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Life in a north korean prison: Speakeasy a cura di Alessia Ruffini e Giorgia Traversoni

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Continua la collaborazione tra il liceo linguistico Cattaneo Dall'Aglio e Redacon tramite la rubrica "Speakeasy", curata direttamente dagli studenti dell'anno 2021-2022.

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A woman named Lee Young-joo was forced to sit with her legs crossed and with her hands on her knees. She wasn’t allowed to move for about 12 hours a day. Not even a whispered word to her cell mates was acceptable.

Alessia Ruffini; Giorgia Traversoni,4^QR
Alessia Ruffini; Giorgia Traversoni,4^QR

She compared herself to an animal: she had a limited amount of water and food. She explained to the BBC she was caught in 2007 in China while she was trying to escape from North Korea. She was immediately sent back.

She spent three months at the Onsong Detention Centre in North Korea near the Chinese border, waiting to be sentenced. 

Prisons had the purpose of persuading people to stay in North Korea, but this didn’t work: many women like Young-joo were there because they tried to flee their country. 

The guard used to hit Young-joo’s hands with a key ring and he didn’t stop until they were bloated and blue but nevertheless, she never cried. People who had tried to leave North Korea were seen there as traitors and impostors. The prisoners on the same corridor could hear the others, who were hit in the same way as Young-joo.

This woman has shared important information for an investigation by Korea Future into infractions of international law inside North Korea’s prison system. 

This non-profit organisation has found an enormous amount of human rights violations. These data have been collected and put in a database and we hope that sooner or later those culpable can be brought to justice. North Korea has never admitted what is written in those documents.

Korea Future has also made a 3D model of the Onsong Detention Centre to make people realize what conditions are like in that prison. 

Today Korea is ruled by the Kim family and citizens must show devotion to the family and Kim Jong-un, its leader. Due to Covid, controls in the country are more frequent and more severe penalties are applied to those who try to take a look at the outside world.

Violence is increasingly present: assaults occur and people have declared that they have been forced to have an abortion. A woman claimed that she was forced to have an abortion when she was eight months pregnant. The baby survived but was then drowned. 

Young-joo was sentenced to three and a half years in prison and said that when you find yourself in such places, you have to give up being human if you want to survive.

Saerom was in Onsong Detention Centre too and he said that the guards there were so cruel that he wasn't able to look at other people being hit.

Now Saerom is living a new life in South Korea, he’s happy and he hopes with Young Joo to obtain justice.

Beatings and forced abortions: Life in a North Korea prison - BBC News

(Alessia Ruffini; Giorgia Traversoni, 4^QR)

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Una donna di nome Lee Young-joo fu obbligata a stare seduta con le gambe incrociate con le mani sulle ginocchia. Non poteva muoversi per circa 12 ore al giorno. Non era accettata nemmeno una parola sussurrata alle sue compagne di cella. 

Si paragonava ad un animale: aveva una quantità limitata di cibo e acqua. Ha raccontato alla BBC che era stata scoperta nel 2007 in Cina mentre stava cercando di scappare dalla Corea del Nord. Fu immediatamente rimandata indietro.

Trascorse tre mesi nel centro di detenzione di Onsong vicino al confine cinese, in attesa di essere processata.

Le prigioni avevano lo scopo di dissuadere le persone a lasciare la Corea del Nord, ma non hanno funzionato: molte donne come Young-joo erano lì perché avevano cercato di scappare dalla loro nazione.

La guardia picchiava le mani di Young-joo con un portachiavi e non si fermava finché non diventavano gonfie e blu e ciononostante, lei non ha mai pianto. Le persone che avevano cercato di lasciare la Corea del Nord erano viste come traditori e impostori. I prigionieri nello stesso corridoio potevano sentire gli altri che venivano torturati nello stesso modo di Young-joo. 

Questa donna ha condiviso importanti informazioni per un’investigazione, da parte di Korea Future, riguardo alle infrazioni di leggi internazionali all’interno del sistema delle prigioni nella Corea del Nord.

Questa organizzazione senza scopo di lucro ha scoperto un’enorme quantità di violazioni dei diritti umani. Questi dati sono stati raccolti e messi in un database e speriamo che prima o poi i colpevoli possano essere assicurati alla giustizia. la Corea del Nord non ha mai ammesso ciò che è scritto in quei documenti.

Korea Future ha anche costruito un modello in 3D del centro di detenzione di Onsong per far capire le condizioni di vita in quella prigione.

Oggi la Corea è governata dalla famiglia Kim e i cittadini devono mostrare devozione alla famiglia e a Kim Jong-un, il suo leader.  A causa del covid, i controlli nel Paese sono più frequenti e si applicano sanzioni più severe a chi cerca di dare uno sguardo al mondo esterno.

 La violenza è sempre più presente: sono tante le violenze sessuali e molte donne hanno dichiarato di essere state costrette ad abortire.  Una donna ha affermato di essere stata costretta ad abortire mentre era incinta di otto mesi.  Il bambino è sopravvissuto ma poi è stato annegato.

La giovane Joo è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione e ha detto che trovarsi in quei posti significa dover rinunciare a essere umano se vuoi sopravvivere.

Anche Saerom era nel centro di detenzione di Onsong e ha detto che le guardie erano così crudeli che non riusciva a guardare gli altri prigionieri mentre venivano picchiati. Ora Saerom sta vivendo una nuova vita in Corea del Sud, è felice e spera con Young-Joo di ottenere giustizia.

Beatings and forced abortions: Life in a North Korea prison - BBC News

(Alessia Ruffini; Giorgia Traversoni, 4^QR)

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