La conferma un mese fa al Teatro del Maggio a Firenze: lo stato di emergenza termina il 31 marzo e non verrà prolungato. Lo ha detto il premier Mario Draghi a fine febbraio scorso e riconfermato dal decreto pubblicato qualche giorno fa in Gazzetta Ufficiale, "il nostro obiettivo è riaprire tutto".
Da oggi, quindi, non si parlerà più di zone a colori per le Regioni, nonostante prosegue il monitoraggio dell'andamento dei contagi, e non ci saranno più Dpcm e decreti prima necessari a combattere la diffusione del virus. Sciolto anche il Cts e quindi la struttura del commissario straordinario Francesco Figliuolo che ha guidato la campagna vaccinale da un anno a questa parte. Al loro posto dovrebbe essere creata una unità operativa ad hoc (fino al 31 dicembre) per accompagnare il periodo transitorio e completare il ciclo vaccinale.
Dal primo aprile si allenteranno gradualmente le restrizioni fino a un "liberi tutti". A partire dalle attività all'aperto non sarò più necessario esibire il green pass o indossare la mascherina. Per stadi, cinema e discoteche torna la capienza del 100%.
La scuola tornerà in presenza e solo per chi risulta positivo rimarrà attiva la Dad. Niente quarantena per i contatti stretti ma si applica il regime di auto sorveglianza e mascherina i primi giorni. Decade anche l'obbligo vaccinale per gli over 50, che potranno tornare al lavoro esibendo il green pass base. La sospensione dall’incarico e dallo stipendio se non si è vaccinati resta come sanzione solo per medici, infermieri e personale delle Rsa fino al 31 dicembre.
Dal primo maggio decade anche l'obbligo di indossare le mascherine Ffp2 per viaggiare, allo stadio e al cinema.