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No agli allarmi salutisti su vino e birra

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Il Parlamento Europeo salva Lambrusco e Spergola, con i loro anni di storia, tradizione e radici che affondano nei terreni reggiani da millenni.

È quanto afferma il direttore della Coldiretti Albertino Zinanni nel ringraziare, per il lavoro di squadra, i parlamentari italiani per la difesa di un settore importante per l’agricoltura di Reggio Emilia.

È stato infatti respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del “Cancer plan”, proposto dalla Commissione europea, così come richiesto da Coldiretti, insieme al consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, nella lettera scritta al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani e ai leader dei principali partiti politici.

«La viticoltura è sicuramente un settore altamente strategico per l’economia agricola della nostra provincia – commenta il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Albertino Zinanni. È un settore con una forte propensione all’innovazione, sia nella coltivazione sia nella trasformazione, che continua però a coniugarsi con una salda tradizione locale dando vita, sempre più, a prodotti di qualità e apprezzati anche fuori dal comprensorio. Il nostro vino è sempre destinato ad un consumo attento e di qualità – continua Zinanni –, ma anche alla storia e alla produzione e innesca, così, un valore indotto a tutto il territorio».

«Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi – rimarca Zinanni - in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale – precisa il direttore di Coldiretti Reggio Emilia – va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla dieta mediterranea, che si fonda anche sul consumo equilibrato di tuti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti».

Il consumo pro capite in Italia – informa la Coldiretti - si attesta sui 33 litri all’anno con una sempre maggiore attenzione alla qualità, alla storia del vino, ai legami con i territori che spingono italiani e stranieri anche alla scoperta di cantine e aziende.