Dalla Regione 1 milione e 500 mila euro per la demolizione e ricostruzione della palestra comunale di Vetto. Il sindaco Ruffini: "Importante finanziamento ma non sufficiente. L'amministrazione è al lavoro per reperire i fondi mancanti"
Vetto rientra tra i sei Comuni destinatari dei fondi regionali per il rafforzamento strutturale e la riduzione del rischio sismico. L'intervento ha infatti l'obiettivo di adeguare la struttura alle recenti normative antisismiche, così da poterla utilizzare come sede di protezione civile o per dare assistenza e riparo alla popolazione in caso di calamità naturali.
Un intervento consistente per cui la Regione ha investito un milione e 500 mila euro. Realizzata più di quarant'anni fa e ancora in funzione, la palestra comunale di Vetto serve anche a edificio strategico di protezione civile in caso di necessità. "Ringrazio la Regione e l'assessore alla Protezione civile, Irene Priolo, per l'opportunità - commenta il sindaco di Vetto, Fabio Ruffini -. Il finanziamento regionale è consistente, ma non sufficiente. Siamo al lavoro per reperire le risorse mancanti e poter iniziare i lavori nel più breve tempo possibile". Si ipotizza primavera estate del prossimo anno: "Il progetto è pronto - continua -; nel giro di un anno auspichiamo di poter essere già pronti ad appaltare i lavori".
Oltre alla palestra di Vetto, gli altri interventi finanziati dalla Regione per un totale di 8 milioni di euro sono cinque e riguardano la messa in sicurezza degli edifici municipali nei Comuni di Meldola, Forlì, Borghi (Fc), Fusignano (Ra) e Borgo Val di Taro (Pr).
"La riduzione del rischio continua ad essere al centro della strategia regionale e i finanziamenti aggiudicati confermano questa nostra priorità - commenta l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo-. Nei giorni scorsi si è chiusa l’istruttoria del bando lanciato nel mese di dicembre, con risorse assegnate dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. Ora, quanto prima, al via i cantieri".
Rispetto allo scorso anno, il nuovo bando ha aumentato del 25% l’importo a metro cubo dei contributi assegnati, e quattro dei sei interventi richiesti hanno quindi potuto usufruire della nuova premialità nel punteggio di partenza poiché comuni dell’Appennino o Aree interne, criterio scelto in continuità con la strategia regionale.
I Comuni hanno ora sei mesi per presentare i progetti definitivi comprensivi del relativo piano economico.