Oggi primo giorno di primavera. Temperature al di sotto della media stagionale ma niente piogge. L’assessore Priolo: "Una situazione anomala ma anche un chiaro segnale delle conseguenze del cambiamento climatico"
Al Nord non piove da oltre tre mesi e davanti a noi un'altra settimana di sole. Nonostante il bel tempo, le temperature in Appennino non superano i 10 gradi, con minime che in questi giorni toccano anche i meno 2 gradi.
Una stagione invernale anomala, come ha commentato l'assessore regionale all'Ambiente e alla Protezione civile, Irene Priolo, caratterizzata da poche precipitazioni e sbalzi termici. Ricordiamo tutti il caldo anomalo del mese di gennaio, dove durante i giorni della merla - solitamente i più freddi dell'anno - si registravano temperature massime fino a 14 gradi. All'approssimarsi della primavera, al contrario, le temperature risultano ancora rigide, ma secondo Reggio Emilia Meteo miglioreranno nel corso della prossima settimana. "Ad eccezione di due lievi perturbazioni, in Appennino il clima rimane asciutto e stabile da mesi - commenta Reggio Emilia Meteo -. L'assenza di piogge sembra continuerà almeno fino alla fine del mese, con temperature tra i tre e i cinque gradi sotto la media, anche se in ripresa dalla fine di questa settimana".
Nel frattempo, l'assenza prolungata di precipitazioni ha causato la secca del Po. A metà marzo, la sua portata è paragonabile a quella di luglio e, sebbene al momento non ci siano problemi di approvvigionamento idropotabile, le ricadute di questa situazione climatica presenteranno il conto nel periodo estivo. Dalla Regione la raccomandazione di fare attenzione ai consumi d'acqua: "Questo deve essere, per tutti, il momento delle buone pratiche, tecnologiche e comportamentali, volte al risparmio e a un uso sempre più razionale ed efficiente dell’acqua".
In ambito domestico si potrebbero installare apparecchiature idrosanitarie a basso consumo, oltre ad adottare comportamenti virtuosi. Ma il grosso del fabbisogno d'acqua avviene durante la stagione irrigua, ormai alle porte. In ambito agricolo risulta quindi particolarmente importante monitorare i consumi e prestare attenzione ad eventuali difetti e perdite delle reti. Inoltre, la scarsità idrica deve portare a scegliere varietà colturali che meno necessitano d'acqua.
Altra conseguenza della siccità è anche il rischio di incendi boschivi, come quello che ha coinvolto la Pietra di Bismantova i primi di febbraio. Anziché a fine primavera o inizio estate come avviene di solito, lo stato di attenzione è scattato in Emilia Romagna il 22 febbraio e fino al 27 marzo, con il divieto di bruciare stoppie, legname e altri residui vegetali in caso di vento e solo nelle prime ore della giornata. "E' la prima volta, non era mai successo in passato" - commenta l'assessore Priolo.
Non posso certo permettermi di dare dei consigli all’Assessore Irene Priolo, faccio solo una considerazione elementare; un qualsiasi bene lo puoi conservare, usarne di meno, proteggerlo, cederlo, ecc,, se ne disponi. Le abbondanti acque dell’Enza dei mesi di Settembre, Ottobre e Novembre che sono andate a Po, ne potresti disporre o ridurre i consumi se fossero state invasate nella Diga di Vetto, ma se le hai lasciate andare a mare sono perdute; risparmiare sullo sciacquone, sul Bidet o usare il Vasino da notte, ben venga anche quello, ma fa ridere i polli, sapendo che abbiamo bisogno di centinaia di milioni di metri cubi di acqua, solo l’impianto di Boretto ne solleva mediamente ogni anno circa 220 milioni di mc d’acqua dal Po per irrigare. Presumo che in Basilicata/Puglia, che hanno invasi fino a 650 Milioni di metri cubi d’acqua non avranno problemi (Vetto solo 102, ripeto 102 Milioni per usi plurimi), lo stesso dicasi del complesso di dighe dell’Umbria o della Toscana, ma in quelle Regioni non comandano i NO a tutto, le opere che servivano le hanno fatte e gli Amministratori le hanno sostenute, beati loro.
Franzini Lino Presidente della Municipalità di Ramiseto