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22a giornata della raccolta del farmaco, ‘perché nessuno debba più scegliere se mangiare o curarsi’

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Riceviamo e pubblichiamo

 

Foglio d’informazione e vita cristiana della Unità Pastorale di Vetto
(Parrocchie di Cola, Crovara, Gottano, Piagnolo e Vetto)
Vetto: tel. 0522 815556 – mail: [email protected]
Parroco: don Bogumil Krankowski tel. 3395657978 mail: [email protected]


Domenica 06 febbraio 2022
V Tempo Ordinario (anno C)


 

Riflessioni sul Vangelo

 

In queste domeniche la liturgia ci sta facendo meditare il tema dell’annuncio della Parola di Dio. Oggi ci propone un passo avanti ponendoci di fronte alla seguente domanda: chi è degno di proclamare questo annuncio? Come si viene scelti?

Nella prima lettura vediamo Isaia che si offre come annunciatore del messaggio di Dio a Israele. Il suo «Eccomi» non deriva però da alcun suo merito personale (lui stesso si era riconosciuto indegno già solo di stare alla presenza del trono dell’Altissimo), ma risponde alla chiamata di Dio che si manifesta nel gesto della purificazione della sua bocca.
In altre parole, Dio aveva già scelto Isaia come suo profeta, non perché meritevole, ma per grazia.

Allo stesso modo, nella seconda lettura Paolo afferma chiaramente di non considerarsi degno di aver ricevuto l’incarico di apostolo di Gesù, non solo perché non faceva parte dei Dodici originari, ma anche perché all’inizio lui fu un persecutore della prima Chiesa; solo mediante la grazia ha ricevuto i doni del perdono e della conversione, offrendo il suo sì alla causa dell’annuncio del messaggio di Cristo.

Infine, il brano del Vangelo ritorna sul tema citando l’episodio della chiamata dei primi discepoli, che si svolge in un modo molto interessante.
La scena si svolge sulle rive del lago di Gennèsaret, detto anche mare di Galilea, dove Gesù inizia la sua opera di predicazione.
Anzitutto va notato che i pescatori (tra cui Simon Pietro, Giacomo e Giovanni) non facevano parte di coloro che erano attorno a Gesù per ascoltarlo, ma erano impegnati nelle loro faccende quotidiane lavando le reti. È Gesù che, quasi in punta di piedi, sale sulla barca di Simone e lo prega di allontanarsi un poco dalla riva, così che tutta la folla lo potesse sentire.
La predicazione di Gesù deve aver fatto un grosso effetto su Simone, perché quando il Signore gli chiede di andare a largo e gettare le reti, egli non si rifiuta.
Ma come! Tutti i pescatori esperti, e Simon Pietro lo era di certo, sapevano benissimo che di giorno i pesci stavano sul fondo del mare e che quindi pescare in quel momento era inutile. Eppure Pietro crede alla parola di Gesù (e la sua fede viene premiata con una pesca più che abbondante).

Qual è il senso di questo episodio?
Gesù in realtà non è entrato solo nella barca di Pietro, ma è entrato nella sua vita, imperfetta a causa dei tanti fallimenti e momenti bui che rendendo vane la sua esperienza e la sua bravura; solo mediante l’ascolto dell’insegnamento del Signore e la fede in esso riposta Pietro è diventato in grado di portare frutto nella sua vita. Il grido di fronte alla grazia ricevuta («Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore») è, al pari di quello di Isaia, il riconoscimento della propria piccolezza di fronte all’amore di Dio che ti abbraccia senza che tu ne sia degno.

Un’ultima attenzione dev’essere prestata all’incarico che Gesù attribuisce a Pietro, «pescatore di uomini».
Letteralmente l’espressione dovrebbe essere tradotta con la formula “colui che tira fuori dal mare gli uomini”.
Perché quest’espressione è importante? Perché nella cultura ebraica del tempo, il mare era il luogo simbolico della negatività dell’uomo, in cui riposava il male pronto ad affiorare sulla superficie per far affondare gli uomini. Il compito che Gesù affida a Simon Pietro è dunque quello di pescare gli uomini fuori dalle tenebre del male per portarli alla luce di Dio.
L’“Eccomi” di Pietro si concretizza con il gesto finale del brano evangelico, dove il pescatore lascia la sua barca, ovvero la sua vita, per salire sulla barca di Cristo, che diventerà ben presto la sua nuova barca, la Chiesa.

