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Due condanne per la morte di Marisa Moretti

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Marisa Moretti

Si è concluso con due condanne e una assoluzione il processo per la morte della 47enne di Castelnovo ne’ Monti Marisa Moretti, caduta in un dirupo a Ligonchio mentre partecipava ad una gara podistica. Stabilito anche a carico degli imputati, il risarcimento del danno in sede civile (fonte Gazzetta di Reggio, ndr).

Ad essere condannati Paolo Manelli, referente della Uisp di Reggio (a sei mesi di reclusione) e il volontario Fabrizio Galassini (4 mesi di reclusione). Per entrambi la pena è sospesa. Assolta invece la volontaria Nadia Fattori.

Dalle indagini è emerso che il tratto del sentiero intrapreso dalla donna non fosse stato adeguatamente segnalato e che, nonostante i volontari incaricati di pulire il percorso ne avessero segnalato le condizioni di insicurezza, gli indagati non avrebbero adottato le misure per evitare che venisse percorso o individuato.

I fatti risalgono al 9 agosto 2019. La donna stava partecipando alla gara di ultra-trail organizzata per festeggiare il centenario dell’inizio della costruzione della centrale idroelettrica (una gara che si svolge in notturna nell’ambiente naturale del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco - Emiliano e il tracciato si dipana tra i sentieri forestali storicamente utilizzati dai pastori). I concorrenti potevano scegliere tra tre percorsi, uno lungo di 27 Km, uno medio di 19 Km e uno corto di 13 Km. La donna ha scelto di percorrere il tracciato più breve. Arrivata in un tratto più esposto è scivolata cadendo rovinosamente in un impluvio con molte rocce sporgenti e terminando la caduta nei pressi di Rio Re.

Ieri la sentenza.