Anche le imprese del settore dolciario e le pasticcerie devono fare i conti con le difficoltà a uscire dalla pandemia a causa della crisi energetica e di quella delle materie prime, crisi acuita dalla drammatica guerra in corso.
Secondo un’indagine dell’ufficio Studi Lapam Confartigianato sono 450 le imprese del settore dolciario e le pasticcerie a Reggio Emilia e provincia, più di 8 su 10 (precisamente l’81,1%, 365 in totale) sono imprese artigiane. che ha rilevato il dato a fine 2021 in occasione delle festività pasquali, un periodo dell’anno che vede un consumo di dolci particolarmente elevato.
Lapam ha fornito anche i numeri delle imprese del settore dolciario (che a Reggio Emilia sono 246, di cui 194 ovvero il 78,9% artigiane) e delle pasticcerie, che in provincia sono in totale 204: anche qui a farla da padrona sono quelle artigiane (171, l’83,8%).
“Le imprese italiane e di conseguenza le nostre realtà – sottolinea Daniele Casolari, responsabile delle categorie Lapam - stanno subendo un pesante contraccolpo dalla crisi energetica, con una accentuata perdita di competitività rispetto ai competitor europei. Come evidenziato da un’altra recente analisi dell'ufficio studi Lapam Confartigianato, il 73% dell’aumento dei prezzi, pari a 4,9 punti di inflazione, deriva dai beni energetici, che a marzo, nel confronto internazionale, segnano un aumento del 53,5%, 8,8 punti in più rispetto al +44,7% della media dell’Eurozona, maggiore di 15,9 punti rispetto alla Germania e di 24 punti alla Francia”.
Casolari prosegue il ragionamento: “In questo periodo, caratterizzato dalle vendite dei dolci pasquali, oltre alla dinamica dei costi energetici, sale la pressione dei prezzi internazionali dei cereali che salgono del 43,6%”.
L'indagine Lapam evidenzia come nell’intera regione siano interessate 3.780 imprese della pasticceria e del settore dolciario (che include produzione manifatturiera di biscotti, cacao, cioccolato e di gelati), con una alta vocazione artigianale: le 2.884 imprese artigiane, rappresentano il 76,3% delle imprese totali del settore in esame e Reggio Emilia, come visto in precedenza, ha numeri ancora più alti.
“Le pasticcerie di casa nostra – riprende Daniele Casolari - stanno assorbendo, in modo più accentuato rispetto a quelle degli altri paesi europei, la pressione dei prezzi delle materie prime e la maggiore spinta sui costi dell’energia, con ricadute contenute sui prezzi praticati alla clientela. Dall’esame dell’indice dei prezzi del comparto ‘altri prodotti di panetteria e pasticceria’, voce che comprende i prodotti di pasticceria freschi, emerge che a febbraio 2022 l'Italia segna un aumento dei prezzi che si ferma al 2,5%”.
Nel confronto internazionale, la dinamica dei prezzi di riferimento della pasticceria fresca in Italia è più moderata del +3,5% dell’Eurozona e del +4% dell’Ue a 27, in particolare rispetto al +7,5% della Spagna e del +4,2% della Germania; fa meglio dell’Italia la Francia (+1,2%).