(335/8257036)
San Prospero, San Biagio, San Donnino, San Pietro,
Onfiano, Pantano, Pianzano, Poiago e Pontone
Vita parrocchiale dal 06 al 13 febbraio 2022
DOMENICA 06 febbraio | Giornata per la Vita S. Messe. Carpineti ore 8.30 (def. Meglioli Giacomino, Agostino e Bruna ) ore 11.15 (def. Giovanni e Armida) ore 18.00 (def. Mercati Marino e Valcavi Elide ) Pontone ore 10.00 Pantano ore 10.00 | |
LUNEDI’ 07 febbraio | Festa della Madonna della Porta. S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) | |
MARTEDI’ 08 febbraio | S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) | |
MERCOLEDI’ 09 febbraio | S. Messa: ore 10.30(libera intenzione) | |
GIOVEDI 10 febbraio | S. Messa: ore 18.00 (libera intenzione) | |
VENERDI’ 11 febbraio |
Memoria della B.V. Maria di Lourdes S. Messa: ore 18.00 (per tutti gli ammalati) | |
SABATO 12 febbraio | Catechismo dalle ore 15.00 alle ore 16.00 S. Messe prefestive: ore 18.00 S. Donnino Velluciana ore 19.00 | |
DOMENICA 13 febbraio | S. Messe. Carpineti ore 8.30 (def. Tartaglione luigi) ore 11.15 (def. Gualandri Amos) ore 18.00 (def. Piagni Corrado ) Pontone ore 10.00 Pantano ore 10.00 |
Meditazione domenicale. La sequela della Parola. Nella prospettiva cristiana la fede si configura non come un’adesione intellettuale a una dottrina, ma come un itinerario di sequela: il cristiano non smette mai di essere discepolo dell’unico maestro, Cristo. E’ lui che chiama a sé, e si propone come la via che disvela il senso pieno della verità e introduce alla vita eterna. La pagina del vangelo mette in scena la chiamata di Simon Pietro: ha udito Gesù istruire le folle; ha assistito alla pesca miracolosa, che ha riscattato una notte di lavoro infruttuosa. E’ consapevole di trovarsi di fronte al Signore, e tenta di allontanarsi dalla sua presenza. Tuttavia, non ha nulla da temere. È scelto per diventare pescatore di uomini, calando la rete della Parola di cui si è fidato. La vocazione è il motivo centrale della prima lettura. Isaia sperimenta la vertigine dell’assoluto. E’ una esperienza sensoriale piena. I suoi occhi vedono Dio, le sue orecchie odono cantare i serafini e sente l’odore dell’incenso nelle sue narici. Sa però che le sue labbra sono impure, e solo l’intervento divino gli da la forza per pronunciare il suo “eccomi”. Nella seconda lettura Paolo richiama alla memoria dei Corinzi la centralità dell’annuncio, incentrato sulla morte e risurrezione di Cristo. L’apostolo a cui il Signore risorto è apparso per costituirlo evangelizzatore della salvezza, è stato il primo a proclamare il Vangelo a Corinto.
44^ giornata nazionale per la vita. La risposta che ogni vita fragile silenziosamente sollecita è quella della custodia. Come comunità cristiana facciamo continuamente l’esperienza che quando una persona è accolta, accompagnata, sostenuta, incoraggiata, ogni problema può essere superato o comunque fronteggiato con coraggio e speranza», questo ci ricordano i Vescovi italiani nel messaggio per la 44^ Giornata Nazionale per la Vita del 6 febbraio 2022. «La Chiesa non si rassegna e non si rassegnerà mai»: sono le parole che accompagnarono l’istituzione della Giornata per la Vita, negli ultimi mesi del suo pontificato, dette da San Paolo VI, che continua ad intercedere per la vita umana nascente. Anche oggi con questo messaggio la Chiesa mantiene desta la coscienza dei cristiani e della società civile sul dramma dell’aborto.
Giornta mondiale del malato. Si intitola «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità il Messaggio di Papa Francesco per la XXX Giornata Mondiale del Malato, che ricorre l'11 febbraio prossimo. "L’invito di Gesù a essere misericordiosi come il Padre - scrive il Papa - acquista un significato particolare per gli operatori sanitari. Penso ai medici, agli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli addetti all’assistenza e alla cura dei malati, come pure ai numerosi volontari che donano tempo prezioso a chi soffre". Persone che hanno fatto del loro servizio una missione. Perchè "le vostre mani che toccano la carne sofferente di Cristo possono essere segno delle mani misericordiose del Padre". Il Pontefice ricorda "i progressi che la scienza medica ha compiuto; le nuove tecnologie hanno permesso di approntare percorsi terapeutici che sono di grande beneficio per i malati; la ricerca continua a dare il suo prezioso contributo per sconfiggere patologie antiche e nuove". Lanciando tuttavia un monito e invitando a trattare sempre il malato come persona portatrice della propria dignità. “ Il malato è sempre più importante della sua malattia, e per questo ogni approccio terapeutico non può prescindere dall’ascolto del paziente, della sua storia, delle sue ansie, delle sue paure. Anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, sempre è possibile consolare, sempre è possibile far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia". “ Ero malato e mi avete visitato.”
Ricordiamo i nostri morti. Maria Rosa Campani vedova Tagliani di anni 87 deceduta a Poiago il 28 gennaio. Nata, vissuta e morta in terra Carpinetana, Maria Rosa si era sposata con Domenico e con lui ha generato due figli Luigi e Claudio, che hanno educato con saggi esempi di vita, basati sull’onestà, la laboriosità e il rispetto. Con il suo consorte ha costruito la casa e quando potevano godere del frutto del loro impegno, la prematura morte del marito ha interrotto il loro progetto, ma non ha spento in lei la volontà di continuare il suo impegno. Chi l’ha conosciuta la ricorda cordiale, partecipe ed interessata alla vita paesana. Il cammino della sua esistenza è stato attraversato da varie situazioni di sofferenza, ma lei ha sempre saputo affrontarle. Il figlio maggiore Luigi ha continuato a vivere con lei, che si è sempre presa cura di lui potendo contare sulla presenza e l’aiuto di Claudio e della sua famiglia. Quando vedeva o parlava dei suoi nipoti, Viola e Giona, i suoi occhi si illuminavano. Partecipava volentieri alla S. Messa che settimanalmente don Villiam celebrava nell’oratorio o nelle famiglie di Villaprara, era un motivo per lei di vivere la fede e socializzare. Una invalidante malattia ha reso necessario il suo inserimento nella struttura del don Cavalletti, dove il figlio Claudio lavorava: li si è spenta. Il suo funerale lo abbiamo celebrato nella chiesa di Pontone, nella festa di S. Giovanni Bosco che amava ripetere “Paradiso Paradiso” Sia lui a portarla in Paradiso. Il suo corpo sepolto nel cimitero di San Pietro accanto al marito vi riposi in pace. condoglianze ai famigliari.
Offerte ricevute. In memoria di Maria Rosa Campani i famigliari per la chiesa di S. Pietro. A tutti grazie!