Home Homepage I Presidenti dei Consigli di Istituto della Regione chiedono un cambio di...

I Presidenti dei Consigli di Istituto della Regione chiedono un cambio di passo per le norme anticovid nelle scuole

34
0
I Presidenti dei Consigli di Istituto della Regione Emilia-Romagna si sono riuniti in un coordinamento per stilare una nota avente ad oggetto "Termine emergenza sanitaria da covid 19" nelle scuole.
La lettera aperta è stata inviata al Presidente del Consiglio, ai ministri istruzione e salute, al presidente conferenza regioni e al presidente Bonaccini, al garante per l'infanzia regionale.
A seguire il testo della lettera aperta.
^^^^^^^^
Scriviamo la presente nella nostra qualità di Coordinamento Presidenti di Consiglio di Istituto dell'Emilia Romagna per significare quanto segue.
In primis affermiamo e ribadiamo l'art. 11 della Costituzione:"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranitànecessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce
le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
L'attuale situazione geo politica internazionale ci impone una riflessione sui temi sempre cari alla nostra Carta Costituzionale. Libertà, Democrazia, Dignità, per tale motivo "più che la fine
della guerra, vogliamo la fine dei principi di tutte le guerre” (Franklin Delano Roosevelt).
Pertanto, pur nella piena consapevolezza della drammaticità del momento che stiamo vivendo a livello mondiale, ci preme dar seguito a quanto dichiarato dal Presidente Draghi in
occasione del suo incontro con le autorità e gli stakeholders locali presso il Teatro del MaggioMusicale Fiorentino, auspicando che le modalità operative che daranno seguito alle sue parole,possano permettere agli studenti ed alle studentesse di tornare quanto prima ad una vita scolastica e sociale “normale”.
Nelle indicazioni contenute nel DL n. 5 del 4 Febbraio 2022 art. 6 e della Circolare Min. Salute n. 9498 del 4 febbraio 2022, vi sono ancora restrizioni alla didattica in presenza e come in
parte già segnalato nelle nostre precedenti comunicazioni, gli ultimi provvedimenti adottati in ambito scolastico hanno portato a legittime preoccupazioni in merito alla garanzia del Diritto allo
studio.
Difatti, sia nella comunicazione del 3 dicembre 2021 al Governo che nella successiva comunicazione dell'8 dicembre al Presidente della Repubblica, in occasione dell'entrata in vigore
del D.L. 26 novembre 20021 n. 171 (obbligatorietà certificato verde trasporto pubblico) abbiamo rilevato che "non è nostro compito entrare nel merito della gestione politica e sanitaria relativa alla
certificazione verde da Covid -19, ma è obbligo di noi adulti tutelare, garantire e rendere effettivo il Diritto allo studio dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze".
Orbene, l'attuale assetto normativo ci impone di riflettere sulla concreta possibilità di abbandoni scolastici e impoverimento educativo, soprattutto nelle aree sociali già svantaggiate.
Per tali ragioni accogliamo con speranza quanto il Presidente del Consiglio ha dichiarato "Voglio annunciare che è intenzione del Governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31
marzo. Da allora, dal 31 marzo in poi, non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto.
Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe. Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle
attività all’aperto – tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Ma il nostro
obiettivo è quello di riaprire del tutto e al più presto”.
Ribadiamo il principio di una Scuola aperta a tutti, di una Scuola ossigeno della società secondo i dettami dell'art. 34 e dell'art. 3 della Costituzione, in cui la dignità e l'uguaglianza siano
non solo formali ma sostanziali.
Siamo convinti che la Scuola sia la sede dei valori, della conoscenza, del rispetto sociale, della trasmissione del sapere di arti e mestieri ma soprattutto sia la sede dell’inclusione. La Scuola è
luogo in cui, sotto lo stesso tetto, coesistono individui di culture, religioni, tradizioni, nazionalità diversi senza distinzioni, né preferenze, dove gli studenti e le studentesse sono tutti diversi ma allo
stesso tempo tutti uguali e dove il Diritto allo studio è garante di pace nel percorso di apprendimento dei nostri figli.
Pregevole è stato l’impegno delle Scuole che, nonostante i continui cambiamenti dei protocolli sanitari, con estremo sforzo, ma nel pieno rispetto delle normative in vigore, hanno cercato di garantire ai propri studenti ed alle proprie studentesse una frequenza quanto più costante e serena delle attività.
Nonostante questo si sono create situazioni di oggettiva difficoltà, situazioni che ci auguriamo possano essere velocemente superate con la fine dello stato di emergenza.
In particolare auspichiamo l’eliminazione delle quarantene scolastiche già dal 1 aprile 2022 e che a seguire possa esserci particolare attenzione nei confronti dei giovani, già provati da due
anni di privazioni, con l’eliminazione del Green Pass per l’utilizzo dei mezzi pubblici e privati da parte degli studenti e delle studentesse, ed in occasione delle uscite didattiche e dei viaggi di
studio, che spesso ci siamo trovati e ci troviamo nella condizione di sconsigliare per evitare situazioni spiacevoli all’interno delle classi.
Riteniamo fondamentale, inoltre, per la salute psichica dei nostri bambini e delle nostre bambine, dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, arrivare nel corso del prossimo mese a
indicazioni chiare rispetto alla vita scolastica e sociale dei giovani, che consenta loro di poter riprendere con regolarità non solo le normali attività didattiche, ma anche tutte le attività che a
lato delle classiche lezioni, completano e arricchiscono la vita scolastica.
Per ultimo vorremmo rimarcare quanto da tempo richiedono i Dirigenti Scolastici, ovvero la conferma anche dopo il termine dello stato di emergenza, e non solo fino alla fine del corrente
anno scolastico, del cosiddetto “Organico Covid”, composto da ATA, collaboratori scolastici, tecnici di laboratorio e docenti, inserendolo all’interno dell’organico stabile.
In tal modo la scuola, finita la fase emergenziale, potrà contare su quell’organico di cui ha bisogno per garantire una migliore qualità del servizio (riduzione del numero di alunni per classe,
sicurezza, sorveglianza e cura degli ambienti di apprendimento).
Certi della vostra comprensione, porgiamo distinti saluti.
Il Coordinamento dei Presidenti di Consiglio di Istituto della Regione Emilia-Romagna