Home Cultura Giornate Fai di primavera, la visita alla tenuta Il Cavazzone di Viano

Giornate Fai di primavera, la visita alla tenuta Il Cavazzone di Viano

83
0

Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le giornate Fai di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro paese.

Le giornate Fai quest’anno compiono “trenta primavere”: un traguardo esaltante, che tuttavia non può essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, queste giornate vogliono essere un invito a concentrarsi sul significato del patrimonio culturale, che riflette l’identità dei popoli, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile.

Il Fai, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà al popolo ucraino, esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione delle giornate e nei beni del Fai. La fondazione, volendo dare un contributo concreto per l’Ucraina, si è impegnata formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del suo patrimonio culturale, che sarà individuata non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.

In queste Giornate, la delegazione Fai di Reggio Emilia propone la visita della storica tenuta agricola “Il Cavazzone”, esempio splendidamente conservato di comunità rurale autonoma, sede di un museo dell’agricoltura, luogo di produzione del balsamico in acetaia, testimonianza di architettura liberty in stile nordico, memoria musicale di Alberto Franchetti, sito inserito in un contesto ambientale di paesaggio e biodiversità straordinari, tra i gessi di Borzano e le salse di Regnano, nel territorio collinare tra Viano e Albinea.

Grazie all’ospitalità della famiglia Terrachini Sidoli, che gestisce da oltre un secolo l’azienda agricola, oggi anche agrituristica, si potranno conoscere i protagonisti storici della tenuta, il barone Raimondo Franchetti (1828-1905), che la costruì nel 1878, ed Eugenio Terrachini (1865-1957), che acquistò la parte centrale della proprietà dagli eredi Franchetti nel 1919.

Il belvedere, leggiadra costruzione in ferro, simbolo del Cavazzone e dell’architettura dei nuovi materiali del novecento, gli chalet dal sapore art nouveau, la grande corte rurale con la straordinaria acetaia e l’originale ghiacciaia, i fabbricati accessori dove gli attrezzi agricoli utilizzati fin dai primi anni di attività dell’azienda sono custoditi ed esposti con sapienza, l’asilo per i bambini delle famiglie dei coloni, le stalle, i sentieri nel bosco con i cannocchiali sui gessi di Borzano e le salse di Regnano, saranno visibili al pubblico, per restituire il ricordo di una quotidianità vissuta nel piccolo borgo reggiano, dalla fine dell’ottocento fino ai giorni nostri.

Le aperture saranno garantite sabato 26 e domenica 27 marzo, la mattina dalle ore 9.30 alle ore 13.30 (ultimo ingresso ore 12.15) e il pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 18.30 (ultimo ingresso ore 17.15), con turni di visita ogni 15 minuti e durata di circa 75 minuti.

Le visite, per gruppi di massimo 20 persone, guidate dagli apprendisti ciceroni del liceo scientifico Moro, del liceo classico-scientifico Ariosto-Spallanzani, del liceo artistico Chierici, dell’istituto Angelo Motti, devono essere riservate con prenotazione obbligatoria on line e un contributo minimo di 3,00 euro, sul portale del Fai, al link https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/.

Le giornate Fai al Cavazzone, grazie al particolare interesse per gli aspetti paesaggistici e naturalistici legati al territorio, hanno avuto il patrocinio del comune di Viano e del comune di Albinea. Per l’assistenza logistica sul luogo, saranno presenti, al fianco dei delegati e dei volontari Fai della delegazione e del gruppo giovani, la Polizia provinciale e i volontari della Protezione civile di Reggio Emilia.