 Aprile - Domenica in Albis o Divina Misericordia
Ore 15,30 Battesimo di Braglia Filippo, di Giacomo e Barbieri Ramona.
Martedì 26 Aprile
alle ore 20,15 a Castelnovo presso Il Centro interparrocchiale conclusione con tutte le coppie
che hanno partecipato agli incontri di preparazione al matrimonio.
Domenica 1 Maggio Domenica III di PASQUA
Festa di san Giuseppe Lavoratore: A Gatta al termine della Santa Messa Benedizione delle auto e degli autisti.
Un racconto per l’anima
Due gatti
Una volta c’erano due gatti: un gattone e un gattino. Il gattone correva a giro tondo, veloce come una ruota: rincorreva la sua coda.
— Come mai corri dietro la tua coda, gli domanda il gattino.
— Ho sentito dire che la cosa migliore per un gatto è la felicità.
— E la tua coda che c’entra con la felicità?
— Per me la mia felicità è la mia coda.
Per questo cerco di acchiapparla. Di toccarla.
Il gattino, piccolo, ma già tanto sapiente, sorrise di compassione. Il gattone è ancora lì a correr dietro la sua coda. E ancora non l’ha afferrata.
Cari ragazzi, non correte dietro solo al pallone, o per andare al cinema,
o dal gelataio, e non isolatevi con i vostri social. Cercate di vedere,
di ascoltare e di toccare cose molto più grandi e più belle. Ad esempio:
lo studio, le amicizie. Anche Gesù vi sta sempre di fronte e vi dice:
Guardate le mie mani. Toccate qui dove i chiodi hanno lasciato il segno
della croce e della resurrezione. Fatevi afferrare da Lui, mettete le vostre
mani nelle sue.
Enciclica Laudato sii del Santo Padre Francesco
Capitolo sesto - “Educazione e spiritualità ecologica”
V. Amore civile e politico
231. L’amore, pieno di piccoli gesti di cura reciproca, è anche civile e politico, e si manifesta in tutte le azioni che cercano di costruire un mondo migliore. L’amore per la società e l’impegno per il bene comune sono una forma eminente di carità, che riguarda non solo le relazioni tra gli individui, ma anche «macro-relazioni, rapporti sociali, economici, politici». Per questo la Chiesa ha proposto al mondo l’ideale di una «civiltà dell’amore». L’amore sociale è la chiave di un autentico sviluppo: «Per rendere la società più umana, più degna della persona, occorre rivaluta-re l’amore nella vita sociale – a livello, politico, economico, culturale - facendone la norma costante e suprema dell’agire». In questo quadro, insieme all’importanza dei piccoli gesti quotidiani, l’amore sociale ci spinge a pensare a grandi strategie che arrestino efficacemente il degrado ambientale e incoraggino una cultura della cura che impregni tutta la società. Quando qualcuno riconosce la vocazione di Dio a intervenire insieme con gli altri in queste dinamiche sociali, deve ricordare che ciò fa parte della sua spiritualità, che è esercizio della carità, e che in tal modo matura e si santifica.
Domenica III di Pasqua (Anno C)
1 Maggio 2022
Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,1-19)
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galileo, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «lo vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «è il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. 13Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.