Continua la collaborazione tra il liceo linguistico Cattaneo-Dall'Aglio e Redacon tramite la rubrica Speakeasy, curata direttamente dagli studenti dell'anno 2021-2022.
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In the last decades human beings have conceived ways of achieving power capable of extending their control on all areas of human life.Their ability to act in the shadows and remain invisible using means such as technology has determined modern forms of slavery that may trap and alienate people.This is the case of Cambridge Analytica.
Cambridge Analytica was a consulting online marketing company founded in 2013 by Robert Mercer. How did this “online company” work? First and foremost it collected a huge quantity of users' data from social networks: their comments, from what place they uploaded posts, how many times they pressed the like button, and so on. Through algorithms, models and the study of psychometry, personal information was used to create a detailed psychological profile of every user. The “data collection” of Cambridge Analytica was expanded with the help of “data brokers”, societies which have information about people’s consumptions and habits.
The English company was able to develop invasive and refined methods such as “psychographic microtargeting”: with fingerprints that people left on the internet (when you download certain apps you are asked for your fingerprints) this system produced advertising aimed at influencing the person not only on tastes, but also from an emotional point of view. All of these data were then exploited to elaborate a specific message and manipulate people, in particular to predict and influence choices in the context of political propaganda.
Thanks to an informer, facts proving the responsibility of the company started coming to the surface and many of the most important newspapers in the US, such as the Observer and the New York Times, started publishing accusing articles. The main thing that had been discovered and on which all Cambridge Analytica was based, was that they apparently collaborated with Facebook; they exploited all the personal information related to the profiles of those who subscribed to the social media so that they could understand people's tastes and aim their indirect brainwashing in a certain direction.
But Facebook was not the only channel the company used, they also took data from an app called “thisisyourdigitallife”. Through the app, people were asked to take personality tests and agree to have their data collected for academic purposes. The truth is that all this huge amount of information about so many people was certainly used by Cambridge Analytica and its collaborators to pilot the presidential elections (when Donald Trump became President), and the voting for Brexit in 2016. Multiple times, Facebook denied collaborating with Cambridge Analytica, and many members of the company insisted they knew nothing about all the “false” claims against them.
The Cambridge Analytica scandal is something that already happened 9 years ago, but it is a perfect example of an issue which should make everyone more aware of how modern technology and means of communication are not just useful or entertaining, they are unfortunately very often used to condition people's minds.
(Eleonora Barbieri e Aichia Lo, classe 5^ Q)
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Negli ultimi decenni gli esseri umani hanno concepito sistemi di potere in grado di estendere il loro controllo su tutti gli ambiti della vita umana. Il loro saper agire nell’ombra e rimanere invisibili sfruttando mezzi come la tecnologia ha determinato forme di schiavitù moderne che intrappolano e alienano l’uomo. Questo è il caso di “Cambridge Analytica”.
Cambridge Analytica era una compagnia online di consulenza e marketing fondata nel 2013 da Robert Mercer. Di che cosa si occupava questa società? Per prima cosa veniva raccolta una grande quantità di dati degli utenti dei social network: i loro commenti, da quale posto caricavano i post, quanti likes lasciavano, ecc. Attraverso algoritmi, modelli e lo studio della psicometria, le informazioni personali venivano utilizzate per dare vita a un dettagliato profilo psicologico di ogni utente. La raccolta di dati di Cambridge Analytica fu ulteriormente ampliata dall’aiuto dei cosiddetti “data broker”, società che possiedono informazioni sui consumi e le abitudini delle persone.
La compagnia inglese fu in grado di sviluppare metodi invasivi e raffinati come il “microtargeting psicografico”: attraverso le impronte digitali che le persone lasciavano su internet (quando si scaricano certe applicazioni vengono richieste le impronte digitali) questo sistema produceva pubblicitá finalizzata a condizionare gli utenti non solo sui loro gusti, ma anche da un punto di vista emotivo. Queste informazioni venivano poi sfruttate per elaborare uno specifico messaggio e a scopo di manipolazione, in particolare per prevedere ed influenzare le scelte in un contesto di propaganda politica.
Grazie ad un informatore, cominciarono a venire alla luce fatti che provavano la responsabilità della compagnia e molti dei più importanti giornali degli Stati Uniti, come Observer e il New York Times, iniziarono a pubblicare articoli di accusa. La cosa principale che venne scoperta e sulla quale si basava l’intera Cambridge Analytica, fu che apparentemente essi collaboravano con Facebook; sfruttavano tutte le informazioni personali legate ai profili di coloro che erano iscritti al social media in modo da comprendere i gusti della gente ed indirizzare il loro condizionamento indiretto verso certe direzioni.
Ma Facebook non era l’unico canale utilizzato dalla compagnia, essi estrapolavano dati anche da un’applicazione chiamata “thisisyourdigitallife” (“questaèlatuavitadigitale”). Attraverso questa app veniva chiesto di sottoporsi a dei test della personalità e a consentire l’utilizzo dei dati raccolti per scopi accademici. La verità è che questa enorme quantità di informazioni su così tante persone era certamente utilizzata dalla Cambridge Analytica e i suoi collaboratori per pilotare le elezioni presidenziali (quando Donald Trump divenne presidente) e le votazioni per la Brexit del 2016. Molte volte Facebook ha negato di aver collaborato con Cambridge Analytica e molti membri della compagnia hanno dichiarato di non aver niente a che fare con tutte le “false” dichiarazioni fatte contro di loro.
Lo scandalo della Cambridge Analytica è qualcosa che è ormai successo 9 anni fa, tuttavia è il perfetto esempio di una tematica che dovrebbe rendere le persone più consapevoli di come le moderne tecnologie e mezzi di comunicazione non siano solo utili e di intrattenimento, sfortunatamente sono spesso utilizzati per condizionare le menti delle persone.
(Eleonora Barbieri e Aichia Lo, classe 5^Q)