Riceviamo e pubblichiamo
Foglio d’informazione e vita cristiana della Unità Pastorale di Vetto
(Parrocchie di Cola, Crovara, Gottano, Piagnolo e Vetto)
Vetto: tel. 0522 815556 – mail: [email protected]
Parroco: don Bogumil Krankowski tel. 3395657978 mail: [email protected]
Domenica 27 marzo 2022
IV del Tempo di Quaresima (anno C)
Il nostro cammino quaresimale ci ha portato a riflettere sulla tentazione, sulla trasfigurazione e sulla necessità della conversione.
In questa quarta domenica di quaresima, chiamata laetare o “domenica della gioia”, siamo invitati a meditare il tema della misericordia.
Nella prima lettura si racconta di quando Israele celebrò la prima Pasqua nella Terra promessa. Questa era la loro casa, la prova tangibile dell’alleanza tra Dio e il popolo eletto; il passaggio dall’Egitto a Canaan segna per gli Israeliti il divenire uomini nuovi, rinnovati nel patto con il Signore.
Questo discorso è ripreso da Paolo nella seconda lettura, in riferimento a tutti i credenti nel Vangelo: «se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove».
Se nella prima lettura il rito pasquale celebrava il ritorno degli Ebrei alla libertà dopo la schiavitù dell’Egitto, per Paolo esso segna la nostra libertà dalla schiavitù del peccato, ottenuta mediante il sacrificio di Gesù.
Il brano del Vangelo di Luca è la celebre parabola “del figliuol prodigo” o “del padre misericordioso”; ma il vero obiettivo del racconto non è tanto il peccatore che ritorna bensì il figlio maggiore, colui che si ritiene giusto e fa fatica ad amare suo fratello. Gesù infatti racconta questa parabola soprattutto per i farisei che, vedendolo mangiare insieme a peccatori e pubblicani, mormorano scandalizzati.
Nel racconto il figlio minore chiede al padre la sua parte di patrimonio. Questa richiesta è particolarmente forte: per lui il padre è come già morto, non esiste più. Ottenuto quanto chiesto, questo giovane abbandona la sua casa e sperpera tutto il denaro ricevuto, finendo per fare il custode di porci. Ricordando quanto il maiale sia un animale impuro per gli ebrei (che si rifiutano di mangiarne le carni e di tenerlo entro le loro città) possiamo immaginare come si sia ridotto quel povero ragazzo: «Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla».
Non solo ha perso la dignità di figlio, ma quasi la sua dignità di uomo!
Stiamo attenti a quando anche per noi Dio è morto, quando ci dà fastidio abitare nella sua casa, quando non lo riconosciamo più nella nostra vita, nella nostra famiglia, nella nostra comunità. Quando viviamo come se Dio fosse morto, perdiamo anche noi la dignità di figli. Questo è il vero inferno: la lontananza da Dio, l’impossibilità di vedere il suo volto.
Il figlio allora ritorna in sé, ricorda che presso il padre c’è abbondanza, c’è tutto quello che serve per realizzarsi come uomo: perciò si decide a tornare a casa, anche solo come servo.
Ma è qui che avviene l’impensabile: «Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò».
Il padre non distoglie mai lo sguardo dal figlio anche se egli è andato lontano, non gli chiede conto di quello che ha fatto, ma lo abbraccia, lo bacia e organizza una grande festa.
L’atteggiamento del padre (scandaloso per la mentalità ebraica del tempo, secondo la quale un padre, autorità della famiglia, non doveva uscire incontro al figlio) svela l’essenza di Dio: un Padre tenero e compassionevole, pronto ad accogliere con amore il figlio perduto e ritrovato.
Ecco però il fratello maggiore rientrare dal lavoro nei campi e adirarsi nel sentire della festa organizzata per il ritorno del fratello. Di nuovo il padre esce verso un figlio, stavolta però per placarne l’ira e convincerlo a unirsi ai festeggiamenti. Ma questo figlio sembra irriducibile (si noti come si rivolga al padre definendo polemicamente il fratello «questo tuo figlio»). Egli è stato sempre nell’obbedienza al padre, ma ha il cuore indurito, non sa amare; si ritiene “giusto” e vorrebbe ottenere giustizia secondo la sua visione: chi ha dato di più deve avere di più.
Invece Gesù ci fa capire che il paradiso non si compra attraverso le opere, ma solo con la misericordia di Dio.
L’uomo che si ritiene giusto deve cambiare il suo cuore, riconoscendo i doni che ha ricevuto da Dio e renderne grazie.
