Home Cultura Journey to the universe. Speakeasy a cura di Giada Belli e Maria...

Journey to the universe. Speakeasy a cura di Giada Belli e Maria Vittoria Di Stefano.

89
0

Continua la collaborazione tra il liceo linguistico  Cattaneo-Dall'Aglio e Redacon tramite la rubrica Speakeasy, curata direttamente dagli studenti dell'anno 2021-2022.

***

Giada Belli e Maria Vittoria di Stefano

Hello everybody!

Today Maria Vittoria and I would like to tell you about our journey to the universe on 15 September 2021. We were able to have this magnificent experience thanks to STEAM (Science Technology Engineering Art Maths), which is an interdisciplinary learning method developed in 2000 in the USA with the aim of bringing students of all social backgrounds closer to Maths and Science, mostly through speeches and activities.

On this journey we were able to better understand what matter the universe is made of, which includes stars and planets. We have learnt that stars are balls of fire and gas that burn; they all work more or less like the sun. The universe was formed by gas that collapsed and interacted with gravity. Thanks to this experience we are now able to recognize the types of stars from their colours; for example, red stars are very cold and emit long frequency radiation, blue stars are very hot and emit electromagnetic radiation with a very short wavelength; all this depends on how long they burn and their composition.

Have you ever wondered why Mars has a reddish colour? This colour is due to the fact that Mars is very rich in precious metals: during future expeditions these metals will be mined and processed before being brought to Earth.

During this experience, we discovered that in 2024 another four men will be sent to the moon with a journey of only 48 hours. In 2030 the first men will reach Mars with a journey that will last 7 months and the Martian stay must necessarily last 1.5 years, because the two planets must get as close as possible.

Being that the stay on Mars must be quite long, the accommodation will have to be welcoming and ergonomic. The dwellings for the explorers will be built by taking inspiration from bees, as they will be in the shape of a beehive and the cells will be hexagonal. They will have this shape because 3D printers will have less difficulty in creating them. Before reaching this solution, the architects studied other different types of houses, the trullo, the igloo and the yurt for the stone-by-stone process. Some "beehive houses'' have already been built by a 3D printer in Massa Lombarda, in the province of Ravenna. 

As regards the activities, we took part in two games. The first one wasn’t simple, because it involved choosing what to bring to the moon after getting lost in space and we were being indecisive, considering we’d never thought about it and the objects at our disposal were many. To be precise, we were divided in groups and the items were listed on a piece of paper; we had to sort them in order of importance, dropping the least relevant ones. At the end, each team wrote their decisions on a blackboard, comparing them with the others. A bit surreal, but the aim of the play was to make us understand more about the universe surrounding us. In fact, the two teachers who directed the game watched us throughout the whole process, so that they could check our answers and tell us about the correct order, giving us curiosities and fun facts.

The second activity was harder in terms of practicality because we got to model clay and made a cup with it. It’s a job only experts can perfectly carry out, the reason why it was so difficult for us. However, some of our classmates realized real masterpieces, kneading every small detail to add to their cup. It was a survival glass, a thing you had to make while pretending to be lost somewhere, maybe in a jungle. It wasn’t out of context just because it didn’t revolve around stars: the entire project also taught us how to use what we have in case of danger to get back home safe and sound, which I find really useful for students who still have to physically explore the world and discover its secrets.

In conclusion, the day didn’t dwell solely on the galaxy, but on survival tips that could come in handy in the future, too. We don’t know if we’ll ever visit space, and we highly doubt it, but the concept was interesting and fun. 

(Giada Belli e Maria Vittoria Di Stefano, classe 5^Q)

 

***

 

Ciao a tutti!

Oggi Maria Vittoria e io vorremmo parlarvi del nostro viaggio verso l'Universo fatto il 15 settembre 2021. Siamo state in grado di avere questa magnifica esperienza grazie a Steam (Science Technology Engineering Art Maths) che è un metodo di apprendimento interdisciplinare sviluppato dal 2000 nel USA con l'obiettivo di portare gli studenti di ogni contesto sociale più vicini alle materie scientifiche, per lo più attraverso discorsi e attività.

