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Al Teatro Bismantova in scena letteratura e musica con “Farsi un fuoco” di Jack London

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Al Teatro Bismantova riprende la sezione intitolata “La Biblioteca di Babele”, dedicata al rapporto tra testi e musica, con presentazioni letterarie e accompagnamento dal vivo. Sabato, 12 febbraio, alle ore 18, Fabio Gaccioli e Ilaria Andaloro proporranno “Farsi un fuoco” di Jack London, accompagnati dalle musiche di Carlo Nardi.

Per i due attori di origine castelnovese che oggi formano un importante sodalizio artistico in Eleuthera teatro, si tratta di un gran ritorno sul palco del Bismantova.

London, autore che troppo spesso viene definito con una certa sufficienza “scrittore per ragazzi” (come se questa fosse una definizione sminuente, mentre dovrebbe essere esattamente il contrario) con “Farsi un fuoco” ci consegna un racconto perfetto sotto ogni punto di vista. E attualissimo. Nell’arroganza del protagonista, troppo sicuro del proprio raziocinio, incapace di accettare i limiti naturali imposti dall’ambiente, è facilmente distinguibile il profilo dell’uomo moderno, con la sua ottusa smania di conquista.

Oggi che all’umano sta succedendo il “post umano”, e stiamo imparando, a nostre spese, a relativizzare la nostra stessa esistenza sul pianeta, la relazione conflittuale tra il raziocinio del cacciatore e l’istinto del cane lupo (che al contrario sa ben tradurre i segni della minaccia incombente) diventa quanto mai contemporanea e urgente. La trama vede un cacciatore di pelli abbandonare la pista principale dello Yukon, nel pieno del rigido inverno artico, per raggiungere l’accampamento dove i suoi compagni lo stanno aspettando. È solo, accompagnato da un cane per nulla diverso dal suo fratello naturale, il lupo selvaggio.

È un Chechaquo, l’uomo, un nuovo venuto in quella terra, ed è il suo primo inverno nella regione. Incurante dei saggi consigli di un vecchio, incontrato tempo prima lungo le sponde del Sulphur Creek, che lo aveva messo in guardia dai pericoli del viaggiare da soli in quella terra ostile in pieno inverno, l’uomo decide comunque di mettersi in viaggio. Sottovalutando il freddo terribile e la spietatezza della natura che lo circonda, l’uomo sta per affrontare, senza sospettarlo, l’ultima, definitiva prova della sua vita, perché, come spiega lo stesso autore in un memorabile passaggio, “Il fatto è che era privo di immaginazione. Era sveglio e pronto nelle cose della vita, ma soltanto nelle cose, non ne percepiva i profondi significati. 45 gradi sotto zero sono 45 gradi al di sotto del punto di congelamento. Questo fatto lo colpiva perché gli faceva sentire freddo e gli dava un senso di malessere, punto e basta. Non lo portava a meditare sulla sua fragilità di creatura legata alle condizioni termiche e sulla fragilità dell’uomo in generale”.

Per lo spettacolo è possibile prenotarsi anche via mail: biglietteria@teatrobismantova.it. Per informazioni: www.teatrobismantova.it, tel. 0522 611876, 348 8570060 (segreteria), 0522 6144078 (biglietteria). Obbligo greenpass rafforzato e mascherina Ffp2.

L’appuntamento successivo con la stagione del Bismantova è già fissato per domenica 20 febbraio, alle ore 18, con il concerto Melange Oriental: uno straordinario viaggio sonoro fra i quartieri di Gerusalemme con Marwan Abdo (Oud-vocals), Erich Oskar Huetter (violoncello) e Stefan Heckel (fisarmonica).