UNITÀ PASTORALE DI CARPINETI (335/8257036)
San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro,
Onfiano, Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone
Vita parrocchiale dal 17 al 24 aprile 2022
DOMENICA 17 aprile | PASQUA DI RISURREZIONE. A TUTTI UN FRATERNO AUGURIO PASQUALE. S. Messe. Carpineti ore 8.30 (defunti di Bertolini Maria) ore 11.15 (pro populo) ore 18.00(libera intenzione) Pontone ore 10.00 Pantano ore 10.00 | |
LUNEDI’ 18 aprile | Dell’Angelo. S. Messe. Carpineti ore 8.30 (def. Rivi Giorgio, Giuseppina e Luigi) ore 11.15 (pro populo) Onfiano ore 10.00 San Biagio ore 17.00 | |
MARTEDI’ 19 aprile | S. Messa: ore 18.00 (def. Campani Lucio e Norina) | |
MERCOLEDI’ 20 aprile | S. Messa: ore 10.30 (libera intenzione) | |
GIOVEDI 21 aprile | S. Messa: ore 18.00 (def. famiglia Rossi Adelmo) | |
VENERDI’ 22 aprile | S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) | |
SABATO 23 aprile | Catechismo dalle ore 15.00 alle ore 16.00 S. Messe prefestive: ore 18.00 S. Donnino (Sagra della Parrocchia.) Velluciana ore 20.00 | |
DOMENICA 24 aprile | In Albis o della Divina Misericordia. S. Messe. Carpineti ore 8.30 (libera intenzione) ore 11.15 (pro populo) ore 18.00(def. Margini Claudio e Pierina) Pontone ore 10.00 Pantano ore 10.00 |
Meditazione domenicale. Con Cristo fuori dal sepolcro! Con la lettura degli Atti degli Apostoli, che ci accompagnerà fino alla Pentecoste, è sottolineata la necessità di tornare alle radici della nostra fede, alla testimonianza degli apostoli, al primo annuncio del vangelo. In casa del centurione Cornelio, il vangelo di Gesù Cristo proclamato e accolto nella fede, genera nuovi discepoli nella potenza dello Spirito Santo (prima lettura). Al salmo responsoriale è affidato il compito di guidare l’assemblea attraverso la lode, verso la gioia e l’esultanza che appartengono in modo unico e indicibile a questa festa. Lo sguardo rivolto verso alla pienezza della Lettera ai Colossesi ci comunica la spinta ad attuare, già da ora, la novità della vita di Cristo in noi (seconda lettura) Il vangelo è dominato dall’assenza del Signore, non più nella tomba e non ancora apparso ai suoi, mentre in esso risalta il tema del discepolato: è il cuore del discepolo il luogo in cui ha origine la fede nella risurrezione di Gesù Cristo, nella vitalità della relazione che unisce, oltre le differenze e oltre la morte.
L’Augurio per la Santa Pasqua. La Pasqua è la Festa delle feste. Potremmo anche dire che è l’unica grande festa del cristiano, perché tutta la storia della salvezza e tutto il cristianesimo devono essere guardati alla luce del mistero pasquale di morte e di resurrezione, per acquistare il loro vero significato. Non è possibile comprendere davvero chi è Cristo se non dopo aver attraversato la Pasqua, che ci porta a dire come il centurione romano sotto la croce: “davvero quest’uomo era il Figlio di Dio”. Da circa 20 secoli, uomini e donne credenti in Gesù e nella sua resurrezione, sono illuminati da Lui e grazie al dono della fede guardano in modo nuovo alla loro vita e alla loro morte. Nella Pasqua noi facciamo l’esperienza che l’Amore è più forte della morte, che l’Amore vince la morte. Da 2000 anni la chiesa nella veglia pasquale annuncia questo grande mistero: “morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello; il Signore della vita era morto, ma ora, vivo, trionfa” (sequenza pasquale). La Pasqua ritorna ogni anno e rinnova la nostra vita perché Gesù risorto è vivo per sempre e rimane tra noi. A tutti rivolgo il gioioso augurio di Pasqua, invitando ognuno, nonostante le tante vicende di guerra e di dolore, a non perdere la speranza. Il Signore risorto illumini la nostra vita affinché ogni vostro giorno incominci nella speranza e sia ravvivato dall’amore. Salutiamoci a vicenda con l’annuncio pasquale: “Alleluia, il Signore è risorto, è veramente risorto!”