In questo viaggio siamo stati in grado di capire meglio ciò di cui è costituito l'universo, che include stelle e pianeti. Abbiamo imparato che le stelle sono palle di fuoco e gas che bruciano; funzionano tutte più o meno come il sole. L'universo è stato formato da gas collassato che ha interagito con la gravità. Grazie a questa esperienza siamo ora in grado di riconoscere i tipi di stelle dai loro colori: ad esempio, le stelle rosse sono molto fredde ed emettono radiazioni a frequenza lunga, le stelle blu sono molto calde ed emettono radiazioni elettromagnetiche con una lunghezza d'onda molto corta; tutto ciò dipende da quanto tempo bruciano e dalla loro composizione.

Vi siete mai chiesti perché Marte ha un colore rossastro? 

Questo colore è dovuto al fatto che Marte è molto ricco di metalli preziosi, durante le spedizioni future questi metalli saranno estratti e lavorati prima di essere portati sulla Terra.

Durante questa esperienza, abbiamo scoperto che nel 2024 altri quattro uomini verranno inviati sulla Luna con un viaggio di sole 48 ore. Nel 2030 i primi uomini raggiungeranno Marte con un viaggio che durerà 7 mesi e il soggiorno marziano deve necessariamente durare 1,5 anni, perché i due pianeti devono essere il più vicino possibile.

Essendo che il soggiorno su Marte deve essere piuttosto lungo, la sistemazione dovrà essere accogliente ed ergonomica. Le abitazioni per gli esploratori saranno costruite prendendo ispirazione dalle api, poiché saranno a forma di alveare e le celle saranno esagonali. Avranno questa forma perché le stampanti 3D avranno meno difficoltà a crearle. Prima di raggiungere questa soluzione, gli architetti hanno studiato altri diversi tipi di case, il Trullo, l'Igloo e la Yurta per il processo di pietra su pietra. Alcune "case ad alveare" sono già state costruite da una stampante 3D a Massa Lombarda, nella provincia di Ravenna.

Per quanto riguarda le attività, abbiamo preso parte a due giochi. Il primo non era semplice, perché ha comportato la scelta di cosa portare sulla luna dopo esserci perse nello spazio ed eravamo indecise, considerando che non ci avevamo mai pensato e gli oggetti a nostra disposizione erano molti. Per essere precisi, siamo stati suddivisi in gruppi e gli articoli sono stati elencati su un pezzo di carta; dovevamo ordinarli in ordine di importanza, lasciando perdere quelli meno rilevanti. Alla fine, ogni squadra ha scritto su una lavagna le loro decisioni, confrontandole con gli altri. Un po’ surreale, ma lo scopo del gioco doveva farci capire di più sull'universo che ci circonda, infatti i due professori che hanno diretto il gioco ci hanno osservato per tutto il tempo controllando le nostre risposte e dandoci l’ordine corretto, raccontandoci nel frattempo curiosità e fatti divertenti.

La seconda attività è stata più difficile in termini di praticità perché abbiamo dovuto modellare l'argilla e fare un bicchiere. È un lavoro che solo gli esperti possono svolgere perfettamente, ecco il motivo per cui era così difficile per noi. Tuttavia, alcuni dei nostri compagni di classe hanno realizzato dei veri capolavori, impastando ogni piccolo dettaglio da aggiungere alla loro tazza. Era un “bicchiere di  sopravvivenza”, un’attività per cui dovevi fare finta di essere perso da qualche parte, magari in una giungla. L’esercizio non era fuori tema solo perché non coinvolgeva le stelle: l'intero progetto ci ha anche insegnato come usare ciò che abbiamo in caso di pericolo per tornare a casa sani e salvi, il che è molto utile per studenti che ancora devono esplorare fisicamente il mondo e scoprirne i segreti. 

In conclusione, la giornata non si è soffermata solo sulla galassia, ma anche su consigli di sopravvivenza che potrebbero tornare utili in futuro. Non sappiamo se visiteremo mai lo spazio e ne dubitiamo fortemente, ma il concetto era interessante e divertente.

(Giada Belli e Maria Vittoria di Stefano, classe 5^Q)

Le altre lezioni di inglese