E noi? Siamo in grado di riconoscere le tante piccole grazie che il Signore ci dona senza alcun merito da parte nostra?
Siamo in grado di lasciare le nostre reti a terra per rispondere alla chiamata di Dio mettendoci al servizio del suo Vangelo?
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Settimana in Parrocchia

Domenica 6 febbraio: 44a Giornata nazionale per la Vita

Davanti ad ogni famiglia si presenta l’icona della famiglia di Nazaret, con la sua quotidianità fatta di fatiche e persino di incubi, come quando dovette partire per l’incomprensibile violenza di Erode, esperienza che si ripete tragicamente ancor oggi in tante famiglie di profughi rifiutati e inermi. Come i magi, le famiglie sono invitate a contemplare il Bambino e la Madre, a prostrarsi e ad adorarlo (Mt 2,11). Come Maria, sono esortate a vivere con coraggio e serenità le loro sfide familiari, tristi ed entusiasmanti, e a custodire e meditare nel cuore le meraviglie di Dio (Lc 2,19-51). Nel tesoro del cuore di Maria ci sono anche tutti gli avvenimenti di ciascuna delle nostre famiglie, che ella conserva premurosamente. Perciò può aiutarci a interpretarli per riconoscere nella storia familiare il messaggio di Dio.
Da Amoris Laetitia n. 30
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Venerdì 11 febbraio
XXX giornata mondiale del malato

(istituita da San Giovanni Paolo II per sensibilizzare il popolo di Dio e le istituzioni sanitarie cattoliche all’attenzione verso i malati e verso chi si prende cura di loro)

Papa Francesco, in questa giornata, ci chiede di porci accanto a chi soffre in un cammino di carità ed ha scelto un versetto del Vangelo di Luca (6,36) “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”.
Quando incontreremo il Padre ci verrà chiesto: “…..ero malato e mi avete visitato? …… (Mt 26,36).
Risponderemo sì oppure diremo: “quando mai Signore?

La S. Messa di venerdì 11 febbraio, giornata della memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes, sarà celebrata anche per la ricorrenza della giornata del malato
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8-14 febbraio 2022 - 22° giornata della raccolta del farmaco
Perché nessuno debba più scegliere se mangiare o curarsi
Vai in farmacia e dona un farmaco a chi ha bisogno

La Farmacia Ferrari di Vetto ha aderito all’iniziativa. All’ingresso troverete i volontari della Caritas parrocchiale che vi assisteranno nella donazione.
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Catechismo in parrocchia
A seguito dell’incremento dei contagi gli incontri in presenza di catechismo erano stati sospesi.
Ora, visto che le condizioni pandemiche sembrano avviarsi verso una remissione dei contagi, gli incontri riprenderanno a partire dal 7 febbraio.
Le famiglie potranno chiedere informazioni e delucidazioni direttamente ai catechisti.
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Sante Messe e celebrazioni dell’Unità Pastorale di Vetto con intenzioni

VETTO

• Sabato 05 febbraio S. Agata, M: ore 17,00 S. Messa

• Domenica 06 febbraio V Tempo Ordinario: 44° Giornata per la vita ore 10,30 S. Messa Def. Cavalletti Sesto, Domenico, Clelia e familiari

• Martedì 08 febbraio: ore 16,00 S. Messa

• Mercoledì 09 febbraio: ore 16,00 S. Messa

• Giovedì 10 febbraio S. Scolastica, M: ore 16,00 S. Messa Def. Sergio Dixitdominus

• Venerdì 11 febbraio memoria della Beata Vergine di Laurdes : XXX giornata mondiale del malato ore 16,00 S. Messa Def. Giulia e Piero Ovi

• Sabato 12 febbraio S. Agata, M: ore 17,00 S. Messa Def. Gariselli Pierluigi e familiari

• Domenica 13 febbraio VI Tempo Ordinario: ore 10,30 S. Messa Def. Piero, Piera, Mariangela

 

COLA

• Domenica 06 febbraio V Tempo Ordinario: 44° Giornata per la vita ore 9,00 S. Messa Def. Pierino, Orlando e Italina

• Domenica 13 febbraio VI Tempo Ordinario: ore 9,00 S. Messa Def. Domenico, Annunciata, Gino, Xenia Ferri