Home Cronaca In libreria “Profumo di farina calda a Buonavena”, di Armido Malvolti

In libreria “Profumo di farina calda a Buonavena”, di Armido Malvolti

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A dieci anni dalla prima pubblicazione, è di nuovo in libreria il "Profumo della farina calda" di Armido Malvolti, edizioni Helicon.

Il libro, che ha avuto tanto successo di critica e di pubblico e ha vinto premi in 19 concorsi letterari nazionali e internazionali, ritorna con questa nuova edizione modificata solo nel titolo e arricchita dalla prefazione di Cristiana Vettori: "Profumo di farina calda a Buonavena".

A dare l’annuncio è lo stesso scrittore sul suo profilo facebook.

Nel romanzo lo scrittore castelnovese racconta  la vita in montagna dal primo dopoguerra con minuziosità : "dalla vita contadina del fascismo e del dopoguerra all'Argentina dei generali fino all'Italia dei nostri giorni, dove sono le tradizioni a dover lottare per resistere. La storia appassionante di un addio e di un ritorno, di una valle e del sogno di rinascita di un uomo che non vuole arrendersi al tempo".

Nella prefazione si legge:  “Scritto in parte nel 1994 e completato quindici anni dopo, conserva un note­vole valore storico e regala un’idea di futuro di forte attualità. Questo libro ha il pregio di immaginare un futuro dove la conoscenza del passato aiuta a costruire un futuro dove la terra, l’acqua, le piante, gli animali, gli uomini e la modernità convivono in reciproco rispetto”.

Lo stesso autore sottolinea che i protagonisti del suo romanzo sono tre: Mario Fontana nasce nel 1943 in una sperduta valle appenninica. In cerca di un diverso futuro emigra nel 1959, prima in Francia, poi in Argentina dove si arricchisce sotto la protezione del potente suocero; i figli  Diego e Valentina, a cui ha  voluto restituire loro radici italiane, ma dentro di sé coltiva la speranza di coinvolgerli nel­la realizzazione di un sogno: ridare nuova vita ai luoghi che lo hanno visto nascere. Infine, il terzo grande protagonista è l’Appennino, che lui riesce a descrivere in modo dettagliato.

"Un Appennino - sottolinea nel video di presentazione - raccontato nel suo passato storico, nel suo presente e in un futuro possibile".