“La Pietra di Bismantova è un simbolo non solo del Parco nazionale dell’Appennino ma di un intero territorio. Vederla aggredita dal fuoco ieri sera è stato sicuramente impressionate. Grazie all’impegno di vigili del fuoco, carabinieri forestali e territoriali, del comune di Castelnovo ne’ Monti e di alcuni volontari è stato possibile contenere i danni”. A parlare è Fausto Giovanelli, presidente del Parco dell’Appennino, che così commenta quanto accaduto nella notte di ieri, quando dopo le 21 un incendio, ha lambito oltre 7000 metri quadrati di bosco, lungo la strada che sale all’eremo, a est dell’acquedotto lungo il sentiero 679 A.
“Quello che al momento è noto è che andata in scena una combinazione tipica degli incendi boschivi anche a metà inverno: temperatura mite, vento e assenza di precipitazioni da giorni. A questo si è sommato l’innesco e a valutare se esso sia doloso o di natura accidentale lo stabiliranno le indagini in corso” spiega Giuseppe Piacentini, comandate dei Carabinieri forestali del Parco.
Purtroppo l’incendio è divampato proprio in area Parco, in una zona di pregio sito di interesse comunitario di Rete Natura 2000. La zona è caratterizzata dalla flora di tipo legnosa tipica del posto: roverella, cerro, leccio, tiglio ma anche arbusti preziosi come il ginepro, il sorbo e il maggiociondolo.
Encomiabile il lavoro delle squadre intervenute, due automezzi dei vigili del fuoco, anche dalla caserma di Canalina a Reggio città, i carabinieri della forestale del Parco e i carabinieri della Stazione di Castelnovo ne’ Monti, ma anche di agricoltori sopraggiunti, come volontari, con trattori e le loro autobotti spandiconcime: hanno fatto la spola per trasportare acqua prelevato al lago di pesca sportiva di Virola. Dall’altro, per motivi di sicurezza le forze dell’ordine hanno contenuto anche i numerosi curiosi intervenuti per osservare da vicino le lingue di fuoco che si alzavano sulla Pietra nel buio della notte, così come documentato dal tam tam delle foto sui social. Alle 1.40 di giovedì notte le fiamme sono state domato.
“La Pietra è sempre più molto frequentata e perciò molto delicata”, concludono dal Parco “continueremo il nostro impegno sugli incendi che si teme saranno più incombenti che nel passato e a monitorare il luogo per evitare il riaccendersi di roghi”.
Le attività del Parco contro gli incendi
Alla luce degli scenari di cambiamento climatico e dell'atteso aumento del pericolo incendi anche nel territorio del Parco nazionale, nell’ambito del programma Parchi per Clima il Parco sta mettendo in atto una serie di interventi di selvicoltura preventiva in aree prioritarie - il potenziamento in accordo con il servizio Arpae SIMc della Regione Emilia-Romagna e i Vigili del Fuoco - del sistema di stazioni meteo sul territorio con nuovi sensori che forniscano indicazioni utili per il contrasto e lo spegnimento e la bonifica degli incendi. Non ultimo l’acquisto di un piccolo modulo antincendio, munito di sistema di spegnimento a medio-alta pressione, per consentire primi interventi di spegnimento di piccoli focolai di incendio boschivo in emergenza.
Buon giorno, oggi è andata relativamente bene, un grazie a chi ha contrastato il fuoco con senso del dovere e del sacrificio , chiedo solo che si faccia il possibile per capire le cause, mi auguro che la zona di accesso alla Pietra sia videosorvegliata con telecamere OCR in modo da monitorare con estrema precisione chi sia salito all’Eremo in tarda serata, il tempo del non sapevo, non pensavo volge al termine, questo patrimonio ( unico al mondo) va tutelato costi quel che costi
gianni bertucci
Ho sempre sostenuto che sia corretto pubblicare l’opinione di tutti ma a volte credo si esageri. Il signor Gianni vuole “con telecamere OCR” (che da ignorante internet mi ha detto sono quelle per leggere le targhe) “monitorare con estrema precisione chi sia salito all’Eremo in tarda serata”. E se uno sale piedi o in bici (magari andando fino sopra a farsi un selfie per far piacere al Parco) mettiamo telecamere con e senza targa su tutti i sentieri che vanno all’Eremo diciamo una decina. E i fuochi che vengono accesi di giorno? E tutti gli altri boschi non meritano qualche telecamera? “il tempo del non sapevo, non pensavo volge al termine” ma il tempo del scrivo tanto per scrivere mi pare che continui.
mc
Buon giorno
il Signor. mc ( troppo difficile mettere nome e cognome) evidentemente trascura un dettaglio a mio avviso determinante che è l’interesse pubblico, mi domando se la
salvaguardia del territorio ha ancora un valore?
gianni bertucci