Fari puntati sulla situazione dell'ospedale di Castelnovo.
Alla preoccupazione della 'non riapertura del punto nascite' e alla notizia di alcuni giorni fa delle dimissioni di quattro medici dall’ospedale Sant’Anna, in seguito all'interpellanza depositata in Comune dal capogruppo di Castelnovo Libera Alessandro Raniero Davoli, ora si aggiunge un ulteriore timore: una presunta riduzione di letti in alcuni reparti.
Il gruppo consigliare ‘Castelnovo ne' Cuori’ ha presentato una mozione a firma della capogruppo Nadia Vassallo in cui chiede al sindaco Bini e alla giunta “un incontro pubblico per fare il punto della situazione”: “A seguito si alcune segnalazioni pervenuteci - si legge nella mozione - parlano di riduzione di posti letto nei reparti, che si aggiungono alle recenti notizie riguardanti la cessazione di rapporti di lavoro di alcuni medici; e anche al fine di conoscere se e come l' Ausl di Reggio ha risposto alla richiesta della Regione Emilia-Romagna di redigere un piano per la riapertura del punto nascite di Castelnovo, chiediamo al sindaco e alla giunta di attivarsi per organizzare un incontro pubblico del consiglio comunale di Castelnovo con l' Ausl provinciale per fare il punto della situazione”.
La mozione sarà discussa nel prossimo consiglio comunale convocato il 12 aprile, alle ore 20.30, in videoconferenza.
Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo di Castelnovo Libera, Alessandro Raniero Davoli: “Continua la demolizione, un pezzo alla volta, del nostro nosocomio. E, come avrete notato, tutti zitti e muti – così scrive sulla pagina facebook - non una parola dall’amministrazione di Enrico Bini, dall’Unione Montana presieduta Tiziano Borghi, dalla direzione sanitaria del Sant’Anna, Dr. Antonio Poli”.
“Se continua così, tra non molto rimarranno solo le mura e sarà svenduto ad un gruppo di privati. I montanari – continua Davoli - si dovranno accontentare dell’ ospedale di Comunità. Venti posti letto in totale, già deliberato l’investimento da sei milioni da parte della regione Emilia Romagna, giunta del governatore Stefano Bonaccini”.
Davoli poi ricorda il progetto dell’ospedale di Comunità sarà costruito poco sopra la sede della Croce Verde, a Castelnovo Monti: “prevede 20 posti letto in totale, e al piano terra diversi ambulatori. Niente pronto soccorso, niente sale chirurgiche. Sarà un convalescenziario con vista Pietra di Bismantova. Noi montanari ci dovremo accontentare”.
Va sicuramente bene che Sindaco e Consiglio comunale di Castelnovo siano investiti delle problematiche relative all’Ospedale montano, ma il futuro di questo presidio sanitario riguarda l’intero nostro comprensorio, e mi sembrerebbe di riflesso naturale che il problema approdasse anche presso l’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano, se già non sta accadendo, e se la materia rientra nelle sue competenze.
All’epoca della disciolta Comunità Montana penso che ciò sarebbe successo, ma oggi non so quali siano le materie di pertinenza del suddetto nuovo Ente, e mi viene poi di aggiungere che alla luce di queste ultime notizie dovrebbe forse ricredersi, almeno un po’, chi aveva in certo qual modo ironizzato sulla recente interpellanza presentata dal Capogruppo di Castelnovo Libera (interpellanza richiamata anche in questo articolo).
P.B. 07.04.2022
Stanno depotenziando (ulteriormente) l’ ospedale di Castelnovo di professionisti e reparti. Rimarranno solo i medici “locali” o coloro prossimi alla pensione. Per interventi o esami specifici (neurologia x esempio) tutti in citta’. La politica locale (montanara) degli ultimi anni ha fallito ANCHE qui e il sottoscritto e’ uno che ha sempre votato a sinistra.