La denuncia parte da un cittadino residente a Carpineti, in Via Pontone che, agli inizi di dicembre, sottoscrive un contratto di acquisto della linea fibra.
L'acquirente viene presto avvisato che l'abitazione fa parte di "area bianca", cioè porzione di territorio dove per
l'allacciamento alla rete fibra "sono necessarie opere più complesse, che comportano tempi più lunghi. In condizioni ottimali - recita la mail di cortesia - entro circa 55 giorni lavorativi" il tecnico incaricato svolgerà l'intervento di attivazione presso l'indirizzo indicato.
l'allacciamento alla rete fibra "sono necessarie opere più complesse, che comportano tempi più lunghi. In condizioni ottimali - recita la mail di cortesia - entro circa 55 giorni lavorativi" il tecnico incaricato svolgerà l'intervento di attivazione presso l'indirizzo indicato.
Il tecnico inviato si presenta puntualmente e l'utente fiducioso procede all'esecuzione delle opere necessarie al collegamento nella parte privata di sua competenza, adempiendo alla creazione dei pozzetti e degli scavi richiesti.
Mancherebbe solo... la fibra, ma dopo 12 settimane dall'acquisto, lo sfibrante processo non è ancora giunto al termine.
I comuni montani soffrono continuamente il disagio di collegamenti difficili, non solo quelli relativi alla mobilità fisica, ma anche a quella tecnologica.
Per pochi è stato possibile, infatti, durante i mesi di lockdown, seguire puntualmente le lezioni in Dad, lavorare in smart working e, in generale, rimanere efficacemente connessi. E anche ora che la pandemia sembra aver rallentato il suo corso, le cose non sono migliorate di molto.