Accolti con gioia, nelle scuole dell’Appennino hanno intrapreso le loro prime lezioni diversi piccoli studenti ucraini sfuggiti alla guerra e ai suoi terribili bombardamenti, che si sono ricongiunti, nella maggior parte dei casi, a un familiare già presente in montagna per lavoro.
Da una scuola, significativa la foto che pubblichiamo di una bellissima bandiera ucraina realizzata dai loro futuri compagni che li hanno accolti con la scritta “Pace” e “Amici” in diverse lingue del mondo. Per rispetto alla loro privacy non indichiamo le diverse scuole che, con grandissima generosità e affetto, in queste ore li stanno accogliendo.
Intanto, giovedì il ministero dell'Istruzione ha pubblicato un'importante nota sulle strategie che le scuole del Paese devono porre in essere per accogliere i bambini e i ragazzi Ucraini.
Questa nota, a firma di Stefano Versari, capo del dipartimento del ministero dell’Istruzione, è molto diversa dalle indicazioni operative a cui le scuole sono abituate, perché contiene spunti di riflessione didattica ed educativa e si distingue per il grande valore umano che attribuisce alla comunità scolastica definendo centrale l’azione sommativa della cura, il “riparare i viventi”, come suo compito principale oggi.
Divide il tempo dell'accoglienza in fasi e suggerisce, per una volta, di non rincorrere obiettivi e valutazioni ma di rispettare il dolore e la fatica che questi bambini portano nel cuore. A una prima fase di “tempo lento per l'accoglienza”, seguirà una seconda fase di “consolidamento e rafforzamento”, dove la collaborazione con le comunità territoriali dovrà permettere ai ragazzi di rigenerarsi nel periodo estivo; la terza, la fase di “integrazione scolastica” nell’a.s.2022/2023, si realizzerà con modalità diversificate in relazione ai contesti particolari e alle condizioni generali che si presenteranno, al momento ancora in gran parte ignote.
La nota è accompagnata da documenti di grande interesse per tutti i cittadini non solo per gli insegnanti.
Qui il link ai materiali.