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Ddl montagna, Bini: “Misure positive, ma si dia attenzione anche alla Snai e alle aree che l’hanno attuata meglio”

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Enrico Bini. Foto: Benito Vanicelli

Enrico Bini, sindaco di Castelnovo e delegato per l’Unione Appennino al progetto Aree Interne, è intervenuto sulla recente approvazione del nuovo Disegno di legge sulla montagna, che rappresenta un’apertura di prospettive importanti per il territorio dell’Appennino. Prospettive che dovranno essere confermate con l’iter parlamentare, e dovranno sicuramente incrociarsi anche con nuove progettualità della Strategia nazionale aree interne.

Innanzitutto, sul secondo aspetto, Bini chiede alla ministra per la coesione territoriale Mara Carfagna di tenere in considerazione, nella ripartizione dei fondi, quelle realtà che hanno dimostrato di essere virtuose, come l’Appennino reggiano.

“Il nuovo Disegno di Legge sulla montagna – afferma Bini - è sicuramente positivo: è stato promosso dalla ministra Gelmini e vi ha collaborato anche Uncem. Un punto a mio parere molto importante nel testo base che sarà portato in Parlamento è un’ipotesi di fiscalità agevolata per i territori di montagna, ad esempio con misure studiate per le imprese montane “giovani”, con credito d’imposta per le piccole e microimprese che intraprendono la propria attività nei Comuni montani, ma anche possibili agevolazioni per le attività commerciali e ricettive che operano in questi territori. Ci sono anche altri provvedimenti di rilievo - sottolinea -  rivolti alla sanità di montagna con forme di incentivazione in favore dei medici e degli operatori  socio sanitari che prestano la propria attività lavorativa nei Comuni montani; sostegno alle scuole di montagna con agevolazioni e premialità per gli insegnanti che prestano il servizio scolastico nelle aree montane; servizi di telefonia mobile e accesso a internet con incentivi ulteriori alla banda ultralarga e gli interventi sulle infrastrutture idonei a garantire la continuità dei servizi di telefonia mobile; incentivi agli imprenditori agricoli e forestali che operano nei comuni montani e che investono in pratiche con ricadute positive per l’ambiente e il clima; detrazioni sul mutuo per chi, con meno di 41 anni, acquista una prima casa in un Comune montano con meno di 2mila abitanti. Ovviamente questi punti rappresentano la base di discussione in parlamento, ho avuto modo di parlarne anche con il Presidente Uncem Marco Bussone: ora sarà importante seguire da vicino l’iter parlamentare, che purtroppo non sarà rapidissimo, per far sì che queste proposizioni vengano concretizzate senza stravolgimenti ed anzi possano essere migliorate in corso d’opera”.

Prosegue Bini: “L’altro tema fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio rimane la Strategia Nazionale Aree Interne, con cui questo disegno di legge si lega fortemente. Il Governo avrebbe dato indicazione di suddividere i 210 milioni di euro disponibili per la Strategia assegnando 300mila euro a ciascuna delle 72 aree della SNAI per il rafforzamento dei servizi essenziali, per un totale di 21,6 milioni di euro; 4 milioni a ognuna delle 43 nuove aree, pari a 172 milioni in totale; 11,4 milioni alle isole minori; 5 milioni destinati alle isole minori; 5 milioni destinati all’assistenza tecnica.

Il governo aveva più volte manifestato la volontà di “dare continuità” alle strategie locali già avviate, per cui non riteniamo sufficiente la disponibilità di 300mila euro per il rafforzamento dei servizi essenziali messa in preventivo, a fronte della scelta di premiare maggiormente le nuove aree inserite nella Strategia. Ho scritto alla Ministra Carfagna chiedendo maggiore considerazione per quelle esperienze e programmi, come quelli che abbiamo portato avanti in Appennino in questi
anni, che hanno evidenziato capacità di investimento e realizzazioni concrete: siamo riusciti a mantenere, anche nei tempi difficili della pandemia, rapporti operativi stretti e fattivi con gli attori locali e con le comunità protagoniste delle iniziative. Siamo l’area pilota che nel nord del Paese è riuscita a esercitare il maggiore effetto di leva sulle risorse SNAI, organizzando investimenti pubblici e privati per oltre 28,5 milioni di euro (7,7 volte la dotazione iniziale). Siamo anche quella
che è riuscita a mettere in campo una capacità di spesa decisamente significativa, arrivando oggi ad avere impegnato oltre l’85% delle risorse programmate. Crediamo sia opportuno sostenere in modo consistente quelle esperienze, come la nostra, che con i loro risultati possono fungere da esempio e traino per molte altre realtà del Paese”.

1 COMMENT

  1. Leggo con piacere parole come “fiscalità agevolata per i territori di montagna”, visto che la considero quale via più diretta e snella per dar sostegno e prospettiva ai nostri luoghi – e mi è capitato più volte di scriverne anche su queste pagine – e spero che il principio venga mantenuto e consolidato, e casomai rafforzato, nel percorso parlamentare.

    Ci sono poi altri due aspetti che, se non già previsti, vedrei meritevoli di considerazione, a mio modesto avviso, il primo dei quali parte dalla demografia montana, dove assistiamo al progressivo crescere della fascia di popolazione non più giovane, rispetto ad altri comprensori, il che richiederebbe “misure dedicate”, per dar risposte più compiute

    In tale fascia vi sono persone ancora autosufficienti, che necessiterebbero di un aiuto non continuativo, per il lavori domestici, e più in generale per “mandare avanti la casa”, così da continuare ad abitarvi in autonomia, saltuario aiuto semmai fornibile dai “vicini di casa”, e qui tornerebbero verosimilmente utili strumenti sul tipo dei passati voucher.

    Il secondo aspetto attiene alla campagna, dove si moltiplicano gli incolti, quasi in modo esponenziale, specie in talune zone, e potrebbe forse valer la pena di pensare a strumenti che ne incoraggino in qualche modo il recupero produttivo, anche quando la proprietà non si configuri come azienda agricola, ferme restando le prerogative di quest’ultima.

    P.B. 18.03.2022

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