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Digitalizzazione, priorità alle aree montane per ottenere contributi statali

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In Emilia-Romagna le piccole e medie imprese che operano in aree interne o montane avranno la priorità per ottenere i contributi statali alla digitalizzazione.

Lo ha stabilito la giunta regionale, che ha deciso di dare la precedenza, nella corsa all’aggiudicazione dei contributi, alle aziende che operano in zone svantaggiate, che avranno tre mesi di priorità per ottenere i voucher messi a disposizione dallo Stato.

La strategia italiana per la banda ultralarga è una delle priorità indicate nel Pnrr: il Governo ha stanziato complessivamente 608 milioni, a livello nazionale, per la digitalizzazione delle imprese.

La misura si traduce in un piano voucher che punta a favorire la connettività a internet ultraveloce e la digitalizzazione del sistema produttivo: per l’Emilia-Romagna sono previsti 13,5 milioni di euro disponibili fino esaurimento delle risorse stanziate e, comunque, entro il 15 dicembre 2022. I contributi partono da 300 e arrivano fino a 2.500 euro.

“Abbiamo chiesto al ministero di limitare, per i primi tre mesi, l’attivazione della misura ai comuni di montagna e a quelli delle aree interne- spiegano l’assessore all’Agenda digitale, Paola Salomoni, e alla Montagna e aree interne, Barbara Lori -. Ci è sembrato doveroso agevolare quei territori dove c’è maggiormente bisogno di incentivare gli investimenti privati per la connettività a banda larga. Si tratta - continuano Lori e Salomoni - di una decisione perfettamente coerente con l’obiettivo che la Regione si è posta di dare a tutte le aree le stesse possibilità di crescita economica. Investendo direttamente, quando è consentito, o agevolando gli investimenti privati, negli altri casi.  Dal primo di giugno poi l’opportunità di richiedere i voucher sarà allargata a tutti i comuni dell’Emilia-Romagna”.

A partire da ieri, 1 marzo, le imprese possono richiedere un contributo direttamente agli operatori di telecomunicazioni che si saranno accreditati sul portale dedicato all’incentivo, attivato da Infratel Italia, chiamata a gestire la misura per conto del ministero dello Sviluppo economico. Il voucher sarà destinato alle imprese regolarmente iscritte al Registro delle imprese, di dimensione micro, piccola e media.

A ciascun beneficiario, identificato con una Partita Iva o Codice Fiscale impresa, potrà essere erogato un solo voucher (per le imprese che hanno più sedi è prevista comunque l’erogazione di un solo voucher).

Il contributo erogato potrà variare in considerazione delle diverse caratteristiche di connettività e in presenza di diversi incrementi della velocità di connessione rispetto a quella già disponibile in sede, realizzati con qualsiasi tecnologia che soddisfi le prestazioni richieste.

Sono previsti quattro diversi tipi di voucher.Il primo prevede un contributo di 300 euro per una velocità in download compresa tra i 30 e i 300 Mbit/s; il secondo può arrivare a 800 euro (comprensivi di rilegamento della fibra ottica) per una velocità compresa tra i 300 Mbit/s e 1 Gbit/s. Il terzo voucher ha le stesse caratteristiche del secondo, ma può arrivare a 1.000 euro a patto che la banda minima garantita dal contratto non sia inferiore a 30 Mbit/s. Il quarto e ultimo voucher, infine, può comportare un contributo fino a 2.500 € ma ha requisiti più stringenti: velocità massima superiore a un 1 Gbit/s e banda minima garantita dal contratto superiore a 100 Mbit/s.

L’attivazione dei servizi a banda ultralarga potrà essere richiesta direttamente agli operatori, dopo che questi si saranno registrati sul portale dedicato all’incentivo, utilizzando i consueti canali di vendita. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito bandaultralarga.italia.it