Con Cristo rifiorisca anche la nostra vita. Non ci sia spazio per la tristezza nella festa della nostra salvezza. Assicuro un particolare ricordo per le persone ammalate e anziane. Se le famiglie lo richiederanno, verrò volentieri a portare la Benedizione Pasquale. Don Guiscardo con don Villiam e le Suore
Una Pasqua crocifissa. Ancora una volta riceviamo il dono della Pasqua, dell’amore che ha vinto la morte. La Pasqua è il cuore della nostra fede cristiana ma è così difficile oggi accogliere questo dono perché viviamo una Pasqua “crocifissa” dalla guerra, dai lutti, dalle distruzioni, dalle mutilazioni, dalle ingiustizie. Come può essere Pasqua se a due passi da noi un’umanità ferita dalle bombe e dall’odio è costretta a scappare dalla propria terra? Se il Signore è risorto perché permette tanto dolore innocente? Non c’è una risposta a queste domande, la sofferenza resta un mistero. Crediamo che in cielo capiremo tante cose che qui ci risultano difficili. Capiremo il perché del male, del dolore innocente, del silenzio di Dio. Proprio quando il cielo tace, allora è lì che dobbiamo ricordarci che siamo noi la concretezza del cielo per tante persone che abbiamo accanto e anche per coloro che sono lontani da noi e vivono situazioni difficili. I nostri gesti, il nostro tempo, le nostre rinunce, le nostre preghiere possono essere segno di Qualcuno. Celebriamo la Pasqua con gesti concreti, troviamo il modo per dare il nostro contributo: alleniamoci a costruire una comunità più solidale, vigile e attenta ai bisogni dei più deboli. Non è uno slogan, è il metro attraverso cui saremo giudicati alla sera della nostra vita. Non sprechiamo più tempo, agiamo ora e viviamo concretamente questa Pasqua con fede, con speranza e con amore! L’amore supera ogni confine e il frutto dell’amore è la pace, quella che costruiamo dentro di noi, nella nostra famiglia, nella nostra comunità, nella nostra patria, nella nostra Europa e, a macchia d’olio, nel nostro mondo. Con questa consapevolezza possiamo augurarci una buona e santa Pasqua! Il Signore della vita possa raggiungere i cuori più sconsolati, afflitti e soli perché nessuno possa sentirsi orfano e abbandonato. Buona Pasqua a te che provi ad essere testimone del Risorto.
Correre e scappare. Non fa tanta differenza, fra correre e scappare, se ci limitiamo a guardare al gesto in sé. Un affrettarsi, rispetto al tranquillo camminare, per arrivare prima che si può. Ma è il bambino che corre nei suoi giochi, l’atleta per vincere e il pendolare per non perdere il treno. Si scappa invece dal terremoto e dalla fame, e il profugo dalla guerra. Tanti anni fa, un Galileo di nome Gesù fu giustiziato appena fuori Gerusalemme perché giudicato pericoloso per la società. Quasi tutti i suoi amici e sostenitori erano scappati, per non fare la stessa fine. Tre giorni dopo, all’alba, una donna invece si mise a correre. Ripartiva in fretta dal sepolcro, perché il corpo del suo maestro galileo che lei intendeva onorare era sparito. La corsa di Maria Maddalena raggiunge il nascondiglio degli amici, da cui Pietro e Giovanni escono di corsa diretti al sepolcro. Gli scappati ora non fuggono più. Chi fugge viene via prima che può, anche se non sa dove arrivare. Chi corre invece ha una meta, uno scopo. Questa meta non è un ideale, ma una persona viva, il Galileo vivente. Nella nostra vita sempre di corsa, è importante tenere sempre di mira il traguardo più bello: le persone e la loro vita preziosa. Questo è l’augurio di una Santa Pasqua, per non dover tornare a scappare.
"Sacro e Profano": Le opere di Fiorenzo Baroncini, dipinti e sculture in legno e rame sbalzato, da sabato 16 a lunedì 25 aprile, sono in mostra nel teatro parrocchiale. Orari di apertura della mostra 10.00 / 12.00 e 15.00 / 18.00, nelle giornate dei 16, 17, 18, 23, 24, e 25 aprile. Le opere sono pregevoli e meritano di essere ammirate. Alcune di esse sono in vendita e il ricavato sarà devoluto alla scuola parrocchiale dell’infanzia “Amorotti-Bazzani”.