Approfittiamo di questa quaresima per tornare al Padre, convertendo il nostro cuore e aprendoci all’amore verso i fratelli.
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Settimana in Parrocchia
Dal Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2022
«Non stanchiamoci di fare il bene»
La risurrezione di Cristo anima le speranze terrene con la «grande speranza» della vita eterna e immette già nel tempo presente il germe della salvezza (cfr Benedetto XVI, Enc. Spe salvi, 3; 7). Di fronte all’amara delusione per tanti sogni infranti, di fronte alla preoccupazione per le sfide che incombono, di fronte allo scoraggiamento per la povertà dei nostri mezzi, la tentazione è quella di chiudersi nel proprio egoismo individualistico e rifugiarsi nell’indifferenza alle sofferenze altrui. Effettivamente, anche le migliori risorse sono limitate: «Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono» (Is 40,30). Ma Dio «dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. […] Quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi» (Is 40,29.31). La Quaresima ci chiama a riporre la nostra fede e la nostra speranza nel Signore (cfr 1 Pt 1,21), perché solo con lo sguardo fisso su Gesù Cristo risorto (cfr Eb 12,2) possiamo accogliere l’esortazione dell’Apostolo: «Non stanchiamoci di fare il bene» (Gal 6,9).
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Diocesi solidale con il popolo ucraino
Il Vicario Generale monsignor Alberto Nicelli ha partecipato insieme al direttore della Caritas diocesana Isacco Rinaldi all’incontro convocato lunedì dal Prefetto Iolanda Rolli in merito all’emergenza umanitaria in Ucraina, esprimendo la disponibilità della Diocesi reggiano-guastallese a sostenere la popolazione attraverso la rete internazionale della Caritas e a mettere a disposizione risorse da impiegare nell’accoglienza dei profughi, che verranno segnalati alla Prefettura.
È possibile fare un’offerta a Caritas diocesana sia per sostenere l’aiuto umanitario che per le eventuali necessità che dovessero emergere per una degna accoglienza dei profughi con questa modalità:
• bonifico bancario (causale “Emergenza Ucraina”) a EmilBanca – Iban: IT 54 C 07072 12805 000000127543 intestato a Compagnia del SS. Sacramento – Caritas Reggiana – Missioni diocesane Ramo Onlus
• Donazione online tramite il sito www.caritasreggiana.it
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Le parrocchie di Vetto e Cola hanno raccolto, attraverso le offerte dei fedeli di domenica scorsa, 600 € che sono stati versati alla Caritas Diocesana per l’Emergenza Ucraina.
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Hanno offerto alla parrocchia di Vetto in memoria di Vanda Fantini, le famiglie Guazzetti-Bolognesi-Fiori.
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Tutti i giovedì, a partire dal 3 marzo, la santa Messa verrà celebrata alla casa protetta alle ore 15,30 per i soli ospiti della casa protetta
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Tutti i venerdì di Quaresima, in chiesa a Vetto, alle ore 15,30 prima della santa Messa, Via Crucis
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Sante Messe e celebrazioni dell’Unità Pastorale di Vetto con intenzioni
VETTO
• Sabato 26 marzo: ore 17,00 S. Messa Def. famiglia Panciroli
• Domenica 27 marzo IV di Quaresima: ore 10,30 S. Messa Def. Tusna Azzolini, Fio, Agile, Francesco Lambertini
Le offerte raccolte saranno devolute per le Missioni Diocesane
• Lunedì 28 marzo: ore 20,00 incontro dei giovanissimi
• Martedì 29 marzo: ore 16,00 S. Messa
• Mercoledì 30 marzo: ore 16,00 S. Messa
• Giovedì 31 marzo:
ore 11,00 S. Messa in suffragio di Emilio Ferrari
ore 15,30 S. Messa c/o CASA PROTETTA (temporaneamente riservata unicamente agli ospiti della Casa protetta)
• Venerdì 01 aprile:
ore 15,30 Via Crucis
ore 16,00 S. Messa
• Sabato 02 aprile:
ore 15,00 Prime Confessioni per i ragazzi della 4° elementare
ore 17,00 S. Messa Def. Ugo Ruffini
• Domenica 03 aprile V di Quaresima: ore 10,30 S. Messa
COLA
• Domenica 27 marzo IV di Quaresima: ore 9,00 S. Messa Def. Crovi Lino e Maria
Le offerte raccolte saranno devolute per le Missioni Diocesane
• Domenica 03 aprile V di Quaresima: ore 9,00 S. Messa Def. Famiglia Grisanti e Grimelli