Notizie Caritas. La Caritas parrocchiale è una realtà attiva che vede la collaborazione di tante volontarie e volontari che intendo ringraziare a nome di tutti coloro che usufruiscono di questo prezioso servizio. Come già ben sapete, veniamo incontro a tante richieste di persone e famiglie che sono in difficoltà e lo possiamo fare grazie alla generosità di quanti donano generi alimentari, vestiario, oggettistica che sapientemente dalle volontarie, vengono gestiti nel migliore dei modi. Purtroppo, in questi ultimi tempi, si è aggiunta anche l’emergenza ucraina. Nella casa di S. Prospero è stata ospitata una mamma con i suoi due figli che sono stati accolti e si sono già inseriti: il bimbo in quinta primaria e la bimba nella nostra scuola parrocchiale. Anche a Pontone, ospiti in famiglia, ci sono tre ragazzi che si sono congiunti con la loro mamma che qui lavora e domenica scorsa li abbiamo accolti durante la messa parrocchiale, assicurando loro aiuto e vicinanza. Ho notizia di altre presenze e chiedo chi ne fosse a conoscenza, di segnalarle perché la Caritas è disponibile, per quanto può, ad aiutare.
Finalmente i numeri dai banchi sono spariti. Dopo due anni, abbiamo finalmente tolto i numeri segnaposto che, ogni volta che entravamo in chiesa, ci ricordavano la triste esperienza del Covid, tra l’altro non ancora del tutto debellato. Come già scritto, le regole non sono più così restrittive però occorre sempre indossare la mascherina FFP2 e igienizzarsi le mani all’entrata, mentre per i posti a sedere nei banchi e nelle sedie, si torna alla normalità. Vi confesso che la Domenica delle Palme e del Triduo Santo, mi ha fatto un effetto bellissimo vedere i posti in chiesa tutti occupati, come ormai non eravamo più abituati. E specialmente il Giovedì Santo, attorniato da tutti i bambini della Prima Comunione, mi ha riempito il cuore di gioia. Ringrazio sempre quanti si adoperano per il buon svolgimento delle celebrazioni, organizzandole con precisione in ogni occasione. In questo periodo abbiamo sempre utilizzato un unico lettore, possiamo però anche in questo caso tornare, alla normalità con più lettori. Anche per ricevere l’Eucarestia, non più dal posto, ma venendo processionalmente.
Ricordiamo i nostri morti. Tedeschi Luisa vedova Canovi di anni 91 deceduta a Casina, il 10 aprile. La sua vita l’ha trascorsa col suo sposo Giovanni a Reggio Emilia, dove il marito era impiegato in banca. Ma l’amore per la montagna l’ha sempre avuto nel cuore e appena poteva, specialmente nei periodi estivi, tornava volentieri con la sua famiglia. La sua principale vocazione è stata quella di sposa, madre e di nonna e questo riempiva le sue giornate, contenta di poter accogliere e servire i suoi cari. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nella chiesa dell’Abazia di Marola e toccanti sono state le preghiere e i ricordi che i tanti nipoti hanno voluto dedicarle. La fede ha sempre accompagnato l’esistenza di Luisa che ha chiuso gli occhi a questo mondo all’inizio della settimana santa. Il Signore, che contempliamo nella sua morte e nella sua risurrezione, le doni di esultare in eterno perché in Lui ha creduto e sperato. Il suo corpo sepolto nel bucolico cimitero di Marola, accanto al suo sposo, vi riposi in pace. Condoglianze ai familiari.
Cavandoli Amelia vedova Bertolino di anni 97 deceduta a Reggio Emilia il 10 aprile. Trascorreva tutti i mesi estivi nella sua casa di Ceriola. Si era trasferita a Milano per lavoro, dove col suo sposo Antonio, valente calzolaio, aveva aperto un negozio di scarpe. Raggiunta la pensione, hanno deciso di trasferirsi a Reggio Emilia, dove la figlia viveva, per essere a lei vicini. Dopo la morte del marito, ha continuato a vivere da sola, potendo contare sulla presenza vigile della figlia Cinzia che l’ha assistita fino al termine della sua lunga esistenza. All’inizio della settimana santa, che ci prepara alla gioia della Pasqua, Amelia è entrata nella Pasqua eterna. Affidiamo anche lei, come tutti i nostri defunti, alla infinita Misericordia del Signore che, per la nostra salvezza, ha accettato di morire in croce e risorgendo, ha ridato a noi la vita. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nella chiesa di Pontone e il suo corpo sepolto nell’attiguo cimitero, accanto al marito, vi riposi in pace. Condoglianze ai familiari.
Offerte ricevute. In memoria di Tedeschi Lucia le figlie per la parrocchia di S. Donnino. In memoria di Cavandoli Amelia la figlia per la chiesa di Pontone. A tutti grazie!
Alleluia, è Pasqua! Questo è il giorno che ha fatto il Signore! Diamo lode e gloria alla sapienza del Padre:
Diciamo il nostro grazie alla carità di Cristo.
Invochiamo il dono dello Spirito perché sia forza nel nostro cammino e pegno della nostra futura risurrezione.